La notizia delle dimissioni del Papa risalta per importanza sulle prime pagine di tutti i mezzi di informazione. Può la nostra rubrica lasciarsi scappare una notizia così succulenta? Certo che no! Ma come sempre trattiamo l’argomento a modo nostro!
Sapendo che quello che ci raccontano gli organi di stampa non vi basta, mi accingo ad aggiungere tanta altra carne nel calderone che divampa beato davanti agli occhi di tutti! Dovete infatti sapere che aleggia più di un mistero sulla vicenda in questione.
La prima che vado ad affrontare è la seguente:
La “Profezia di Malachia”
San Malachia era un vescovo vissuto nel dodicesimo secolo. Durante un viaggio a Roma, alla volta di raggiungere la corte di Papa Innocenzo II, fu colto da alcune visioni che gli mostrarono la successione dei futuri pontefici, fino all’ inevitabile fine dei tempi, con la conseguente caduta e distruzione di Roma. Rapito dalle immagini, l’uomo decise di trascrivere quello che vide ai posteri. Lo scritto è redatto sotto forma di brevi frasi dal criptico messaggio che, secondo le credenze, hanno il fine di descrivere tutti i successivi eletti alla carica di Santo Padre. Il testo, dal titolo “Prophetia de Summis Pontificibus”, dopo essere stato redatto venne deposto negli archivi Vaticani e di qui se ne persero le tracce per più di 450 anni. Solo nel 1595 infatti, l’opera venne riscoperta da Arnold de Wyon, storico e frate benedettino, che la inserì all’ interno di una delle sue opere, la Lignum Vitae, riportando così all’ attenzione dei suoi contemporanei la mistica vicenda.
Ma ecco che il passato raggiunge il presente. Difatti, a seconda delle versioni, l’ultimo della lista potrebbe essere stato proprio Benedetto XVI, o in linea di massima lo diventerebbe il suo prossimo successore. Tale confusione è da ricercarsi nell’ ambiguità con cui si possono dividere o interpretare le frasi scritte da Malachia, ma ciò non toglie nulla al fatto che, seppur poco accurate, non solo trovano riscontri nelle figure cui si riferiscono, ma numericamente non possono essere superiori al traguardo odierno. Che l’ultimo a sedere sul trono di Pietro sia il 111esimo o il 112esimo pontefice, sarà svelato molto presto.
Naturalmente, come ogni leggenda che si rispetti, sono stati effettuati studi sulla veridicità della storia. Se storicamente il biografo di Malachia non riporta nulla in merito alla stesura della profezia, c’è chi attribuisce quest’ultima o ad una mistificazione perpetrata dal falsario Alfonso Ceccarelli nel 1590 (e quindi falsa solo in parte), oppure, sfociando ancor di più nel mito, sarebbe il celebre Nostradamus a detenere la paternità dell’opera..
L’ultimo papa, secondo la profezia, è così descritto: “De gloria olivae”. Tale definizione si può attribuire al dimissionario pontefice sia perché il nome Benedetto è associabile all’ ordine dei benedettini (chiamati difatti anche “monaci olivetani”), sia perché nello stemma araldico adottato da Ratzinger è presente un individuo di colore moro (associabile all’ olivastro). Per Schmeig Maria Olaf, scrittore che si interessò al caso, inoltre, parte della frase non sarebbe riportata. Il pezzo mancante reciterebbe anche il motto “Caput nigrum”, che non solo si può accostare al pontefice ( dati i suoi studi con i Gesuiti che vestono solo il nero), ma anche ad un’altra figura di potere, vale a dire l’attuale presidente degli Stati Uniti : Barack Obama.
Passiamo alla seconda :
La “Morte entro il 2013”
Il 30 dicembre 2011 il cardinale siciliano Paolo Romeo annunciava, in seguito ad un breve viaggio in Cina, che entro il novembre del 2013 la vita di Benedetto XVI sarebbe terminata. Il messaggio veniva quindi rapidamente recapitato al segretario personale del papa. Durante il soggiorno a Pechino infatti, era venuto a conoscenza delle intenzioni criminose di probabili complottisti, intenzionati a compiere l’estremo gesto nei confronti di Sua Santità. Naturalmente la vicenda ha fatto alzare le orecchie a tutte le più alte cariche ecclesiastiche che subito si sono attivate alla ricerca di tutte le informazioni possibili. Data la convinzione con cui l’arcivescovo di Palermo proferiva la predizione, la sicurezza Vaticana arrivava a dirigere un esaustivo rapporto in merito. Ma questi non si fermava alla sola minaccia di morte; proseguiva arrivando a menzionare anche colui che avrebbe sostituito l’ex pontefice alla carica. A suo dire quindi, Angelo Scola (Arcivescovo di Milano), sarebbe diventato il successore di Ratzinger, scelto da quest’ultimo per via dell’affinità e della vicinanza di pensiero che li accomuna.
A seguire tuttavia non hanno tardato ad arrivare smentite e ritrattazioni, sulle quali la parola fine è stata posta dal direttore della sala stampa della Santa Sede, padre Federico Lombardi, che definisce l’intera vicenda come: “fuori dalla realtà” e “incredibile”.
Ciononostante sembra così strano che una notizia del genere non sia divenuta di dominio pubblico. La possibilità che esistano le potenziali premesse per un attentato ad un personaggio così in vista non solo è stata valutata come concreta, ma anche sottoposta ad accurate indagini. Ma del resto non è una novità che “se occhio non vede, cuore non duole”.
E per finire, ringrazio la persona che ha fornito in extremis l’ultima segnalazione che porto alla vostra attenzione:
La “Letteratura moderna”
James Herbert Brennan è uno scrittore di romanzi, libri-game e saggi sull’ occulto. Nel 1977 scrisse un racconto di fantascienza dal titolo: “Il dilemma di Benedetto XVI”. La storia del libro narra le vicende del già citato papa che in seguito ad una visione viene a conoscenza della salita al potere di un feroce e terribile dittatore di nome Victor Ling. Intenzionato a fermarlo decide di consultare uno psicologo al fine di essere certo della propria san(t)ità mentale. Solo allora deciderà se intervenire contro il malvagio despota. Questo ed altri racconti sono raccolti in un volume di antologie edito in Italia da Urania.
E questo sembra essere tutto, almeno per il momento! Dobbiamo solo attendere l’evolversi degli eventi.
Consigli per avventure:
Tralasciando l’ attualità degli avvenimenti, all’ interno di una compagna, profezie e similari sono sempre degli ottimi espedienti di gioco. Fate si che i vostri giocatori si trovino loro malgrado coinvolti nella trama di un complicato sistema di ingranaggi che li coinvolga sempre di più. Lasciate che gravi sulle loro spalle il senso di ineluttabilità e di predeterminazione. Privati della possibilità di poter decidere autonomamente del proprio destino (o di quello di qualcun’ altro), potrete incrementare facilmente la drammaticità di una storia. Farcite poi il tutto con la vostra fantasia, adattando questa opzione alle infinite possibilità a vostra disposizione. Che a porre il dilemma sia una divinità, una macchina, un vecchio tomo rilegato in pelle umana, un segnale radio o proveniente dalle profondità dello spazio…Insomma non avete che da scegliere!
Per approfondimenti
http://it.wikipedia.org/wiki/Profezia_di_Malachia
http://it.wikipedia.org/wiki/Il_dilemma_di_Benedetto_XVI
http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/02/10/complotto-di-morte-benedetto-xvi/190221/comment-page-1/
Scrivi