In questa rubrica abbiamo già parlato degli incontri dedicati alla discussione e all’approfondimento sul larp, ormai diffusi in tutta Europa e nati sulla falsariga dello scandinavo Knutepunkt. Tra questi, l’evento con meno storia alle spalle è l’italiano Larp Symposium (di cui si terrà a breve la terza edizione), mentre quello più antico dopo lo Knutepunkt è quello francese (o meglio francofono, visto che ospita da sempre anche i larper belgi e svizzeri di lingua francese): i GNiales, quest’anno giunti all’ottava edizione, che si è svolta a Parigi dal 2 al 4 novembre. Anche stavolta una pattuglia di italiani ha preso armi e bagagli (letteralmente) e si è imbarcata verso la capitale francese: uno di loro sono io, e ne approfitterò per riferirvi le mie impressioni, anche se ovviamente, in una manifestazione che vede almeno quattro eventi svolgersi in contemporanea in ogni momento della giornata (di cui uno è sempre in inglese, per i partecipanti internazionali), il punto di vista del singolo partecipante sarà sempre molto parziale. Pazienza, vi riferirò quello che ho visto io, il resto lo dovrete immaginare visitando la pagina del programma.
In realtà il programma iniziava venerdì con visite guidate alla Parigi “larpistica” (ebbene sì, a Parigi esiste, tra le altre cose, anche un bar per larper), ma causa stanchezza (arrivavo a Parigi da Shanghai) e poca chiarezza del sito (ci ho messo due ore solo a capire come arrivare all’albergo dall’aeroporto) ho pensato bene di saltare queste attività. Non me ne sono pentito perché ero davvero molto stanco, e se non fossi filato subito in albergo a dormire sarei rimasto in stato comatoso per tutto il weekend, ma chi ha partecipato mi ha detto che il programma del venerdì meritava. Sarà per la prossima volta.
Passiamo dunque al sabato, che si è aperto con una cerimonia di apertura con gran discorsi, istruzioni, avvertenze e raccomandazioni da parte degli organizzatori. Come abbiano fatto a tirare avanti a parlare per un’ora, senza suscitare rivolte nell’uditorio, è un mistero. Lode alla pazienza dei larper francesi, e lode massima all’idea di offrire caffè e brioche a chi arrivava prima delle 10 di mattina! Un ottimo modo di favorire la puntualità dei partecipanti.
Sabato, 11.00: BCB, a mass LAWg
Agnès Chevallier ha presentato, soprattutto a uso dei non francesi, BCB, ovvero Berry Champ de Bataille, un evento di massa che si svolge da dieci anni nel cuore della Francia, caratterizzato dalla grandissima enfasi sul combattimento (cosa molto particolare in Francia, dove la maggioranza dei live offre poco o nulla da questo punto di vista) e dall’assenza totale del personaggio (non esistono nemmeno il background, la personalità o il nome del guerriero interpretato). Mi ha ricordato un po’, come tipo di evento, l’italica Cocon, con la differenza che BCB ha norme di sicurezza molto più severe.
Interessante il fatto che, per rispondere alle critiche di chi contestava l’uso del nome “larp” (o, per dirla alla francese, “GN”) per un evento senza un’ombra di personaggio o di interpretazione, gli organizzatori abbiano coniato l’acronimo LAWg (live action wargame) e pubblicizzato BCB come una sorta di versione dal vivo di World of Warcraft. Notevole anche che ogni anno l’evento sia completamente sconnesso da quello dell’anno precedente: l’ambientazione viene riscritta ogni volta, e in dieci anni di eventi gli organizzatori hanno creato in tutto tre universi differenti.
Sabato, 14.00: Pre-larp workshops, how and why
Dopo la pausa pranzo, Peter Munthe-Kaas ci ha offerto il suo workshop… sui workshop! Dopo una lunga (troppo lunga) prima parte in cui il danese ha raccontato all’uditorio della lunga tradizione scandinava nella preparazione ai live attraverso i workshop e dell’utilità di svolgere workshop per migliorare la coesione dei giocatori e la coerenza del live che si va a creare insieme, i partecipanti hanno scelto un progetto (reale) di live tra quelli che saranno organizzati prossimamente, e durante l’intervallo Peter ha selezionato (dal suo sito, che merita senz’altro una visita) una serie di workshop che potrebbero servire per la preparazione al live in questione. Dopo l’intervallo, i workshop sono stati effettivamente svolti dai partecipanti.
Sabato, 15.30: Writing LARPs that other people will re-organize
Olivier Artaud, espertissimo organizzatore di live francese (nonché papà dei GNiales), ha presentato uno slideshow davvero ben fatto sul metodo di scrittura dei live ripetibili di scuola francese. In solo un’ora il prode Olivier è riuscito a condensare tutte le informazioni principali, in uno stile comunicativo semplice ed efficace che mi ha ricordato il libro Murder party. A cena con il morto, di argomento simile e di cui abbiamo già parlato. Un partecipante ha commentato che la presentazione di Artaud può essere utilizzata come checklist per verificare di aver fatto tutto quello che serve per scrivere uno scenario per live ripetibili che funzioni, e mi sento di sottoscrivere questo commento. Bravo Olivier!
Sabato, 17:00: Emo’son: Le son vecteur d’émotions en GN
In questa presentazione, corredata da numerosi esempi sonori, Marie-Claire Artaud-Botté ha esaminato vari modi di utilizzare effetti sonori, musica strumentale, canzoni e parlato nei live, allo scopo di dare un orientamento, una direzione alla struttura tipicamente caotica del larp senza intervenire in maniera invasiva sui giocatori.
Il fatto che mettere una musica triste funzioni meglio che ordinare ai giocatori “Siate tristi!” non è certo una novità, e in effetti la presentazione di Marie-Claire ha pochi spunti originali. Molto tempo è stato speso mostrando l’esempio, trito e ritrito, della stessa scena di un film corredata da diverse colonne sonore, per evidenziare come cambi l’impatto emotivo della scena sullo spettatore. Ecco, forse l’unica cosa notevole della presentazione è che, stranamente, la Artaud-Botté sembra avere un approccio al larp quasi da regista di cinema o di teatro, che lascia un po’ a desiderare in un mezzo espressivo squisitamente interattivo come il larp.
Sabato, 18.30: LARP various electronics devices
Se il nome di Kreyl Laurelindo vi sembra kitsch, aspettate di vedere il suo look. Questo incredibile ingegnere russo, accompagnato dal collega e connazionale Vladimir Iachounski (il cui classicissimo look da nerd sembra studiato per evidenziare per contrasto quello di Laurelindo), è un guru degli effetti speciali per larp nell’ex Unione Sovietica. Un’ora abbondante di esibizione pura, tra funghi magici, bastoni di Gandalf e rilevatori per individuare inquietanti presenze in ambientazioni tipo Alien.
Molti degli effetti speciali di Laurelindo sono basati sulle luci colorate: va detto che sono effetti sì spettacolari, ma difficilmente replicabili a meno che non siate Laurelindo stesso (o un suo clone, che non escluderei esista davvero, visto il personaggio). Inoltre, si sente un po’ la mancanza di effetti speciali che non ricordino le decorazioni per l’albero di Natale, ed è un vero peccato. Notizia del giorno: in Russia si vendono quantità industriali di bacchette luminose per live di Harry Potter, vista l’enorme popolarità del larp (e, inutile dirlo, del maghetto occhialuto) in quelle contrade; Laurelindo però non se ne occupa perché effetti speciali così semplici non sono alla sua altezza (testuali parole).
Domenica, 10.00: Mass larp in Germany: ConQuest of Mythodea and Drachenfest
Dell’evento condotto da me (il workshop Circolo Larper Anonimi, creato da Lorenzo Trenti), che si è svolto sabato dopo cena, non parlerò se non per dire che è stato divertente e che, mi dicono, è piaciuto molto. Passiamo invece alla presentazione della domenica mattina, quando dopo un caffè e una brioche il tedesco Thomas Erkwoh ha raccontato storia e gloria dei due più partecipati live di massa della Germania (e forse del mondo).
Thomas parla con la foga e l’entusiasmo del fan, e si dilunga in dettagli di ambientazione di cui avremmo fatto volentieri a meno (per esempio non mi sarei lamentato se avesse evitato di parlare nel dettaglio dei capi dei PNG, con tanto di foto identificative…). Rispetto alle solite cose che si dicono di solito su Drachenfest e Mythodea (di cui parleremo nel dettaglio in futuro su questa rubrica), c’è stato ben poco di nuovo, a parte qualche informazione interessante sull’accoglienza ai partecipanti stranieri: per esempio, a Mythodea esiste un campo dedicato a chi viene dall’estero.
Domenica, 11.30: L’improvisation théâtrale en GN 2012
Bruno Freyssinet ha condotto un semplice workshop di improvvisazione teatrale, utile per presentare questa forma espressiva a chi non la conosce e per passare un’ora in allegria. Personalmente sono sempre molto critico delle possibili applicazioni delle tecniche di imprò ai live: la differenza di target è talmente radicale (gli spettatori per l’imprò e i partecipanti stessi per il larp) che è davvero molto difficile recuperare qualche idea che non snaturi il mezzo larp nella sua essenza. Però Bruno è un tipo molto sveglio, e farà certamente tesoro di tutti i suggerimenti che gli abbiamo passato noi larper nella fase di discussione alla fine del workshop.
Domenica, 14.00: FX Revolution
L’appuntamento imperdibile di ogni edizione dei GNiales è quello in cui il re degli effetti speciali Nicolas Prevost svela i suoi trucchi per creare effetti sorprendenti adatti a tutte le tasche. Nicolas dimostra di avere compreso il senso dei GNiales molto meglio di Laurelindo (d’altronde è uno degli organizzatori): non esibire quanto si è bravi e fighi, ma insegnare come ripetere a casa quello che si vede nel corso del workshop. L’enfasi di tutto quello che fa Prevost è su semplicità, ripetibilità ed economicità: un bel contrasto rispetto ai prezzi esibiti da Laurelindo per la sua componentistica, e alla complessità dei circuiti creati dal russo. In conclusione, se non ci fosse Nicolas Prevost bisognerebbe inventarlo (e sarebbe bello averne uno anche in Italia…).
I miei GNiales si concludono qui. Torno a casa con un sacco di buone idee da copiare in occasione del nostro Larp Symposium (che quest’anno avrà una formula molto simile a quella dei GNiales, più adatta a un pubblico “latino” rispetto a quella tradizionale dello Knutepunkt e del tedesco Mittelpunkt), ma anche con un pugnale da live nuovo, un paio di bracciali in cuoio e tanti bei ricordi. A rovinarmi il weekend ci pensa la compagnia aerea di bandiera francese, che prima mi mette in overbooking su due voli consecutivi, poi mi spedisce in albergo a passare la notte, e quando finalmente alle 7 di mattina di lunedì riesco a ripartire per Venezia, per le cattive condizioni atmosferiche dirotta il volo su Bologna, dove mi perdono anche il bagaglio (poi ritrovato, per fortuna). Ma, nonostante tutto, ne è valsa la pena!