Nella rubrica Mondo Larp abbiamo già parlato di Izgon (potete leggere la mia recensione a questo link), il gioco di ruolo pervasivo (ossia giocato continuamente per settimane, rigorosamente dal vivo, anche e soprattutto durante la cosiddetta “vita reale”) che partendo dalla Croazia ha coinvolto anche i paesi vicini, Italia compresa. A quanto pare non siamo stati gli unici a parlare bene di questo esperimento del vulcanico Ivan Žalac, perché quando il mese scorso Ivan ha lanciato Izgon 2, la partecipazione non si è limitata alla Croazia… e nemmeno ai paesi vicini!
Infatti questa volta hanno partecipato ben 96 larper provenienti da sei paesi diversi (Croazia, Germania, Paesi Bassi, Serbia, Stati Uniti e Ungheria), e l’“area di gioco” si è espansa su un totale di nove paesi (i sei sopra citati più Austria, Polonia e Slovenia). Un successo clamoroso, inatteso e insperato anche dallo stesso organizzatore, che si è trovato a gestire un carico di lavoro assolutamente terrificante, coordinando gruppi di personaggi in guerra tra loro sparsi in carne e ossa sull’intera superficie del pianeta, dediti ad agguati, inseguimenti, trattative, interrogatori, cerimoniali magici e contatti con esseri alieni per i vicoli di Belgrado come sui viali di New York, sulle spiagge del Massachusetts come sui ponti di Budapest, sulle cime delle Alpi Dinariche come tra i boschi intorno a Seattle.
Ma la cosa più incredibile è che, nonostante tutto questo… Ivan non è collassato! Il nostro larper balcanico preferito, dalla sua “postazione di comando” telematica di Zagabria, ha retto fino all’ultimo (il live è durato 19 giorni, dal 13 novembre al 1° dicembre) esibendo una nonchalance stupefacente ed entrando in pianta stabile nell’Olimpo degli eroi-Stakhanov del larp mondiale. Ci inchiniamo davanti a tanta possanza e attendiamo con ansia la sua prossima impresa, su cui questa rubrica non mancherà di tenervi informati.
Dal punto di vista tecnico non possiamo trascurare di dire che Izgon 2 ha ripreso ambientazione, genere (tra fantascienza e urban fantasy) e immersività estrema del primo Izgon ma narrando una storia nuova e affrontando temi diversi, cosa che ha facilitato la partecipazione di quanti avevano già partecipato al primo episodio. Molte meccaniche di gioco che hanno presentato problemi in Izgon sono state riviste con buoni risultati in Izgon 2, e in generale Ivan ha fatto buon uso del feedback dei giocatori per sistemare pressoché tutti gli aspetti del gioco che non avevano funzionato troppo bene la prima volta, per esempio dimezzando la durata totale del live.
Il risultato è stato un evento assolutamente memorabile, forse il primo larp pervasivo intercontinentale che sia mai stato organizzato: una pietra miliare non solo nella storia del larp, ma anche nella storia (ben più lunga e complessa) dei giochi pervasivi, che partendo dalle classiche cacce al tesoro, attraverso i giochi di assassinio alla Killer, fino agli storici live pervasivi scandinavi e italiani, arriva oggi a Izgon 2. È bello che per una volta non sia stata una novità americana a conquistare l’Europa del larp, ma che la rivoluzione abbia attraversato l’Atlantico partendo dall’Europa; ed è ancora più bello, se mi permettete, che sia partita non dalla Gran Bretagna o dai “soliti” paesi scandinavi, ma da un paese della tribolata ex Jugoslavia.
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