Buongiorno a tutti i nostri lettori! Questa settimana vi vogliamo presentare Dispari RpG, un gioco di ruolo universale: ovvero vi offre un insieme di regole per poter giocare nell’ambientazione che preferite. Il file che contiene le regole è in versione .pdf ed è composto da appena 16 pagine illustrate e con tanto di tabelle che vi faciliteranno nella gestione e comprensione delle regole. Il Blog che ospita e dal quale potrete scaricare questa sistema lo troverete a questo link. L’autore del gioco si chiama Marco Rossi, il quale gestisce anche il blog dove vi sono raccolte anche riflessioni e precisazioni in più su questo manuale.
Come sempre prima di passare alla segnalazione vera e propria del gioco, vi dico semplicemente che ho notato (guardando le date degli aggiornamenti) che il manuale è stato completamente aggiornato da poco, e quindi se volete contribuire anche voi con idee per ambientazioni, regole che potrebbero rendere questo gioco ancora più completo fatelo pure! Questo perché ogni gioco ha bisogno di una community, anche se piccola che lo aiuti a crescere e a migliorarsi. Quindi se Dispari incontra i vostri gusti perché non segnalare idee o collaborarne alla sua crescita? Inoltre credo che avere del seguito fa sempre piacere.
1. Note Generali
Non avendo un’ambientazione fissa, come al solito mi dilungherò un attimo sull’impaginazione e sulla qualità dei disegni, insomma l’apparato grafico nel suo complesso. Il manuale nonostante sia esiguo è suddiviso in due colonne che personalmente mi hanno aiutato moltissimo nella visualizzazione anche da tablet. Diciamo che me lo sono letto mentre ero in viaggio, e ho notato che quanto il testo è messo su colonne la lettura mi è più congeniale! Nel testo ho visto che c’è qualche piccolo errore di battitura, ma nulla che impedisca lo scorrere del testo o che non permetta la comprensione delle regole, tenete conto che Dispari RpG è ancora in fase di espansione e quindi può solo migliorare.
I disegni… Sarò estremamente onesto perché a me ricordano molto quelli delle vignette comiche della Settimana Enigmistica… Tenendo conto però del fatto che è un prodotto amatoriale non sono neppure così scandalosi. Purtroppo farsi piacere il tratto di un disegnatore è un fattore altamente soggettivo e purtroppo questo tipo di disegni non incontra il mio favore. Alcune tavole poi sono anche un po’ “pixellose”, il che vuol dire che non sono state inserite con programmi di grafica sofisticati. In altre ci sono dei “fumetti” che non sono stati riempiti, forse perché fanno parte di una ipotetica storia? Non avendo risposte a queste domande, mi limito a constatare che il resto appare graficamente già ben allineato e che se il prodotto proseguirà la sua evoluzione questi sono sicuramente punti su cui si può solo migliorare.
2. Regolamento
L’insieme delle regole che ci viene mostrato nel manuale sono veramente minimali, ma ben strutturate. Si parte con la creazione della scheda, che richiede veramente pochissimo tempo e permette di gestire le varie situazioni in gioco utilizzando le caratteristiche di base, che sono quattro:
- Corpo
- Destrezza
- Mente
- Ego
nelle quali si possono distribuire 16 punti base, da un minimo di 2 a un massimo di 6, tenete conto che avere una caratteristica a 4 è considerata nella media umana. Una volta distribuiti questi punti, si passa a scegliere quali sono le “professioni” nel quale il proprio protagonista eccelle. Ci sono 8 punti da distribuire in questa parte e possono essere spesi con un minimo di senso logico. Se volete fare un arciere medievale e ci mettete panettiere 1, arciere 3, maniscalco 1, guardia cittadina 1, arrotino 2 dovrete nel background di questo personaggio spiegare il come e il perché di questa scelta.
A questo punto il vostro personaggio è completo perché i Punti Ferita, i Punti Stordimento e i Punti Psicologici partono da tutti quanti da 0. La risoluzione delle azioni è molto semplice e intuitiva, per ogni azione si lanciano tanti d6 quant’è la caratteristica più opportuna alla quale si somma l’eventuale grado della professione più attinente. Se il personaggio Arciere di prima vuole ricordarsi dove sono le prigioni cittadine deve fare un tiro in Mente al quale aggiunge 1d6 datogli dalla sua professione di Guardia Cittadina. Si lancia i dadi e ogni risultato dispari segna un successo! Esatto come in Vampiri della White & Wolf, solo che in questo metodo si guardano solo i risultati dispari e si sommano tra loro: più numeri dispari equivalgono a un’azione che ha avuto un esito nettamente migliore di quella che ne ha ricevuti meno. Ogni Master può poi regolarsi con le difficoltà in modo da stabilire cosa sia fattibile per i Pg dei suoi giocatori e cosa invece debba risultare difficilissimo.
Dispari RpG però introduce anche una serie di regole che trovo veramente ben fatte! La prima è che se un Pg è in una situazione vantaggiosa rispetto a un suo bersaglio il Narratore può assegnare dadi aggiuntivi o toglierli se il Pg è invece in una situazione però di svantaggio. Ovviamente c’è la tabella dalla quale si può trarre una linea guida per come gestire queste situazioni. Inoltre l’altra regola che trovo ben fatta è il fatto che le “professioni” di un personaggio possono essere usate anche in casi limiti. Torniamo sempre al nostro Arciere (multi lavoratore!), il quale ora si trova a cercare di capire se una persona è morta mangiando del pane avvelenato. Sicuramente visto che non è un cerusico o un erborista non può capire se il pane è avvelenato, ma visto che ha fatto anche il garzone in una bottega da panettiere potrebbe capire dall’odore se quel pane ha qualcosa di “sbagliato”. In questo caso a Mente aggiunge 1 della professione, se questa fosse stata 2 o 4 (per esempio) avrebbe potuto tirare solo la metà perché in questo caso il suo mestiere sarebbe stato sul “limite”.
Altro punto a favore di Dispari RpG è la crescita del proprio alter ego. Alla fine di ogni sessione ogni Pg può tirare, per ogni professione utilizzata con successo almeno una volta, un numero di dadi pari alla professione stessa, più 1DD per ogni 3 punti apprendimento assegnati alla professione (si possono dedicare dei momenti all’interno delle sessioni per migliorare il proprio Pg direttamente sul campo). Se il risultato è minore del valore della professione, alla professione viene assegnato un punto apprendimento. Altrimenti , la professione aumenta di 1 ed i punti apprendimento della stessa vengono azzerati.
Se alla fine della sessione un Pg non ha aumentato nessuna professione (mamma mia che sfortuna) nessun problema egli guadagna un credito di fortuna (CdF). Spendendo un credito si può:
- Quando si tira per un test, ottenere automaticamente il risultato più alto possibile (e.g. se tira 5DD, ottiene 5);
- Quando fallisce un test può ritirare i propri dadi;
- Quando fallisce un test può obbligare il master (ma non un altro PG) a ritirare i propri dadi;
- Quando subisce un danno che lo porterebbe alla morte o alla pazzia permanente diminuisce l’ammontare dei danni fino a (CORx5-1) o (EGOx5-1) rispettivamente;
- I crediti fortuna possono essere utilizzati per aumentare il valore delle professioni tramite le regole dell’addestramento.
- Spendendo 10CF è possibile aumentare una caratteristica di un punto. Ogni personaggio può aumentare in questo modo ciascuna caratteristica solo una volta nella propria vita, quindi la caratteristica aumentata va contrassegnata in qualche modo (giusto per vostra conoscenza i Pg appena creati iniziano il gioco con 1CF).
3. Conclusioni
Dispari RpG è sicuramente un discreto prodotto amatoriale, che può essere migliorato anche col vostro supporto, e può regalare ottimi momenti di svago e al vostro gruppo di gioco. Il blog inoltre e anche il manuale offrono poi anche altro materiale che qui non è stato trattato, per esempio ci sono regole per la gestione della magia molto semplici e intuitive, dove però chi fa le magie sottopone il suo fisico a uno stress. Personalmente ho trovato un po’ macchinoso tutto il lato sul calcolo del danno che avviene eseguito dal Master, ma sono sicuro che se lo giocassi al tavolo mi potrei ricredere! Che dirvi, vi auguriamo un buon fine settimana, e buona lettura!
Alla prossima settimana.