PoRtaL, la prima convention sul larp in Croazia, si è tenuto alla Facoltà di Filosofia dell’Università di Zagabria dal 1° al 3 marzo. È stato un weekend davvero sbalorditivo e impegnativo. Prima di tutto devo dire che non ho mai organizzato e partecipato a così tanti eventi in una convention; uno dei motivi è stato probabilmente il fatto che ci fosse un solo evento per volta (con qualche eccezione), cui partecipava la maggior parte delle persone.
Preparare il convegno con gli altri organizzatori è stata una cavalcata pazzesca, e un’esperienza senza prezzo. Il programma è stato steso con alcuni punti fermi: il sabato e la domenica avevano in programma i workshop dalle 11 alle 13, poi c’era la pausa pranzo, poi i dibattiti e le tavole rotonde, e poi la sera era il momento dei live; inoltre il venerdì e il sabato sono stati studiati per avere un programma diretto più che altro agli ospiti stranieri, mentre la domenica era di interesse più locale. L’inglese è stato la lingua di lavoro principale del convegno, ed è stato usato sempre tranne quando erano presenti solo croati e serbi.
Venerdì 1° marzo
Il convegno è finito col botto, ma è iniziato in maniera piuttosto simbolica. È stato Amtgard a portare il primo (e per lungo tempo il solo) assaggio di larp in Croazia; il convegno così è iniziato con la presentazione di Ivo Turk su Amtgard in Croazia. È stata una presentazione piuttosto esauriente: un sacco di slide, scritte semplicemente in bianco su nero, che davano molte informazioni riuscendo a coprire l’aspetto storico dei diversi capitoli di Amtgard e la situazione attuale, oltre ad annunciare gli eventi previsti per quest’anno.
La presentazione successiva è stata tenuta da me, a proposito della mia serie di live fantasy Terra Nova (disponibile in inglese qui). Questa è stata la mia quarta presentazione sull’argomento, e ho notato che ogni volta che la faccio acquisto sicurezza. Ho ricevuto un sacco di feedback positivi sulla presentazione (e la prossima volta certamente cambierò sfondo).
Poi è stata la volta di due presentazioni di fila tenute dai larper ungheresi. Sono state fatte senza slide, ed erano abbastanza connesse tra loro. La prima era sul larp in Ungheria, ed è stata tenuta da tutti i nostri ospiti ungheresi (Sándor, Tamás, Ágnes e Donát). Sono state presentate parecchie scene diverse, al meglio delle conoscenze dei relatori. Per quanto ne so, in Croazia la maggior parte di queste scene non esistono, tra cui i live con armi softair (a parte Fallout), i live sul Mondo di Tenebra che sembra siano morti da anni, e i campeggi fantasy per bambini. I relatori erano particolarmente esperti di live fantasy: hanno fatto perfino un grafico molto grande e dettagliato sullo sviluppo dei live in Ungheria, con tutti i collegamenti tra le trame e tra gli organizzatori, le dimensioni delle caselle che rappresentavano il numero di partecipanti ai live, e così via. Davvero un lavoro molto dettagliato, che potete vedere qui.
Il grafico ha costituito anche un collegamento ideale all’argomento della presentazione successiva: la teoria del larp a generazioni, che tratta dei diversi trend nella progettazione dei live apparsi nel corso del tempo. In sintesi, secondo questa teoria la prima generazione è basata sul railroading, strettamente controllata, con una storia condotta dagli organizzatori e dai PNG, e così via. La terza generazione al contrario è più sandbox, con una trama molto fluida, orientata e diretta dai personaggi. La seconda generazione è un po’ una via di mezzo. Naturalmente la teoria è molto più dettagliata di così, ve la sto presentando molto in breve: comunque potete scaricare da qui una versione più dettagliata. Alla fine ci siamo fatti un’idea davvero esaustiva della scena larp ungherese (per quanto sia possibile fare in un’ora e mezza circa), di come sia nata e di diversi live di importanza storica.
Il successivo evento in programma era un dibattito, moderato da Miroslav Wranka (o Siro, come viene chiamato di solito), dal titolo “I PNG nei live: cosa abbiamo? di cosa abbiamo bisogno? cosa vogliamo?”. È stato davvero interessante seguirlo: sapevo delle differenze tra l’uso dei PNG nel modello standard croato e in uno dei modelli tedeschi (quello usato in Drachenfest e Mythodea, che uso anch’io in Terra Nova), ma pare che l’uso dei PNG abbia significati e implicazioni piuttosto diversi anche in Ungheria e in Bulgaria. Sentire di queste differenze è stato proprio interessante. Inoltre abbiamo parlato dell’assurdità del termine “PNG”, che per la sua provenienza dal gergo dei giochi di ruolo tabletop e per computer non descrive accuratamente la realtà del larp. La conclusione della maggior parte delle persone coinvolte nel dibattito è stata che i PNG (in una qualche forma) siano in genere necessari e desiderabili dal punto di vista della progettazione dei live, ma che siano da utilizzare nel modo meno intrusivo possibile.
Era giunta l’ora del primo live del convegno, e anche della prima divisione dei partecipanti in due gruppi. Aleksandar Gavrilović dell’associazione Starbase Cantina ha diretto il suo murder party horror, che è stato accolto piuttosto bene dai giocatori. Contemporaneamente io ho fatto un’altra presentazione: “La consolle mixer del larp” (disponibile in inglese qui). Ha suscitato un certo interesse, e in effetti ha costituito la parte aperta al pubblico del workshop “Crea il tuo live” che l’ha seguita. Ma dato che eravamo in ritardo non siamo riusciti ad avere a disposizione un’altra stanza per il workshop, così al suo posto abbiamo fatto una rapida sessione di brainstorming. Il team (che doveva essere di 2-6 persone, preferibilmente inesperte di progettazione di live) era composto da quattro persone: Marko Zadro, Ivana Delač, Vesna Kurilić e Brittany Rastsmith. Sono stati loro quindi a scrivere il murder party che due giorni dopo, domenica sera, avrebbe chiuso il convegno.
Dopo il brainstorming sono tornato a casa per farmi una dormita, di cui avevo un gran bisogno. I larper ungheresi, che dormivano a casa mia, sono venuti con me, e a casa abbiamo trovato mia moglie Jasminka. Abbiamo stappato una bottiglia di idromele e abbiamo parlato ancora un po’ prima di andare finalmente a letto. Il giorno seguente sarebbe stato lungo, con un sacco di eventi in programma a cui assistere e da organizzare…
Sabato 2 marzo
Il sabato è iniziato bene. Gli ospiti ungheresi, che dormivano a casa mia, si sono alzati abbastanza presto, pronti per un’altra giornata di convention. Jasminka aveva preparato toast, gaufre e un bel po’ di caffè per colazione. Ringalluzziti dal caffè, siamo arrivati giusto in tempo. In testa al programma c’erano due workshop: Dunja ne ha tenuto uno sull’improvvisazione teatrale (ho sentito che chi vi ha partecipato ne è rimasto soddisfatto), mentre io ho fatto il workshop su Ars Amandi.
Ars Amandi era probabilmente la cosa su cui ero più nervoso in questa convention: come sarebbe andata? Si tratta di una meccanica per simulare le effusioni romantiche e il sesso nei live usando le mani, le braccia, le spalle e il collo: anche solo l’argomento di solito rende le persone nervose e contratte. Alla fine, dieci coraggiosi (tre uomini e sette donne) si sono iscritti al workshop, il che mi ha proprio sorpreso. Ed erano persone di tutte le nazionalità presenti alla convention: due ragazze serbe, una coppia bulgara, una ragazza ungherese, e i restanti erano croati con e senza esperienza di live.
Vista la delicatezza del workshop, ho ricevuto dei consigli su come condurlo da Lizzie Stark, che l’ha organizzato diverse volte negli Stati Uniti (curiosamente l’ha tenuto proprio nello stesso weekend alla convention Intercon M negli USA). I consigli di Lizzie mi sono serviti. E nel corso del workshop sono riuscito a vedere gente che all’inizio era imbarazzata anche solo a tenersi per mano finire col vivere alcuni momenti incredibilmente intensi. Nonostante fossi solo l’organizzatore, anch’io sono rimasto colpito dall’atmosfera. È stato incredibile. Ma torneremo a parlare di Ars Amandi più tardi…
Intanto era arrivata l’ora della pausa pranzo. I partecipanti al workshop “Crea il tuo live” avevano deciso di spostarlo a quell’ora, così abbiamo fatto un pranzo di lavoro. Io, Brittany, Marko, Vesna e Ivana siamo andati alla pizzeria Pedro Pite, e il murder party che avrebbe avuto luogo domenica sera è nato allora. Dagli elementi nati dal brainstorming del giorno prima sono stati scelti un’idea definitiva sul live, lo stile e una bozza della trama, e anche il titolo del live: (Re)union. Qui devo dire che quel giorno diverse persone hanno dedicato altre ore del loro tempo alla creazione del live. Marko ha scritto tutte le schede dei personaggi, che erano dieci, ciascuna lunga un foglio A4!
Torniamo alle presentazioni. Altre due tenute dagli ospiti ungheresi, in cui sono state presentate due campagne diverse ma collegate. Le Cronache di Demgard, la campagna di Sándor, è stata la prima a essere presentata. Molti hanno mostrato un certo interesse in come vengono condotti i live e nel suo sistema di regole. Io e Siro ci siamo tornati l’anno scorso con grande soddisfazione. Il prossimo evento internazionale di Le Cronache di Demgard si chiama The Sternn Pass Incident, è previsto per il 20-22 settembre ed è stato progettato specificamente per i partecipanti dall’estero. Ci sarò di sicuro.
Projekt Prijot, la campagna di Tamás, è organizzato in un modo molto simile, ma nell’ambientazione di Fallout, in un’Ungheria del futuro immaginaria influenzata dal passato del blocco esteuropeo e dagli stilemi dell’era della guerra fredda. Le foto ci hanno mostrato delle macchine stupefacenti costruite per la campagna, per esempio armi a energia. Siamo rimasti un po’ scioccati quando abbiamo visto un tipo che indossava una maglietta della nazionale croata di calcio: a quanto pare, nel live interpretava un rifugiato di Zagabria. Projekt Prijot sembra essere una campagna davvero impressionante per chi vi partecipa.
La successiva era una presentazione di Angelina Ilieva sulla cultura larp bulgara. È stato piuttosto interessante sentire della scena bulgara e dei live che organizzano. Tra i live non-fantasy, pare che siano diventati popolari altri generi rispetto alla Croazia o all’Ungheria, e c’era un interessante format fantasy mainstream basato su live di clan e sull’organizzazione in clan. Il che è molto interessante perché circa sette anni fa il larp fantasy mainstream croato è andato in una certa direzione… ma sarebbe potuto facilmente andare in una direzione diversa evolvendosi in qualcosa di piuttosto simile alla scena larp bulgara. Molto interessante, e certamente degna di essere ulteriormente esplorata!
Poi Brittany, Rebecca e Sean hanno fatto una presentazione sull’SCA, la Società per l’Anacronismo Creativo. Combattere con spade di rattan, riprodurre le arti e le scienze del medioevo, produrre alcolici e fare vestiti dall’inizio alla fine, dalla tosatura delle pecore fino al completamento di un capo d’abbigliamento d’epoca: potete trovarci tutto questo. E forse le stelle sono propizie per far nascere finalmente un capitolo croato dell’SCA: molti larper hanno detto che non avrebbero il tempo di organizzare, ma parteciperebbero se organizzasse qualcun altro. Tra tutte le presentazioni, quella sull’SCA ha generato la sessione di domande e risposte più lunga, che comunque non è bastata, visto che la gente ha continuato a fare domande ai relatori anche dopo. L’interesse per l’SCA è di certo molto grande nella nostra comunità larp.
Il blocco con le presentazioni è finito qui, e da questo punto in poi il programma, passando al momento dei live, si è diviso un’altra volta in due. Il primo evento è stato Koliba (La capanna), di Ivana e Vesna, il live che avevo playtestato la settimana precedente.
L’altro evento non era un live ma un dibattito moderato da Ana e Božo: “Perché si fanno live?”. Una discussione complessa, e sembra che tutti avessero qualcosa da dire. Cose che venivano dal cuore, e direi proprio che erano le benvenute. Come il dibattito con Siro il giorno precedente, è stato un vero momento di condivisione di idee, sulla complessità di ciò che ci piace e che ci aspettiamo dal larp…
Dopodiché è stato il momento della pausa per la cena. Io mi sono messo a preparare il mio live serale, A Party Full of Secrets. Ma prima di descriverlo, fatemi dire solo cos’altro stava avvenendo in contemporanea: una presentazione di tutti i live che attualmente si sa che saranno organizzati nel 2013, nonché il momento dedicato all’incontro e al networking tra larper. Naturalmente intendo quei larper che non hanno partecipato a A Party Full of Secrets.
Quest’ultimo è un live ambientato a una festa, e una festa piuttosto indiavolata. Indiavolata nel senso che la maggior parte dei partecipanti hanno fatto uso del metodo Ars Amandi. Ho pubblicato lo scenario completo in un link contenuto nel blog che trovate qui, ma ve ne illustrerò comunque qualcosa.
Una coppia di giocatori è stata scelta per interpretare una coppia di personaggi in procinto di sposarsi presto (questi qui), mentre altri interpretavano i loro amici: colleghi di lavoro, compagni di hobby, di scuola, o vicini di casa. Tutti parte di un solo grande gruppo. Molti di loro condividevano segreti. Non proprio quel tipo di segreti oscuri, da brivido, da omicidio: di solito segreti leggeri, positivi, o semplicemente dovuti alla curiosità dei personaggi… ma proprio questi alla fine dovevano portare il gruppo a rompersi. Dopo un’ultima, scatenata festa tutti insieme. È cominciata in modo abbastanza innocente, ma è finita con un mucchio di sesso simulato (ovunque!), intense scenate con molte urla e amicizie che si spezzavano, finché non sono state diffuse le note della canzone di chiusura.
Le scene più intense potrebbero essere troppo private per poterle mostrare, ma ho filmato alcune scene meno intense che si sono svolte all’inizio, nonché la fine della canzone di chiusura e parti del debriefing.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=_iegUOq7gDI[/youtube]
Per me è stata una grande esperienza (questo live permette al master di giocare normalmente), proprio uno sballo: ho interpretato la mia scena blackbox personale, ho assistito ad altre tre, e mi sono ritrovato in alcune situazioni davvero intense, affrontando la passione/Ars Amandi (che quelli a cui l’avevo insegnata la mattina hanno praticato e sparso in giro come un incendio), la violenza, lo Harlem Shake… e molto di più. La maggior parte degli altri giocatori ha avuto un’esperienza simile, e le impressioni su questo live sono state davvero positive; inoltre è stato il live più lungo e più popoloso della convention, con una durata di oltre 3 ore (preparazione compresa) e 16 giocatori in tutto.
Dopo A Party Full of Secrets la convention ha chiuso. Alcuni partecipanti sono andati a fare festa, ma la maggior parte di noi che dovevamo essere in forma il giorno dopo ne hanno fatto a meno. Io sono tornato a casa con gli ungheresi, nonché con Rebecca e suo figlio, e abbiamo stappato un’altra bottiglia di idromele. Rimaneva ancora un giorno di convention da fare.
Domenica 3 marzo
La giornata è cominciata con gli addii. Dopo aver rifocillato i nostri ospiti con burek e yogurt (be’, volevamo fargli vivere una vera esperienza balcanica), questi sono partiti. Gli ungheresi si sono diretti verso il loro confine, mentre Rebecca è tornata dalla sua famiglia, e poi a Samobor dove si teneva un evento di rievocazione storica: ci sarei andato anch’io se questo weekend non ci fosse stato PoRtaL. Dopo molti abbracci e una rapida doccia mi sono rimesso in marcia verso la convention.
La mattina è cominciata con qualche attività hands-on. Brittany e Sean, una coppia americana che aveva tenuto la presentazione dell’SCA con Rebecca il giorno prima, ci hanno insegnato come creare autentici capi di abbigliamento medievali. Contemporaneamente si svolgeva un altro workshop di improvvisazione teatrale, questa volta tenuto da Andrej Štefan.
La presentazione di Brittany si chiamava “I gheroni: introduzione pratica alla creazione di cartamodelli per costumi medievali”. A questo punto devo dire che non sono molto esperto degli aspetti pratici nella creazione dei costumi (cucito e sartoria). Ne so molto poco, per essere un larper. Mi è sempre sembrata una cosa molto difficile, fino a quando ho partecipato al workshop di Brittany. Al workshop abbiamo imparato a fare i cartamodelli per tuniche o abiti da donna semplici utilizzando i gheroni, che si vedono di rado nel vestiario del tipico larper croato, dato che di solito non facciamo altro che cucire semplici pezzi di stoffa rettangolari lasciando aperture per le braccia. Questo potrebbe essere un bel miglioramento per i nostri live fantasy. Il che tra l’altro mi fa venire in mente che non so nemmeno come si dica “gherone” in croato… Comunque abbiamo fatto in tempo a prenderci le misure e a farci un’idea molto chiara di come fare.
Sean ha tenuto il workshop sulla creazione di scarpe e stivali medievali: un workshop di cui si sentiva un gran bisogno, direi. Pochi qui sanno come si fanno, e creare delle buone scarpe è sempre una sfida, no? Be’, non necessariamente, a quanto pare. In realtà le più grandi difficoltà le ho avute a visualizzare mentalmente le piegature da fare, forse perché il tutto è tridimensionale e non sono un granché come sarto. Però sì, ho avuto la sensazione di poterci riuscire. Questo workshop è stato anche un po’ più hands-on rispetto al precedente: dato che alcuni di noi avevano portato un po’ di stoffa, hanno fatto il cartamodello per le nostre scarpe e hanno cominciato a fare dei prototipi… Un’altra cosa interessante da notare è che questi due workshop (gli unici della convention che riguardavano la manifattura) hanno attirato alcune persone che non hanno partecipato a nessun altro evento…
Era di nuovo ora di pranzo, con Marko, Brittany, Ivana e Vesna: il secondo pranzo dedicato a “Crea il tuo live”. Siamo andati alla birreria Zlatni Medo, che è lì vicino, e abbiamo deciso le ultime cose sul live. Abbiamo dato una scorsa a tutte le schede dei personaggi, che Marko aveva stampato, e abbiamo parlato molto di ciò che ci aspettavamo di ottenere dal live. Ero sbalordito che fossimo riusciti a fare così tanto in così poco tempo. Abbiamo sforato un po’ rispetto alla pausa pranzo, così io e Vesna siamo tornati alla convention (che stava giusto per ricominciare) mentre gli altri sono rimasti in birreria per mettere a punto qualche altra cosa.
L’evento successivo era la presentazione dell’associazione Ognjeni Mač: Ines e Tijana del gruppo trame dell’associazione ci hanno gentilmente aspettati prima di cominciare, nonostante questo le abbia fatte iniziare in ritardo. Ma d’altronde la puntualità è stata sempre “flessibile” a questa convention. La presentazione di Ognjeni Mač è stata molto visuale: le slide hanno illustrato i loro live fantasy e c’erano esposte diverse armi. È stata ricapitolata la breve storia dell’associazione e anche gli eventi che sta organizzando attualmente: Maksimir, Jaska, diverse cene e altre iniziative associative, tra cui incontri e workshop regolari. Sono stati discussi anche regolamenti, classi, armature e armi.
Dopo una breve pausa è stato il mio turno di fare due presentazioni di fila. La prima era sul regolamento Amtgard 8, che al momento è in corso di sviluppo. Ho mantenuto la presentazione sul tecnico, dando per buono che la maggior parte delle persone conoscesse già la versione 7.X (il che si è dimostrato vero), in modo da spiegare meglio le principali differenze e le nuove meccaniche, anche se questo ha confuso un po’ alcuni novizi che passavano di lì. Potete scaricare la mia presentazione da qui (ma è in croato).
La mia seconda presentazione è stata sul larp pervasivo in generale, e in particolare sul live pervasivo Izgon (L’esilio), che sto preparando e che si terrà dal 24 marzo al 28 aprile… in tutto il mondo, anche se la maggior parte delle cose avverrà a Zagabria. Il sito è pronto e le iscrizioni sono aperte (fino a domani, 12 marzo), inoltre il live è descritto nella presentazione; entrambi sono in croato, ma potete trovare una descrizione dettagliata del live in inglese qui.
Dopo una breve pausa, l’evento successivo è stato un altro dibattito moderato da Ana e Božo: “Per cosa sta la A nella sigla LARP?”. Il dibattito in realtà è venuto molto più filosofico di quanto pensassi, e anche piuttosto riflessivo. Abbiamo finito col discutere cosa significassero per noi praticamente tutte le lettere della sigla, anche se verso la fine ci siamo messi a dibattere delle differenze tra la rievocazione storica e il larp, che d’altronde sono stati messi a confronto tante altre volte.
Dopodiché è cominciato il primo live della giornata: Love Is Blue, che di solito viene diretto da Ana e Božo, ma stavolta è stato diretto da Marko. Questo live, il cui scenario è stato scritto dall’autore italiano Fabrizio Bonifacio, è stato già organizzato così tante volte che vi hanno partecipato più persone che a qualunque altro live, piccolo o grande, che sia stato organizzato in Croazia negli ultimi sette anni. Questa volta è stato anche registrato interamente da Hrvatski Radio, la radio nazionale croata, il che è decisamente fantastico.
[youtube]http://www.youtube.com/watch?v=8_b6xaVvgeM[/youtube]
Mentre guardavo la preparazione del live ripensavo a quando vi avevo partecipato all’Eurocon. Mi sembrava fossero passate ere da allora. Così tante cose sono successe in meno di un anno! Poi mi sono preso una piccola pausa per preparare il live Morte dell’imperatore del Giappone. Intanto c’era anche la presentazione di un libro di Aleksandar Žiljak e Milena Benini, ma me la sono persa. Dopo la presentazione c’è stata una tavola rotonda sulla sinergia tra larp e letteratura, con i due autori di cui sopra più Sanja Lovrenčić, l’autrice della saga Zmije Nikonimora su cui era basato il live Tragači zore. La tavola rotonda è stata diretta da Vesna e Ivana.
Alcune osservazioni sul larp visto da un romanziere sono state piuttosto interessanti e ci hanno offerto punti di vista molto nuovi, il che dopo 48 ore di convention è stato piuttosto rinfrescante. Peccato che sia riuscito a vedere solo metà della tavola rotonda: sembra che ci siano un sacco di possibilità!
Mi ero già accorto che il numero di persone presenti alla convention andava riducendosi, e ormai a questo punto ne erano rimaste molto poche. Abbiamo avuto un grande numero complessivo di partecipanti, e gli eventi più di successo hanno attirato 30-40 persone, ma a questi ultimi eventi erano presenti solo una decina di persone.
La fascia oraria dalle 19 alle 21 è stata probabilmente il punto più basso dell’intera convention… vabbè, tranne che per quelli che hanno partecipato alla replica di La capanna (Koliba), che è stata così intensa da far piangere entrambi i master (Ivana e Vesna). La replica di Love Is Blue invece è stata annullata: molti degli iscritti non si sono fatti vedere e non c’era nessuno tra i presenti che volesse giocare. Anche la mia sessione di Morte dell’imperatore del Giappone è stata annullata: non avevo abbastanza gente nemmeno contando quelli che erano venuti per Love Is Blue e ora non avevano niente da fare. Così alcuni sono andati giù al Club degli Studenti della Facoltà di Filosofia, dove c’è un bar e stavano facendo vedere Guerre Stellari in TV. Io sono rimasto nella sala conferenze a rifare la mia presentazione “La consolle mixer del larp” e quella sul larp pervasivo per una o due persone che se le erano perse la prima volta e che volevano assistere. A un certo punto è entrato Aleksandar che cercava giocatori per il suo murder party horror, ma senza successo. Poi abbiamo guardato e letto un po’ di roba su The Monitor Celestra, la cui prima sessione era in corso proprio in quel weekend. Intanto le mie speranze di riuscire a fare il murder party serale stavano andando a picco: avevo già chiesto ad alcuni se avessero voluto unirsi a noi nel caso in cui i giocatori che si erano prenotati fossero rimasti a casa…
Invece alla fine siamo rimasti piacevolmente sorpresi: i prenotati sono venuti tutti! Abbiamo rivelato il titolo del murder party, (Re)union, e ci siamo accinti a dirigerlo, mentre il tempo già scarseggiava… Cinque master, dieci giocatori. Il secondo live più popoloso della convention, e l’ultimo evento di PoRtaL.
Il live è cominciato; io interpretavo un tranquillo maggiordomo dai modi secchi. Un personaggio molto difficile, diverso da quelli che interpreto di solito, ma è stata una bellissima esperienza. Non posso rivelare molti dettagli sulla storia perché è facile da spoilerare ed è decisamente possibile che il live sia replicato, comunque posso dire che è stata un’esperienza intensa per la maggior parte dei giocatori. Noi master non siamo rimasti molto soddisfatti rispetto a quanto avevamo programmato (a volte ci siamo ritrovati a spingere più di quanto volessimo, dato che avevamo meno tempo del previsto), ma i giocatori alla fine sono stati piuttosto contenti, il che è notevole per uno scenario scritto in 48 ore! Il live si è concluso nel suo momento più intenso, un po’ come Morte dell’imperatore del Giappone, e un po’ come la convention stessa.
Abbiamo continuato a parlare di questi live anche quando abbiamo dovuto lasciare le stanze. Anche all’aperto. E poi ci siamo salutati. E così la convention è finita, lasciando molti ricordi piacevoli.
Lo rifaremo di sicuro!
Ivan Žalac (traduzione di Andrea Castellani)
L’autore di questo articolo
Ivan Žalac fa live dal 2001; ha scritto qualche live da camera su vari temi e argomenti, gestisce una campagna larp fantasy, aiuta nell’organizzazione di altri eventi larp e cerca di organizzare eventi in formati diversi da quelli che ha provato finora. Negli ultimi due anni ha tenuto un blog sul larp (da cui è stato tratto quest’articolo) ed è uno dei co-organizzatori di PoRtaL, la prima convention sul larp in Croazia e dintorni.