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thumbs-upLa guerra, la guerra non cambia mai” recitava Ron Perlman nell’introduzione del primo episodio di Fallout, nel lontano 1997. La guerra non sarà mai cambiata, ma la serie di Fallout ha attraversato 16 anni di storia adattandosi con fortune alterne a un mondo dei videogiochi in costante cambiamento.
Tutto iniziò qualche anno prima, quando Interplay e Black Isle Studios contattarono Steve Jackson per poter ideare un “videogioco di ruolo” con tono post apocalittico dal nome di “Vault 13”. L’idea era quella di potere utilizzare il regolamento di GURPS (il regolamento generico per eccellenza) per il gioco. Inizialmente Jackson fu entusiasta dell’idea, ma una volta ricevuto lo script e visto il livello di violenza del gioco decise di ritirare la partecipazione e abbandonare il progetto, vuoi anche per la cattiva pubblicità ricevuta con l’incidente di GURPS Cyberpunk. Interplay e Black Isle decisero però di continuare lo sviluppo del gioco per conto loro e con un nuovo regolamento, lo S.P.E.C.I.A.L., che prende il nome dalle 7 statistiche che determinano il personaggio.
Con il senno di poi immagino che Jackson si stia mangiando le mani, perché quel piccolo gioco semisconosciuto, Vault 13, prese il nome di Fallout e divenne in breve tempo un successo per l’epoca rimanendo anche ad oggi una delle saghe video ludiche più apprezzate della storia.
Il mondo di Fallout
Qua si parla di giochi di ruolo più che di videogiochi, quindi ci soffermeremo su quello che a dire di molti è l’aspetto più importante di Fallout: la sua ambientazione. Il mondo di Fallout infatti ricorda molto da vicino il nostro, ma ha notevoli differenze tematiche e storiche. Intorno agli anni ’50 la storia del nostro mondo e quello di Fallout divergono, e in questo universo gli eventi percorrono una strada alternativa.
Immaginate la terra degli anni ’40/’50; era l’epoca del Maccartismo, del terrore Rosso e della guerra nucleare totale. Era anche l’epoca in cui si immaginava la Terra del Domani, una visione degli anni 2000 in cui avremmo vissuto con automobili alimentate a energia atomica, robot maggiordomo, enormi computer a transistor, razzi spaziali e così via. Ecco, immaginate questo mondo e lanciateci sopra una quantità di armi nucleari tali da trasformare il tutto in un deserto radioattivo popolato da mostri mutanti, predoni sanguinari e robot impazziti. Questo è il mondo di Fallout, un universo in cui orrori indicibili si muovono a ritmo di swing , in cui l’etica della “American way of life” si scontra ogni giorno con la crudele legge del più forte e dove anche le rivelazioni più scioccanti vengono servite con un buon bicchiere di humour nero e dove uomini in camice compiono esperimenti nel nome di una “Scienza!” da libro pulp.
In Fallout quasi sempre ci ritroveremo a vestire i panni di un sopravvissuto nato e cresciuto all’interno di uno dei numerosi , fallout1giganteschi, Vault, rifugi sotterranei e autosufficienti costruiti prima della guerra per ospitare quante più persone possibili e preservare la razza umana. Alcuni eventi ci costringeranno a lasciare il nostro nido sicuro e cercare il nostro posto nella follia che regna sovrana all’esterno diventando, nel bene o nel male, leggende delle terre desolate.
Fallout (1997)
Fallout è uno dei titoli per cui sarebbe divenuta famosa la Black Isle nel corso degli anni a venire: un gdr in 3d isometrico con una forte componente esplorativa, numerose scelte di dialogo, finali multipli e libera creazione del personaggio.
Fallout ci mette nei panni del Vault Dweller a cui potremo dare il nome che più ci piace, un ragazzo (o una ragazza) nato e cresciuto all’interno del Vault 13, senza mai vedere il mondo esterno. Il sovrintendente del Vault ci dirà che il chip purificatore dell’acqua s’è rotto e che le riserve idriche del vault stanno per terminare. L’unica cosa da fare è spedire uno del rifugio verso un vault nelle vicinanze e vedere se hanno un chip dell’acqua disponibile. Dopo averci dato una pistola, qualche proiettile e una pacca sulle spalle, veniamo spediti fuori dalla nostra culla verso un destino ignoto nella California del dopobomba… e ovviamente le cose non andranno come previsto. Dalla nostra iniziale ricerca ci ritroveremo coinvolti in un mondo spietato di fazioni in lotta, come l’iconica Fratellanza d’Acciaio, potenti custodi di antiche tecnologie, tribù di predoni come i Khan, che traggono ispirazione dalle antiche genti mongole e infine i Super Mutanti, individui afflitti da un virus che ne ha alterato profondamente le caratteristiche fisiche e si riveleranno essere la minaccia più grave che affronteremo.
Qui comincia la nostra avventura. Come detto prima Fallout è un classico gioco isometrico come ne avrebbe fatti tanti la Black Isle negli anni a venire (Baldur’s Gate, Torment e così via), ma differenza degli altri Fallout è incentrato su un singolo personaggio; potremo incontrare dei compagni di viaggio, ma questi non avranno un ruolo centrale nella nostra avventura, avremo un controllo limitato sulle loro azioni, non ne potremo mai avere più di uno contemporaneamente e tenderanno a fare una brutta fine (dato che non “livellano” insieme a noi).
Spiegare cosa si possa fare in Fallout in poche righe è difficile, poiché il gioco è molto vasto anche per gli standard odierni. La mappa comprende tutta la California meridionale, e su essa potremo incrociare di tanto in tanto nuovi insediamenti o luoghi particolari dove trovare e compiere imprese come nella classica struttura dei giochi di ruolo.
Quello che rende Fallout unico è il tentativo di avvicinarsi il più possibile all’esperienza di un gioco di ruolo da tavolo. Creeremo il nostro personaggio rendendolo di volta in volta unico, stabilendone caratteristiche, abilità e capacità speciali. Non solo, la violenza non sarà l’unica via percorribile, ma a seconda delle nostre doti potremo utilizzare l’arguzia, il sotterfugio, l’inganno e così via.
Una delle caratteristiche del gioco è che le opzioni di dialogo variano a seconda della nostra intelligenza, più siamo intelligenti e carismatici, più opzioni avremo a disposizione; di contro un totale idiota (Intelligenza 1) sarà in grado di dire a malapena il suo nome. Inoltre alcune opzioni non sono sempre visibili, e il giocatore potrà letteralmente scrivere l’argomento di cui vuole parlare con il png e, eventualmente, ottenere una risposta per così dire “nascosta”. Il dettaglio posto nel sistema dei dialoghi è particolareggiato al punto da rendere possibile vincere lo scontro finale attraverso un’accurata selezione delle linee di dialogo, oltre che grazie a una sequela di test riusciti in persuasione.
Non entro nei dettagli della trama, perché a distanza di 16 anni Fallout resta uno dei giochi meglio raccontati di sempre: chi l’ha giocato sa di cosa parlo, chi non l’ha giocato deve farsi un favore, comprarlo e vedere con i suoi occhi. La storia inizierà a piccoli passi, per poi finire in un crescendo sempre più epico, fino all’inaspettato scontro decisivo e a un finale dolceamaro.
Le terre desolate non sono un posto per gli eroi.

super-mutanti-fallout
Fallout 2 (1998)
Fallout 2 è il seguito diretto del primo episodio (Fallout 3 ad esempio prende in considerazione un luogo completamente diverso), ed è ambientato qualche decennio dopo le vicende di Fallout. Vestiremo i panni di un giovane proveniente dalla comunità tribale fondata dal Vault Dweller (di cui noi siamo discendenti) definito “Il Prescelto”. Ci troviamo a nord dell’area originale di gioco e da qualche tempo le messi e il bestiame soffrono di una feroce siccità. Secondo l’anziana del villaggio l’unico modo per salvare tutti è quello di cercare il leggendario G.E.C.K., un mistico artefatto in grado di trasformare una regione in un vero e proprio Eden. Dopo la prova di rito, ci verrà dato il costume del nostro antenato e, armati di una pistola arrugginita, saremo inviati nel mondo esterno.
Il gioco riprende a grandi linee la struttura del primo episodio, anche dal punto di vista tecnico infatti il motore non cambia, ma aumenta la grandezza della mappa, aggiunge cose da fare e introduce la reputazione: a seconda delle nostre azioni con le varie comunità e fazioni ci ritroveremo ad essere apprezzati, stimati, amati o odiati. In Fallout 2 aumenterà d’importanza anche la presenza di seguaci, che potremo portare con noi in un vero e proprio party (o più correttamente “caravanserraglio”, in una partita avevo nove membri nel gruppo). Le interazioni con i personaggi diventano sempre più complesse rispetto al precedente episodio e le abilità sociali assumono una maggiore importanza.
Nella storia sono state inserite nuove fazioni – come l’Enclave, ovvero gli ultimi rimasugli del governo Americano con il suo piano per il nuovo ordine mondiale; la Nuova Repubblica di California, la nuova nazione che ha riunito le comunità del sud – e ritroveremo vecchie conoscenze che potranno ostacolarci o aiutarci nella nostra missione come i tecno mistici della Fratellanza d’Acciaio.
Se Fallout 1 ci invitava a esplorare un mondo post apocalittico per la prima volta, questo secondo episodio amplia il discorso e da risposta a molte domande sulla storia di questo universo. L’ambientazione è molto curata e ogni luogo rimane impresso nella mente dei giocatori, con i suoi scenari suggestivi e inquietanti, dipingendo un affresco vivo e intrigante capace di tenere il giocatore incollato allo schermo per ore.
Sfortunatamente il gioco ha i suoi difetti, in primo luogo ha un numero eccessivo di riferimenti alla cultura pop dell’epoca che, se da un lato può essere divertente, ha però la fastidiosa tendenza a interrompere la sospensione dell’incredulità oltre che a risultare datato per la cultura pop odierna.
Nonostante tutto Fallout 2 è il momento più alto della saga, il gioco più completo, con le meccaniche migliori e una libertà di esplorazione enorme per gli standard dell’epoca. Sfortunatamente dopo questo episodio passerà parecchio tempo prima che esca fuori un titolo degno di nota per questa saga.

l’appuntamento è alla settimana prossima, per parlare di Fallout 3 e New Vegas

Autore: Rosiel 

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