Dragonlance: Torri dell’Alta Stregoneria
Edito da: Sovereign Press (su licenza WotC)
Distribuito da: 25 Edition
Lingua: Italiano
Pagine e Rilegatura: 164 pagine, Hard-Covered
Prezzo: 29,95 euro
Benissimo…eccoci qua oggi in compagnia di questo supplemento del setting epico per eccellenza del multiverso D&D interamente dedicato a maghi, magia, torri e tutti i condimenti del caso.
Devo ammettere che a fronte delle mie ultime esperienze riguardo ai manuali ‘magici’ il timore di avere tra le mani un altro guazzabuglio inconcludente e stucchevole di CdP, incantesimi devastanti, oggetti supersgravati e altra chincaglieria da quattro soldi era molto forte, anche se controbilanciata da una certa fiducia nei ragazzi di Sovereign Press che ci hanno abituato sempre a contenuti molto interessanti.
Quali dei due opposti presentimenti si è poi rivelato fondato?
Seguitemi in questo breve viaggio panoramico, e lo scoprirete!
L’estetica
Cominciamo dal classico “anche l’occhio vuole la sua parte”.
L’impatto di partenza è subito -non mi viene una parola più adatta- devastante: copertina firmata da nientemeno che il maestro Larry Elmore, che ritrae il mago dei maghi, quel Raistlin che tutti conoscono, nel proprio laboratorio insieme all’apprendista di sempre Dalamar.
Niente da dire, Elmore è sempre Elmore, e non riesco ad immaginarmi copertina più adatta per un manuale del genere: spettacolosa.
La rilegatura sembra solida e robusta, e l’impaginazione è molto chiara e facilmente fruibile: l’unica cosa che non mi piace, è il troppo spazio occupato dai ghirigori sul margine di pagina, che appesantiscono un po’ troppo la struttura generale.
Un altro piccolo difetto riguarda la divisione dei capitoli, davvero poco segnalata e quindi lievemente confusionaria.
Anche le illustrazioni interne arrivano a vette di eccellenza davvero notevoli, con disegni veramente belli ed evocativi: c’è da dire, però, che ci sono anche delle vere e proprie ciofeche (in particolare l’illustrazione della torre di Istar mi ha quasi fatto sanguinare gli occhi), ma fortunatamente non sono la maggioranza, e per un lavoro così curato dal punto di vista visivo, sono dei piccoli ‘incidenti di percorso’ che possono starci.
Ma passiamo ora alla parte più “succosa” di questa recensione, quello che a tutti interessa davvero, e analizziamo i capitoli uno per uno.
Capitolo 1: Maghi di Ansalon
Con quasi 40 pagine, è uno dei capitoli più corposi di questo manuale, e comincia una specie di lunga introduzione che percorre, tappa dopo tappa, tutti i passaggi che vedono la nascita e la consacrazione di una veste: dalla “nascita”, con la scoperta del talento magico, fino all’enorme prestigio dell’investitura a Maestro di una torre, passando per la Prova e per tutti gli altri scalini intermedi.
In questa prima parte, ai paragrafi puramente descrittivi, davvero scorrevoli e piacevoli da leggere, vengono inserite anche alcune statistiche di qualcuno dei maghi più famosi, a cominciare proprio da Raistlin nella sua incarnazione più giovane.
Subito dopo, vengono passate in rassegna le attitudini alla magia di ognuno dei componenti del mondo delle Lance, analizzati razza per razza e divisi per etnie: un piccolo paragrafo è dedicato ad ognuno di questi gruppi, e delinea rapidamente ma in modo soddisfacente ed esauriente quelle che sono le pulsioni e le strade più comuni intraprese da ognuno di questi gruppi razziali.
Subito dopo, come da prassi, arriviamo alle classi di prestigio: non molte, ma molto curate e accompagnate da brevi didascalie puramente descrittive e di colore, che risultano sempre molto gradite: particolare cura, come era ovvio, viene dedicata al “Mago dell’Alta Stregoneria”, davvero molto suggestiva.
Nel complesso, un’ottima introduzione, utile e molto piacevole…un connubio perfetto!
Capitolo 2: Incantesimi e Oggetti Magici
Dopo una breve introduzione e senza por troppo tempo in mezzo, pur trovando il tempo di un breve glossario sui termini più comuni del Magius, la lingua magica, si passa subito alla descrizione dei nuovi incantesimi introdotti su Ansalon: una trentina di nuovi poteri per maghi e stregoni, descritti secondo la prassi comune dei manuali di D&D.
La cosa che più mi è piaciuta, è che si tratta in massima parte di incantesimi assolutamente caratteristici, non ci sono (a parte “Ruota di fuoco di Raistlin”, l’unico incantesimo prettamente offensivo e ‘pirotecnico’) gare a chi fa l’esplosione più grossa o cose del genere, ma tutto si intona perfettamente con l’atmosfera tipica di Dragonlance: vengono presentate nuove magie davvero utili e interessanti, che contribuiscono a fare dei maghi non soltanto dei dispensatori di morte fiammeggiante, ma sempre più dei personaggi da poter giocare a tutto tondo, versatili e in grado di dire la loro in ogni situazione.
La stessa cosa la si può riscontrare negli oggetti magici: non molti, ma davvero interessanti e per niente combat-oriented (non c’è nemmeno un’arma, o un potere offensivo).
Piuttosto ampia (in relazione all’argomento) è poi la parte dedicata agli Artefatti: dai celeberrimi globi dei draghi fino ai tomi di Lunitari e Nuitari, anche gli oggetti più potenti sono descritti in modo chiaro ed esauriente.
Capitolo 3: Dei e Ordini
Come da titolo, il capitolo si apre con i paragrafi dedicati ai tre dei della magia: Solinari, Lunitari e Nuitari, descritti rapidamente ma senza tralasciare niente delle cose fondamentali.
Dopo una breve panoramica sul ruolo degli altri dei nelle questioni magiche, si passa alla parte a mio avviso più interessante: con dovizia di particolari, la storia della magia di Ansalon si dipana davanti agli occhi del lettore, dalla sua nascita su su fino al Cataclisma passando per le prime Guerre dei Draghi, e poi ancora avanti, fino all’ultimo Conclave, per finire con la Guerra delle Anime.
Nel complesso, una gran bella cavalcata attraverso secoli di storia, tra grandi guerre e rivoluzioni: il cuore dell’epica che tanto ha reso cara questa ambientazione agli appassionati è tutto qui.
Questa terza parte di conclude poi con un rapido accenno alle strutture del Conclave, con un breve excursus su regole e posizioni delle varie vesti, per concludersi con qualche dettaglio in più sull’infrazione delle regole e le relative sanzioni.
Capitolo 4: Le Torri
Il capitolo più lungo di tutto il manuale è occupato da loro, le Torri: da Wyreth a Palanthas fino a Losarcum, le custodi del grande potere magico si stagliano in tutta la loro maestosità, con paragrafi distesi e molto dettagliati sulla storia e accurate descrizioni su luoghi, dintorni, personalità e accenni sulla Prova.
Non mancano poi, in coda, brevi accenni su altri luoghi di grande potere magico, come la fortezza di Zhaman o la Scuola dei Misteri di Towerstone.
Capitolo 5: La Prova dell’Alta Stregoneria
Questo che presentiamo adesso è il capitolo più “tecnico” di tutto il manuale (e considerando che di regole si parla poco e niente, mette in chiaro ancora di più il valore di questo supplemento).
Vengono introdotti qui consigli e informazioni rivolte principalmente ai master che si apprestano a sottoporre alla Prova qualche mago, tramite linee guida e consigli pratici su come impostare il tutto.
Personalmente ho trovato questo capitolo, seppur interessantissimo, il più deludente dell’intera opera, ma questo è dovuto più al fatto che mi aspettassi una Prova ancora più ‘metafisica’ di quello che poi è in realtà. Questo, però, è soltanto un giudizio personale, che non ha nulla a che vedere con i contenuti del capitolo, davvero molto validi.
Capitolo 6: Creature
Ed eccoci in prossimità della fine della nostra cavalcata nel mondo della stregoneria: in questo penultimo capitolo troviamo un piccolo bestiario, con una decina di creature dotate di capacità magiche.
Più che un capitolo vero e proprio, questo, così come il prossimo, si possono definire delle appendici: tutto quello che c’era da dire è stato detto, e questi ultimi due scampoli possono essere considerati più dei “riempitivi” (nel senso migliore del termine) che dei capitoli veri e propri.
Insomma, sono pieni di notizie interessanti e caratterizzanti, ma non se ne sarebbe sentita troppo la mancanza.
Capitolo 7: Rivali
In coda, ecco una rapida spruzzata di altri usufruitori di magia non legati alle torri: dai classici Rinnegati fino ai mistici, passando per i Cavalieri della Spina.
Niente statistiche, soltanto una introduzione anche abbastanza corposa ricca di spunti interessanti.
Conclusioni
Signori e signore, se amate DL e volete ambientare una campagna ad ampio respiro su Ansalon, questo manuale rappresenta, se non una vera e propria chiave di volta, uno scrigno delle meraviglie.
Pochi numeri, poche considerazioni tecniche, poche masturbazioni mentali: il campo è dominato da descrizioni ricche e avvincenti, la caratterizzazione è al centro di ogni singolo paragrafo, tutto è come lo si vorrebbe davvero nei manuali di ambientazione.
Una vera e propria chicca, il cui unico, vero, enorme difetto è che si vorrebbe avere un numero doppio di pagine per poter ancor più assaporare l’atmosfera di questo bellissimo setting.
Voto: 8
Sito Ufficiale: www.25edition.it
Recensore: Llyd ap Dicter
Scrivi al Recensore: micioninja@gmail.com
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