Se siete stanchi di Clash of Clans e Angry Birds, se pensate che Dungeon Keeper per mobile device sia l’ultima bestemmia (io si), se non ne potete più di scappare dalle scimmie di Temple Run ma non volete rinunciare a un po’ di relax aggiungendo quella punta di nerd vecchio stile che non fa mai male, allora dovete correre su qualunque store il vostro device supporti e scaricare, gratuitamente, Punch Quest.
Gioco endless run della Rocketcat Games, Punch Quest prende questa nuova tipologia di passatempo e la usa come base per catapultare il giocatore direttamente negli anni 90. Già la grafica aiuta, per quanto non minimale come ai bei vecchi tempi è comunque abbastanza semplice e senza fronzoli eccessivi. Il personaggio è o maschile o femminile, in entrambi i casi un guerriero nerboruto dai possenti bicipiti, e l’unica personalizzazione è questa. Perché non importa l’aspetto che hai quando devi fondamentalmente prendere a sganassoni tutte le orrende creature dell’incubo che vi si parano dinanzi.
Il sistema di gioco è straordinariamente intuitivo, semplice e privo di orpelli come bussole direzionali da attivare col dito o comandi che necessitano di una settima falange per venire ottimamente operati. La metà sinistra dello schermo, vi fa tirare un destro diretto in bocca a qualunque cosa vi si pari davanti, la metà destra vi fa saltare e colpire con un uppercut qualunque cosa vi si pari davanti. Tenere premute le due metà insieme permette di bloccare i colpi degli avversari, non tutti stanno lì a prenderle e basta, e anche scatenare mosse speciali. Fine dei comandi. Per il resto il vostro personaggio correrà come un ossesso attraverso tutto il piano di gioco, fermandosi solo se davanti ad uno scalino non lo farete saltare. O davanti ad un mostro, ma non vi conviene perché si perdono vite.
Vite, si, perché il personaggio ne ha parecchie. Sono cinque, e se ne recupera mezza ogni volta che si pestano abbastanza mostri da passare di livello, oppure una intera quando si prendono a cazzotti i cibi giganti. Questo non solo garantisce un tempo di gioco decisamente superiore alla media, ma torna anche in spirito al gioco di ruolo in generale, a cui questo simpatico ludo cerca palesemente di rifarsi. I mostri che si parano davanti all’eroe sono orchi, zombie, scheletri, wraiths, imps, un ritorno alla Scatola Rossa in grande stile, insomma. Non è neanche una piattaforma del tutto lineare. Ogni tanto il gioco mette davanti ad un bivio, indicandolo con scelte che suggeriscono che cosa si trova lungo una determinata strada: un mini-boss o un livello con difficoltà aggiuntive per un grande tesoro? Una zona con un sacco di mostri in più da pestare o un livello speciale? O è meglio scegliere il mistero dell’enorme “?” e vedere dove ci porta il vento?
Una cosa su cui mi soffermo brevemente è l’estrema demenzialità del gioco. È evidentemente fatto da giocatori che non vogliono prendersi sul serio, ma vogliono puntare tutto sullo svacco da partita del giovedì sera. Quindi a parte l’apparenza generale del gioco, e la favolosa colonna sonora a 8 bit che non vi uscirà più dalla testa, la demenzialità è all’ordine del giorno. Se seguite la freccia con il simbolo a forma di enorme uovo, infatti, vi troverete effettivamente davanti un uovo gigante. Dargli un pugno scatenerà uno dei Livelli Speciali del gioco, e ve ne svelo solo uno: Dinocalypse, dove cavalcando un velociraptor sputalaser dovrete correre attraverso un livello speciale con meteoriti che cadono e teste di triceratopo volanti che vogliono uccidervi.
In conclusione, l’annosa questione dell’ In-App Purchases. Ovviamente, essendo una app gratuita, al suo intero esiste un nutrito shop di personalizzazioni del personaggio, upgrades vari e altre cose classiche a cui tutti siamo bene o male abituati. La cosa eccezionalmente positiva è che, in verità, siamo molto lontani dall’odiato Pay to Win. Tanto per cominciare perché non c’è niente da “win”, nel senso che si gioca unicamente per fare punteggio, e io in particolare per sfogarmi dopo una lunga giornata di lavoro. Secondariamente, con le monetine che si ottengono raggiungendo gli obiettivi del gioco, come “prendi a pugni 20 pipistrelli” o “rompi 20 vasi”, è completamente possibile comprare le mosse speciali da usare per migliorare l’esperienza di gioco, e l’uso di soldi “reali” non è assolutamente necessario per divertirsi. Rimango comunque dell’opinione che un prodotto di questa qualità per device portatili necessiti di supporto, e quindi incoraggio a dare qualche spicciolo ai geniali programmatori, quasi sicuramente nerd vecchio stile, che se ne sono usciti con un’idea geniale come questo gioco. Secondo me, assolutamente da avere.
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