“Oh cielo! Mi è semblato di vedele un gatto!”
In questo appuntamento settimanale con La Ludoteca, parleremo di un gioco fuori dagli schemi, citando gli autori del gioco “[…] Dimenticate tutto quello che sapete e agite prima di pensare.[…]”. Ebbene il gioco di cui vi parlerò vi farà tuffare nel mondo dei Cartoni Animati, e come novelli Bugs Bunny o Daffy Duck, potremo darci a sfrenati inseguimenti e spassose risse, oppure costruire elaborate trappole per prendere il nostro acerrimo nemico, tutto questo grazie a “Toon: il gioco di ruolo dei cartoni animati”. Toon vide i natali nel 1984 grazie a Greg Costikyan, Warren Spector, suoi creatori, e venne pubblicato dalla Steve Jackson Games. Dopo l’uscita del manuale base seguirono nel 1985 vari supplementi, essenzialmente raccolte di avventure, per poi uscire di produzione. Nel 1991 venne pubblicata una raccolta con il manuale base e tutte le espansioni finora pubblicate rivitalizzando la linea editoriale precedentemente soppressa, negli anni seguenti uscirono nuovi supplementi, tra cui “Toon Ace Catalog”, che contiene vari equipaggiamenti divertenti e regole per gestirli, la Ace rappresenta la versione toonesca della Acme dei cartoni, questo fu l’ultimo prodotto fino al 2006, anno in cui fu pubblicato l’ultimo supplemento uscito per questo gioco, supplemento che introduce regole per inserire “l’ambientazione” di Munchkin, il celebre gioco di carte della SJG, nel mondo di Toon. In Italia il gioco è stato pubblicato dalla Nexus che fece uscire nel 1993 il manuale base e “Toon: colpisce ancora”, poi nel 1998 “Il Figlio di Toon” ultimo supplemento uscito.
AMBIENTAZIONE
Parlare di ambientazione in senso tradizionale sarebbe vano in questo caso, infatti il gioco si svolge nel mondo dei cartoni animati che, come tutti noi ben sappiamo, comprende ogni sorta di ambientazione e soggetto, dalla casa in città al pascolo sui monti passando per il gran canyon, basta che sia luogo dove ospitare divertenti siparietti. Visto quindi l’inutilità di parlare di un’ambientazione in senso stretto mi soffermerò sullo stile delle “avventure” di Toon. Nel manuale le avventure vengono divise in base alla lunghezza e al tempo complessivo di gioco necessario per terminarla: Lungometraggio, della durata di 30 minuti, Cartone Breve, di circa 20 minuti, Filmetto, di un massimo di 15 minuti. Come si nota i tempi di gioco sono molto ristretti, infatti non va dimenticato che Toon è un gioco umoristico che vede nella freneticità e nella “densità” dell’azione il suo punto di forza, lunghi tempi morti o eccessivi ragionamenti tendono a raffreddare gli animi e far perdere la verve comica che è necessaria per poter godere al meglio del gioco, pensate infatti ad una puntata di Willy il coyote che dura un’ora e dove si vede Willy fare complessi calcoli e ragionamenti sull’opportunità di costruire o meno un particolare congegno, direi proprio che farebbe addormentare anche il più sfrenato fan. Altro aspetto da tener conto, soprattutto per l’Animatore, ovvero il Master, è la logica, o meglio la non logica, che si trova dietro ad ogni cartone animato. Nessuno sano di mente si mette sulle spalle un razzo per inseguire uno struzzo ne tanto meno crede a tutto quello che gli viene detta da improbabili soggetti mascherati alla bene e meglio, ma proprio questo insieme all’incredibile quantità di oggetti e azioni che piegano al fisica newtoniana al proprio volere, come i i buchi portatili e spostabili, rendono i cartoni divertenti e caratteristici. In virtù di quanto detto prima il gioco di Toon può essere difficilissimo da giocare e narrare se non si tiene a mente che l’Animatore non è semplicemente un Master, ma come come dice la parola stessa, è principalmente il dispensatore delle situazioni comiche che mettono in condizione i PG di far ridere, e la loro volta i PG non devono pensare di risolvere la cerca di turno, ma anzi non devono pensare affatto, il dover salvare Olivia dal perfido Bruto non è lo scopo della missione ma la scusa per creare situazioni imbarazzanti e divertenti. Paradossalmente questo gioco può risultare estremamente difficile da giocare se non si entra nello spirito giusto. Un piccolo spunto per ambientare le vostre avventure: prendete ambientazioni che conoscete e trasformatele nella loro versione comica, sulla rivista Kaos vi erano alcuni esempi come, se non erro, “Il risveglio del grande Bthulhu”, tutto questo contribuirà a creare situazioni assurde e paradossali che aiuteranno ad innescare la verve comica del gioco.
SISTEMA
Il sistema di gioco è estremamente semplice, per effettuare un test si tirano due D6 e si deve realizzare un valore al di sotto dell’abilità che ha un valore variabile da 1 a 9, un doppio uno è considerato sempre successo, in alcuni casi c’è il tiro “decine e unità” ovvero si tira prima un D6 per le decine e dopo un D6 per le unità, ottenendo così un risultato compreso tra 11 e 66, tale tiro normalmente viene eseguito per le scelte casuali dalle tabelle del manuale. La creazione del PG è molto semplice, prima di tutto si deve scegliere la “razza” del proprio personaggio, ovviamente si può scegliere qualsiasi cosa, dal marziano al topo, e la scelta è del tutto estetica. Si passa poi a scegliere la professione del proprio PG, anche qui la scelta è di natura puramente estetica, si prosegue poi con la parte più meccanica del gioco distribuendo 14 punti fra gli attributi del PG o semplicemente tirandoli a caso. Ogni PG è descritto da quattro attributi: Muscoli, che rappresenta il vigore fisico del PG, Agilità, Ingegno, Faccia Tosta, che rappresenta un misto tra il coraggio e la sfacciataggine del PG. Dopo la scelta degli attributi si passa alla scelta delle abilità, ogni personaggio è caratterizzato da 23 abilità diverse divise fra le varie caratteristiche, ad esempio sotto i Muscoli vanno le abilità come arrampicarsi e correre, mentre sotto Agilità abilità come lanciare e schivare. Fra queste abilità i PG possono ripartire 30 punti, considerando che il livello di partenza di ogni abilità è pari alla caratteristica a cui è legata. Ovviamente le abilità funzionano in un modo assolutamente assurdo e divertente, ad esempio l’abilità Parlantina permette di convincere un PG/PNG della bontà di un’azione totalmente assurda e il personaggio seguirà subito il consiglio dell’abile oratore, anche se si tratterà di buttarsi da un precipizio, vi ricorda qualcosa? Bugs Bunny docet. Dopo la scelta delle abilità è possibile scegliere anche uno o due poteri, pagandoli in punti abilità, ovviamente anche questi “poteri” seguono lo stile del gioco e vanno dalla “borsa delle mille cose” al teletrasporto passando per il “cambiarsi/mascherarsi rapidamente”. Infine il PG deve scegliere una convinzione e un obbiettivo, questi aspetti serviranno a dare spessore al PG ed a creare situazioni divertenti, infatti anche questo aspetto è da vedere nell’ottica di Toon per cui una convinzione potrebbe essere “tutti i gatti sono cattivi” ed un obbiettivo “mangiare tutto il formaggio che trovo”, sono banditi scopi superomistici o convinzioni filosofiche profonde, siamo qui per divertirci, è possibile anche scegliere un nemico giurato tipo “i gatti” se si vuole. Questi aspetti, oltre a creare situazioni divertenti, permettono di guadagnare Punti Trama, i Punti Esperienza in Toon, oltre a quelli concessi dall’avventura in modo da poter accrescere le abilità e i poteri del vostro alter-ego animato. Il combattimento si gestisce in maniera molto semplice, i PG coinvolti tirano sotto l’abilità di combattere, se entrambi riescono c’è un nulla di fatto, se uno solo dei due riesce colpisce l’altro infliggendogli un D6 di ferite, ogni PG ha di base un D6+6 ferite prima di andare KO, una volta che un personaggio finisce i Punti Vita (PV), viene messo KO e sviene, rimanendo fuori dal gioco per tre minuti. Questo sistema viene usato per ogni confronto sostituendo di volta in volta l’abilità interessata, ad esempio se si sfida qualcuno in una corsa entrambi tireranno su correre, se si lancia qualcosa a qualcuno l’attaccante tirerà sotto l’abilità lanciare mentre il difensore su quella di schivare, e per convincere qualcuno di qualcosa si userà l’abilità Parlantina mentre l’altro “Resistere alla Parlantina”.
ASPETTO GRAFICO
L’aspetto grafico di Toon è molto semplice, il manuale è costellato di scenette e personaggi cartoonosi, la cui qualità non è eccelsa ma sicuramente gradevole. Il Disegn è assolutamente minimalista e si limita al semplice ripartire le immagini a seconda dei paragrafi a cui sono più attinenti. In generale l’aspetto del manuale è gradevole ma sicuramente non è il punto di forza del gioco, facendo apparire il prodotto più simile ad un indie che ad un supplemento professionale quale è, visto che è edito dalla Steve Jackson Game.
CONCLUSIONE
Il gioco di Toon più che un gioco di ruolo vero è proprio ma un divertente inframezzo tra una partita e l’altra a giochi più impegnativi. Questo Gdr vi offre altresì la possibilità di mettervi in gioco, tirando fuori la vostra verve comica e riscoprendo il bambino che è in voi, sotto questo aspetto il gioco può divenire più difficile di quello che sembrerebbe, infatti senza una buona dose di umorismo e di follia, le partite a Toon non sarebbero altro che remake grigi e tristi dei vecchi cartoni amati da tutti noi. Per questo consiglio il gioco a tutti quelli che hanno voglia di rilassarsi e farsi quattro risate prendendosi un po’ in giro, un ottimo esempio sono i giocatori del sopracitato Munchkin, mentre per i più seriosi è fortemente sconsigliato, insomma un gioco per molti ma non per tutti. “Th-Th-Th-Th-Th-Th-Th-Th-Th-That’s all folks!”
AMBIENTAZIONE
Profondità
Tutto il mondo dei cartoni a cui attingere più tutta la follia della vostra mente, un mondo praticamente infinito
Voto 5/5
Innovazione
Il primo del genere a cui si sono ispirati altri come ad esempio Teenage Manga Mutanti.
Voto 5/5
SISTEMA
Realismo
Bonk!!! Ahi ho del male alla testa!!!
Voto 1/5
Giocabilità
Velocissimo, semplicissimo e giocabilissimo.
Voto 5/5
ASPETTO GRAFICO
Qualità
Immagine di qualità soddisfacente ed in tono col l’umorismo del gioco
Voto 3/5
Design
Veramente semplici, praticamente assente
Voto 1/5