La Figlia del Drow Luci e Ombre vol. 1 Autore: Elaine Cunningham Diverso tempo fa, dopo la lettura di “Elminster all’Inferno”, avevo promesso a me stesso di non acquistare più libri editi da Armenia. Il motivo? Data la qualità delle traduzioni pensavo di essere finito io all’inferno. Morale, quel libro ve lo sconsiglio caldamente, un disastro il suo adattamento italiano…e poi, nemmeno la storia è un gran ché. Purtroppo, o per fortuna, la mia passione per i Forgotten Realms è difficilmente controllabile e così, dopo aver tenuto duro diverso tempo, ho ceduto. Il nome di Elaine Cunningham è stato una forte calamita almeno quanto quello di R.A. Salvatore è per me repulsivo. La Cunningham è appunto una delle più celebrate autrici dei Reami, creatrice di storie di grande successo negli U.S.A. In un attimo ho finito di leggere questo primo volume della trilogia Luci e Ombre. Non sarà grande letteratura, ma per gli appassionati dei Reami si tratta certamente di un ottimo lavoro. Cunningham ci porta nella città sotterranea di Menzoberranzan per presentarci le gesta di una giovane e spericolata elfa scura esperta di magia e innamorata dell’avventura. Per quanto abbia già detto di non amare R.A.Salvatore, devo riconoscere che c’è moltissima della sua influenza nel mondo sotterraneo presentato in questo libro, il fascino dei drow e della loro più famosa città è indubbio. Il merito dell’autrice è sopratutto ne creare personaggio affascinanti e una protagonista un po’ fuori di testa e un po’ fuori dal comune. Parallelamente alla giovane Liriel Baenre facciamo la conoscenza di un prode guerriero del Rashemen, tale Fyodor. Inesorabilmente le loro storie si intrecceranno, li porteranno ad affrontare nemici comuni ed a viaggiare lontano dalle proprie terre. Come molti dei libri ispirati dal gioco di Dungeons & Dragons, anche questo “La Figlia del Drow” rompe un poco con le regole del gioco stesso. Questo è un avviso per dirvi di non cercare una spiegazione “tecnica” in ogni magia o azione che i protagonisti compiono. L’autrice si è concessa diverse licenze, tutte accettabili, per rendere la storia più appasionante. Secondo il mio modesto parere si tratta di un buon libro di intrattenimento, una storia che scorre piacevole, appassiona e intriga. Mi sono piaciuti, come già accennato, gli strani caratteri dei due personaggi anche se forse è facile capire dove la storia andrà a finire con i prossimi due volumi. Per una fan dei Forgotten Realms invece ci sono diverse chicche e certamente decine di interessanti riferimenti a luoghi e ad usi delle terre del Faerun. E la traduzione? Sembrano esserci miglioramenti, resta sempre strano come l’Armenia non si affidi alla consulenza della 25Edition per quanto riguarda la traduzione dei nomi visto che quest’ultima ha dimostrato ampiamente di saperci fare. Fortunatamente “Waterdeep” è rimasta tale (anzichè Città degli Abissi), il “beholder” è diventato “osservatore”, cosa anche comprensibile. Ciò che è invece assurdo è perché il Tempio della “Promende” sia rimasto così anche in italiano…bastava sapere che è il tempio di Eilistraee, anche dea della danza, aprire un vocabolario di inglese e chiamarlo “Tampio della Danza”…forse avrebbe avuto un po’ più di senso… …ma all’Armenia non hanno la stessa passione nel lavoro quanto quella che guida noi nel dare loro i soldi. L’unica cosa da fare è sperare che con il tempo migliorino sempre di più. |
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