Negli ultimi due anni vi abbiamo parlato varie volte di tavoli da gioco virtuali (VT o VTT), programmi per computer che consentono di giocare di ruolo via internet come se ci si trovasse seduti a un tavolo, gestendo in maniera condivisa tutti gli elementi che i giocatori metterebbero, appunto, sul tavolo: dadi, schede, mappe, figurini, eccetera. Tra i vari strumenti che la Wizards of the Coast aveva in programma di mettere a disposizione per chi si abbona al suo servizio DDI c’era, appunto, uno di questi tavoli da gioco virtuali specializzati per D&D4.
Negli ultimi giorni si sono succedute diverse importanti novità nel campo dei tavoli da gioco virtuali. La prima è la cancellazione del progetto del VT della Wizards of the Coast, annunciata il 10 luglio e che diventerà effettiva dal 31 luglio, data di chiusura del VT di D&D 4. In realtà la piattaforma non svanirà nel nulla ma sarà trasferita su un server di proprietà della Game Table Online Inc., una società che ha collaborato allo sviluppo per conto di Wizards. Ma senza il supporto commerciale della Wizards of the Coast dietro, è difficile immaginare se questa piattaforma per la 4E avrà vita lunga o meno.
La mossa della WoTC ovviamente non è del tutto inaspettata. Con il focus dell’azienda tutto spostato verso il nuovo D&D Next, di cui vi abbiamo parlato a più riprese nelle scorse settimane, è chiaro che a più persone in casa Wizards fosse venuto il dubbio se continuare a bloccare risorse finanziarie preziose su un progetto legato alla quarta edizione, in un momento in cui la “morte” commerciale della 4E è data ormai per imminente. Scusate la cattiveria di chi scrive, ma a questo punto ci si chiede se non avrebbero potuto dirottare queste risorse, ormai destinate a essere del tutto sprecate, su altri fronti, per migliorare ulteriormente la quarta edizione o quegli strumenti tecnici che invece i giocatori usavano molto, come il generatore di personaggi.
Rimane da chiedersi se la Wizards produrrà un tavolo da gioco virtuale per D&D Next. Ma data la natura volutamente “non tattica” del combattimento della quinta edizione di D&D, è lecito dubitarne.
Ma se in casa Wizards il tavolo virtuale è passato di moda, c’è un parente stretto di D&D che invece vedrà molto presto arrivare il suo, di tavolo da gioco dedicato. Poche ore prima dell’annuncio della morte del VT della Wizards, infatti, la Paizo Publishing, suo agguerrito concorrente, ha annunciato che metterà presto online il suo Tavolo Virtuale: il Paizo Game Space. Si tratta di un’applicazione totalmente basata su web, eliminando così i problemi di incompatibilità con firewall e router che spesso affliggono i VT più diffusi, che gestisce schede personaggi, mappature, pedine e tutti gli elementi che più risultano utili per giocare online. E’ già stata mostrata una prima beta, e Paizo ha dato per sicura la presenza di una versione gratuita, che consentirà di giocare con le funzionalità base senza pagare nulla. Oltre che, ovviamente, della presenza di tutti i popolarissimi Adventure Path di Pathfinder come contenuti scaricabili a pagamento.
Riuscirà Paizo a prosperare su un settore dove Wizards ha sventolato bandiera bianca? Beh, ultimamente Paizo ci sta abituando esattamente a questo tipo di eventi, quindi ci permettiamo di avere delle aspettative positive riguardo a questa iniziativa. Complimenti a Paizo per il coraggio dimostrato, e speriamo nella disponibilità di una versione localizzata in italiano del programma, dato che Patfinder in italiano esiste, e ha anche successo.
Infine, se non avete ancora mai provato un tavolo virtuale, vi consigliamo di partecipare alla FGCon 2012, la Convention Virtuale di Fantasy Grounds II, uno dei tavoli da gioco elettronici più diffusi. Tra venerdi 20 lugio e domenica 22 luglio centinaia di utenti di tutto il mondo si incontreranno online per giocare a D&D, Pathfinder, Richiamo di Cthulhu, GURPS, Savage Worlds e tanti altri sistemi supportati da questo stupendo VT. Grazie alla disponibilitù dei GM virtuali, che mettono a disposizione le loro licenze Ultimate, si potrà giocare gratuitamente nella maggior parte dei tavoli. Si potrebbe persino pensare di organizzare qualche tavolo tutto italiano, che ne dite?
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