Autori: Gregor Hutton;
Edito da: Coyote Press;
Pagine: 196;
Tipologia: A5, B/N, Brossura;
La pausa post Lucca ci è servita a recuperare un pò del materiale che abbiamo tralasciato (non volutamente, solo per motivi di tempo), di studiarlo e provarlo sul campo. 3:16 – Massacro fra le Stelle è uno di quei prodotti che avremmo recensito volentieri nel periodo fieristico ma non ci è stato possibile farlo e siamo qui per colmare questo vuoto. Questo GDR pubblicato dalla Coyote Press è un gioco in cui il nostro alter ego altro non è che un militare, un guerriero dello spazio che dovrà affrontare la follia aliena a colpi di armi futuristiche. E’ difficile definire questo prodotto ma cercheremo di darvi le informazioni nel modo migliore possibile.
CONTENUTO
E’ difficile identificare il contenuto di questo manuale senza cadere nel regolamento anche perché per lo più, le quasi 200 pagine di cui è composto parlano di regole su come costruire i mondi alieni, su come abbattere l’orda xeno, su come avanzare di grado e tutto quello che un gioco come questo richiede. All’atto pratico, non pone l’accento su un’ambientazione articolata ma basa tutto sul fatto che i Giocatori vogliono trovarsi ad affrontare orde numericamente molto superiori di Alieni e, di conseguenza, massacrarne il più possibile. I pochi inserti narrativi, posizionati in modo esplicativo al regolamento, offrono qualche vaga idea ma non c’è qualcosa di profondo, una base solida su cui ambientare le proprie idee. Niente mondi dettagliati, niente navi interstellari ben descritte e sinceramente, questa cosa di non avere praticamente niente, nemmeno una pezza d’appoggio su cui far iniziare i conflitti è un po disarmante. Per un veterano del gioco di ruolo, non ci sono problemi a trovare degli incipit ma per uno alle prime armi, tutto si riconduce ai molti film sci-fi in cui gli Alieni vogliono uccidere gli Umani e noi, puntualmente, vinciamo.
GRAFICA
Da un gioco come 3:16 in cui si interpretano dei Soldati che sparano con ogni arma del loro arsenale contro ogni sorta di Alieno mi aspettavo una grafica spaziale, qualcosa di futuristico, iperrealistico, che lasciasse a bocca aperta per la rappresentazione dello spazio e della guerra che si stava affrontando, che si affronta e che si affronterà. Con ordine, il manuale si presenta come un tomo di 200 pagine, in formato A5, tutto in bianco e nero. I materiali usati sono discreti, quando lo si apre, c’è qualche scricchiolio sul bordo ma niente di preoccupante. La struttura delle pagine è la semplice mono colonna, senza orpelli o cose che distraggono ed anche le immagini sono (grazie anche al formato) meno sfruttate a riempire i buchi. La spaziatura tra le righe è ampia e da parecchio respiro agli occhi e rende la lettura piuttosto semplice. Come dicevo prima, la cosa che colpisce è lo stile dell’artwork adottato per questo gioco, ci si aspetterebbe davvero qualcosa di spaziale invece tutte le immagini (ad eccezione di alcune) sono ruvide, taglienti, spigolose, poco dettagliate e solo nero. Niente sfumature, niente dettagli da cercare minuziosamente. Tutto viene solo accennato, solo schizzato, come a dire che durante la pioggia di colpi mortali alieni non si sta a guardare il loro abbigliamento, si spara solo per uccidere e sopravvivere.
REGOLAMENTO
Il 90% delle 200 pagine sono regole, consigli, dettagli e tutto quello che serve per intavolare il gioco. Sostanzialmente il regolamento è diviso in due parti, la prima, quella dedicata al giocatore è semplice, veloce, intuitiva e funzionale. I personaggi si creano in meno di cinque minuti, pronti a tirar giù ogni orda xeno che gli si parerà davanti. La seconda parte, anche quella più corposa, è tutta dedicata al Game Master. Questa è anche la parte più complessa, il GM deve conoscerla molto approfonditamente se vuole avere un minimo di profondità al gioco, altrimenti tutto si ridurrebbe ad un EUMATE (ndr. Entra-Uccidi-Mostro-Arraffa-Tesoro-Esci) senza tesoro. L’obbiettivo di 3:16 è si ammazzare il più alto numero di forme di vita aliene pronte ad epurare il genere umano ma anche quello di creare personaggi molto introspettivi e la regola sui Flashback sarà ipersfruttata in praticamente ogni partita. L’espediente dei Flashback, oltre a fornire un riscatto positivo da una situazione negativa, proietta il Personaggio in un momento passato della sua vita, un momento affine alla situazione che sta vivendo nel presente. E’ un momento narrativo, dove il giocatore crea il passato del proprio alter ego. E’ una regola che mi piace molto, rende vivi i personaggi e vere le loro storie. Oltre questo però, il manuale risulta davvero molto semplice e semplicistico, gli Alieni hanno poca profondità e diversificazione, i loro mondi si creano rapidamente ma anche in questo caso non c’è una storia, non c’è una differenza sostanziale o qualcosa di peculiare. Tutto il manuale è volto all’essere il più rapido possibile, sia nella creazione degli elementi, che nella risoluzione degli eventi ma questo riduce di molto un aspetto che avrei voluto vedere in questo gioco, ovvero la parte del combattimento. Essendo tutto molto semplice e veloce si ha che anche il combattimento è semplice e veloce, ci sono poche opzioni possibili, alla fine, ogni colpo indica anche quanti alieni abbiamo ammazzato, si preme il grilletto e basta. Avrei preferito qualcosa di più articolato, qualche regola per impostare tattiche di guerriglia, regole per giostrare combattimenti spaziali, regole per creare delle vere e proprie guerre su scala galattica ma niente.
CONCLUSIONE
3:16 si presenta come un gioco introspettivo più che di guerriglia spaziale, tutto ruota intorno alla psicologia del soldato e non alla battaglia in essere contro gli infami alieni. Un gioco che da profondità ai propri personaggi dopo diverse partite, dopo che i giocatori stessi si sono amalgamati, dopo che innumerevoli colpi d’energia sono stati spesi e dopo immani vite aliene spazzate via. Il gioco è davvero veloce, in pochi minuti si intavolano partite divertenti e funzionali ma non è adatto a chi cerca semplicemente di massacrare gli alieni, i flashback impongono una certa introspezione, come non è adatto a coloro che cercano battaglie tattiche in cui dare sfoggio della propria logica distruttrice. In 3:16 si preme il grilletto e si ammazzano forme di vita ostili al genere umano, senza domande, si spara e basta. Se si vuole giocare a 3:16 solo per ammazzare gli alieni, allora dopo poche partite il gioco diventa piatto proprio per l’assenza di tattiche e logiche da applicare, se invece si vogliono creare personaggi profondi e vivi, si dovrà aspettare molto più di una manciata di partite prima di raggiungere l’obbiettivo. Massacro fra le Stelle risulta divertente se si gioca alla lunga (più di dieci sessioni, per dare vita al proprio alterego mediante i flashback) o sul breve periodo (2 o 3 sessioni, si ammazzano gli alieni, senza se e senza ma).