Ieri, venerdì 25 novembre, è partito ufficialmente il kickstarter del gioco di ruolo Shintiara: un prodotto interamente italiano che si discosta fortemente dal fantasy canonico.
Giovanni Pola ha avuto la sua ambientazione nel cassetto, come tanti master: la differenza è che, da quel cassetto, è riuscito a farla uscire. Qui a GdRItalia abbiamo avuto occasione di seguire gli ultimi sviluppi di un progetto che sta per vedere la luce, dopo aver impegnato il suo autore per vent’anni.
Ma che cos’ha Shintiara di speciale? Per cominciare è un’ambientazione dettagliata e ben studiata. Un mondo che orbitava intorno a due stelle, finché una di queste non è diventata un buco nero. Questo porta a due conseguenze principali. Shintiara è ora travagliata da continue anomalie e paradossi temporali, tra le quali dovranno barcamenarsi i PG (tanto per capirsi: nell’avventura introduttiva incontreranno uno degli esseri più pericolosi del setting, nella sua versione futura di giovane inerme). Il che porta a una fusione di fantasy, steampunk, scavenge-punk fantascienza tutt’altro che gratuita.
Secondo… il pianeta scivola inevitabilmente nell’attrazione del buco nero Murya. Ogni giorno potrebbe essere l’ultimo. Questo significa che le azioni dei PG possono letteralmente dare a Shintiara un altro giorno di vita o accelerare la sua discesa nell’oblio. La totale assenza di scelte “buone” o “cattive” porta a terreno fertile per il roleplay, incoraggiando i PG a prendere decisioni di grande importanza.
Poi Shintiara è un gioco a sé stante con un sistema unico, basato sull’uso esclusivo del d100. Dopo aver dettato legge per tutti gli anni ’90, al giorno d’oggi i giochi che usano il d100 hanno una nomea di “vecchio”, ma il sistema di Shintiara ha ben poco a che spartire con quello di GiRSA, Cthulhu e similari. Ne parleremo più diffusamente in seguito.
Terzo, Shintiara è un’idea originale. Vale la pena seguirlo solo per questo.
Noi vi terremo aggiornati!
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