La scorsa settimana, sul blog di Vincent Baker è comparso un articolo molto pesante firmato da Ben Lehman (è l’autore del gioco “Polaris”), in cui si chiedeva sostanzialmente ai fan di boicottare i prodotti della Margaret Weis Productions perché secondo Lehman la casa avrebbe l’abitudine inveterata di pagare in ritardo – o di non pagare proprio – i collaboratori freelance. L’articolo è poi stato citato da vari forum internazionali. La Margaret Weis è in questo momento sotto la luce dei riflettori perché ha appena pubblicato il nuovo gioco di ruolo sui supereroi Marvel, basato sul suo sistema Cortex+.
Dietro richiesta pressante di fornire informazioni precise, Lehman ha rifiutato di fornire i nomi dei collaboratori MWP che sostengono di non essere stati pagati, che a sentire lui sarebbero almeno quattro, per evitare che la loro reputazione venga danneggiata o che subiscano ritorsioni. Successivamente, diversi collaboratori di MWP sono usciti allo scoperto e hanno invece dichiarato che per quanto riguarda il loro personale lavoro, non hanno mai avuto problemi di pagamenti da parte di MWP.
Due giorni dopo, Vincent Baker ha pubblicato un ulteriore articolo, strettamente anonimo, in cui un freelance non identificato fa delle accuse più precise, indicando anche la persona esatta in MWP che sarebbe responsabile dei ritardi. Lo stesso anonimo però si lamenta della scarsa utilità delle accuse di Lehman allo scopo di risolvere i supposti problemi dei freelance.
Vi risparmiamo il resto dei commenti comparsi sul blog di Vincent Baker o sui forum in lingua inglese, dato che molti tendono a degenerare. Basti sapere che la questione si è in qualche modo conclusa quando il direttore creativo di MWP, Cam Banks, ha ribadito pubblicamente che qualsiasi collaboratore abbia mai un problema di pagamenti può rivolgersi a lui senza esitazione per avere risolta la cosa. Successivamente Vincent Baker si è anche scusato con Banks per come era andata la questione.
La cosa positiva, però, è che da tutto questo il buon D.V. Baker, che è una persona con la testa solidamente piantata sulle spalle, è uscito con la consapevolezza di dover meglio conmprendere il mondo del freelancing e dei pagamenti “da sollecitare”. Ha dunque chiesto a Chad Underkoffler, autore freelance di vari giochi e di articoli sulla rivista Pyramid della Steve Jackson Games, e editore “indie” del suo proprio gioco “Spadaccini dei Sette Cieli”, di scrivere un pezzo sul mondo del freelancing e sulle varie opzioni contrattuali che si possono presentare al freelance quando si approccia all’editore, piccolo o grande che sia. Ne è emerso un pezzo molto godibile, molto diverso nel tono dai due articoli precedenti, con consigli e annotazioni varie che sicuramente potranno essere utili a chi si affaccia per la prima volta alle collaborazioni con case inglesi o statunitensi (incluso, per intendersi, il tipo di avvocato a cui rivolgersi se l’editore non paga!). Riportiamo solo questo (in inglese), tra i tre articoli, perché è quello che più di tutti contiene informazioni concrete e utili:
Ancora una volta Vincent Baker si conferma una figura di rilievo sulla scena del gioco di ruolo, mostrando di essere capace di tornare indietro su un giudizio forse troppo affrettato all’inizio, e di volere, alla fine dei conti, cercare di capire e informare gli altri più che criticare.