Salve a tutti oggi, come vi avevo accennato nell’articolo della settimana scorsa, avremo il piacere di intervistare l’autore di “Groucho Marx contro Frankenstein, la Mummia e il Vampiro […]”. Ebbene si, nel mio covo è giunto su un furgone nero con i finestrini oscurati l’ostaggi… ehm l’ospite di turno ovvero Beniamino Sidoti che in totale libertà risponderà alle nostre domande! Direi che possiamo iniziare.
1. Eccoci qui carissimo Beniamino Sidoti! Lo so sembra una minaccia, ma ti posso assicurare che è una normalissima intervista! Quindi ora prima di iniziare a parlare di “Groucho Marx contro Frankenstein, la Mummia e il Vampiro […]” vuoi parlarci un po’ di te? Si dai hai presente le classiche domande di apertura delle interviste tipo: chi sei, dove vai, è nata prima la gallina o l’uovo?
Eccoci! Direi di fare un’intervista interattiva, in cui il lettore sente di dialogare direttamente con l’autore!! Un’idea troppo forte! Nessuno lo ha fatto ancora!! Facciamolo!!!
Ciao, carissimo/a (inserire il proprio nome nello spazio segnato). Grazie di queste domande! Sì, voglio parlare un po’ di me! Grazie di avermelo chiesto!! E tu? Cosa fai nella vita?
(Inserire una risposta)
Ma dai! Che bello! Anche io ho fatto qualcosa di simile!
Però forse mi conoscerai per altre cose più pubbliche: magari per qualche libro che ho scritto (scrivo, in particolare di giochi: ho fatto tra l’altro un Dizionario dei giochi con Andrea Angiolino, per Zanichelli), o per qualche fiera cui ho collaborato (sono molto orgoglioso di essere uno dei fondatori di Lucca Games, per dire), o magari per qualche discorso fatto in pubblico. Sì, esatto, proprio così: mi occupo di giochi e di storie. No, tranquillo, ci campo. Come? Non ho detto che sono diventato ricco: ma che ci vivo, e non è poco, all’alba dell’apocalisse zombie.
2. Bene ora che abbiamo rotto il ghiaccio volevo sapere da te come sei approdato ai “Giochi del 2000”?
Giusto.
Fai bene a chiederlo.
Vuoi un bicchier d’acqua? Eccolo.
Dunque: ci siamo approdati in tre, in realtà (Cosimo Lorenzo Pancini, Roberto Gigli e io), in un percorso di adamantina coerenza che partendo da una fanzine fiorentina di giochi di ruolo (SpellBook! Sì, quella lì!), ci ha portati a fare un inserto demenziale dentro Kaos (si chiamava KAoSINO, e ci abbiamo fatto cose imperdibili come il soccmel, le trombat cards, e articoli di costume come Guerre Sperlari), e LuccaGames. E in tutte queste cose ho conosciuto Andrea Angiolino, che ha inventato la collana.
3. Qual’è stato lo spunto iniziale che ti ha portato a questa malefica creazione?
Che non lo aveva fatto ancora nessuno!!! Che magari non lo sai, tu, ma quando c’è qualcosa che nessuno ha ancora mai fatto, mi viene un friccicore, un pizzicore, una voglia di vedere se si può fare che è qualcosa di irrefrenabile. In quegli anni, per dire, ho tenuto dei tornei di Gioco di ruolo muto. Sei rimasto/a senza parole, eh? Infatti.
Ecco: il Gioco di ruolo dal vivo stava appena iniziando ad affermarsi, e allora mi era venuta voglia di fare un gioco di ruolo dal vivo in solitario. Poi, su SpellBook e su KAoSINO aveva fatto qualche apparizione un sedicente gioco di ruolo di Groucho Marx (quello di Dylan Dog c’era già), e allora è venuto naturale eleggerlo protagonista.
4. Fin dal principio avevi l’idea di realizzare questo prodotto dandogli un formato da gdr/gdrl/Libro Game?
Eh? Allora non stai attento/a! Certo che sì: non l’aveva ancora fatta nessuno.
5. Perché la scelta è caduta proprio su Groucho Marx? A noi puoi dire la verità è quello cinematografico o è la spalla di Dylan Dog che ti ha ispirato maggiormente?
Quello originale, in verità. Dobbiamo tantissimo al suo umorismo bislacco: penso che metà dei cartoni animati oggi non farebbe ridere, se non ci fosse stato quell’uomo e i suoi baffi dipinti. Ah, come? Metà dei cartoni animati oggi effettivamente non fa ridere? Capisco. Si vede che ancora Groucho Marx non è una lettura obbligatoria.
6. Stai per essere liberato dalla palla da galeotto che ti inchioda alla mia scrivania… Però prima devi rispondere all’ultima domanda se vuoi tornare libero! Hai qualche aneddoto divertente o qualche ricordo buffo legato alla creazione o anche successivamente alla pubblicazione di questa tua parodia?
Uhm, ce ne sarebbero tanti! Una cosa divertente è che questo libretto fa curriculum: nel senso che gli ho messo un titolo lunghissimo che da solo riempiva quattro o cinque righe di C.V. Poi, mi fa molto piacere che ancora giri (è pure uno dei pochi giochi di ruolo o libri game tradotti in inglese, per dire), e che conquisti sempre nuovi lettori – e perfino giocatori! Cioè, davvero, che tu ci creda o no, molti lettori lo hanno davvero letto al gabinetto come si chiede, applicando pure la regola del mostro errante.
E tanti hanno imparato cosa è uno spinterogeno. No, non è una zona spinterogena, quella è un’altra cosa. Insomma, vai e leggitelo, si capisce subito, in una delle prime pagine. E non costa niente. Su.
Grazie per la disponibilità e per la pazienza che ci hai dato (anche se in realtà ce la siamo presa…).
P.s.: Qui e qui vi mettiamo gli articoli fatti sui giochi che Sidoti ha realizzato o reso successivamente free!
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