Forse qualcuno di voi si ricorderà della sonda Galileo. Fu lanciata il 18 ottobre 1989 dallo Space Shuttle Atlantis con lo scopo di esplorare da vicino Giove e i suoi satelliti. La missione, che durò ben otto anni, nel complesso fu un successo: osservò nubi di ammoniaca intorno all’atmosfera di Giove, confermò l’estesa attività vulcanica di Io, fornì diverse prove a sostegno dell’ipotesi sulla presenza di superficie ghiacciata di Europa, rivelò un campo magnetico Ganimende e molto altro ancora.
Il 21 settembre 2003, dopo 14 anni dal lancio e 8 anni di servizio nel sistema di Giove, la NASA decise di concludere la missione. Inizialmente l’idea era di farlo schiantare su una delle lune di Giove, ma le scoperte effettuate dalla stessa sonda aprivano la possibilità della presenza della vita sul satellite ghiacciato. La NASA decise quindi di dirigerlo verso il gigante gassoso per evitare di contaminare i satelliti con batteri provenienti dalla Terra.
Il 19 ottobre 2003 un astrofilo con il telescopio puntato verso Giove vide qualcosa di strano: una grossa macchia scura si stagliava sulla superficie del pianeta. Non sembrava una macchia tipica del pianeta. Il suo colore scuro faceva pensare ad un ombra proiettata da un corpo celeste, ma complice la velocissima rotazione di Giove, dopo appena mezzora si poté facilmente constatare che si trattava invece di qualcosa che era sul pianeta stesso: un buco? Ma cosa diavolo ci faceva un buco delle dimensioni della Terra sulla superficie di Giove? Quale fenomeno avrebbe potuto mai causarlo?
Esiste una teoria. La sonda Galileo era equipaggiata con un motore in grado di trasformale le radiazioni del plutonio in energia, mediante uno scambiatore termico. Il plutonio 238 utilizzato è molto instabile: sono sufficienti 4 kg per raggiungere la massa critica e dare il via ad una reazione nucleare di tipo esplosivo. Per questo motivo i 22 kg plutonio 238 presenti sulla sonda erano stati divisi in tanti piccoli “pallets” ricoperti in alluminio.
È stato calcolato che durante la lunga caduta dentro il cuore di Giove l’attrito, la pressione dell’atmosfera e lo schianto contro il nucleo del pianeta avrebbero potuto distruggere i rivestimenti di alluminio, liberando la massa critica. Si è calcolato che l’esplosione nucleare prodotta da 22 kg di plutonio 238 svilupperebbe un’energia di circa 400 chilotoni. Alcuni esperti sostengono che il lasso di tempo tra il 21 settembre, momento in cui la sonda venne diretta verso Giove ed il 19 ottobre sia compatibile con la teoria dell’esplosione nucleare.
Un buco delle dimensioni approssimative della Terra sul gigante gassoso è di per sé grave, soprattutto se a causarlo fosse davvero stata la NASA, tuttavia esisterebbe un rischio ancora maggiore. Giove è infatti un pianeta molto particolare, la sua composizione è molto più simile a quella di una stella come il nostro sole rispetto ad un normale pianeta roccioso. Sebbene sua massa, la sua pressione e la sua temperatura non sono tali da averlo trasformato in una vera e propria stella.
Far scoppiare una bomba atomica all’interno di Giove, fa si che l’idrogeno che circonda l’esplosione riceva la quantità necessaria di energia per fondere i propri nuclei atomici e trasformarsi in elio: rilasciando a sua volta energia. Questo è lo stesso processo che avviene nelle bombe H: una bomba atomica innesca la fusione nucleare per essere ancora più distruttiva. Ma cosa si è rischiato? La fortuna ha voluto che la deflagrazione su Giove non fosse sufficiente a trasformare il pianeta in una stella e far scomparire la vita sulla Terra così come la conosciamo.
Spunti GdR
Con una storia di questo genere tra le mani ci si può davvero sbizzarrire. Si può usare il tema di Cassandra, la profetessa inascoltata: fare sì che i pg cerchino in ogni modo di impedire l’esplosione su Giove, per salvare l’umanità. Uno spunto di questo genere si presta bene con una ambientazione con supereroi e scienziati in pieno stile film Marvel.
Si può poi costruire una trama fantascientifica intorno alla missione spaziale: qualcuno potrebbe aver nascosto qualcosa sulla sonda e spinto perché fosse lanciato su Giove. Forse per distruggere questo oggetto oppure per dargli l’energia necessaria a farlo funzionare, incurante dei rischi. Anche su questa trama dei supereroi si troverebbero a loro agio. Si potrebbe altrimenti costruire un’avventure a base di cospirazioni governative, agenzie deviate e piani per il controllo del mondo.
Un altro spunto fantascientifico potrebbe considerare la risposta aliena ad una esplosione nucleare su Giove. Come reagirebbero gli extraterrestri? Lo considererebbero un errore impacciato o una dimostrazione di forza? Potrebbero interferire con gli umani oppure semplicemente attaccarli.
Altre idee invece potrebbero volere la trasformazione di Giove in una stella e focalizzarsi sulla vita sulla Terra dopo tale evento. Degli alieni benevoli potrebbero salvare parte degli umani e portarli con loro verso nuovi mondi e nuove avventure. Che sia fantascienza pura, con astronavi e alieni, supereroi in stile Marvel o cospirazioni tipo X Files.
Fonti
http://forum.nexusedizioni.it/il_famoso_buco_su_giove_del_2003-t6679.0.html
http://in-formarsi.blogspot.it/2013/07/22-kg-di-plutonio-radioattivo-sono.html