Utilizzando potenti radar a penetrazione del suolo, gli scienziati che lavorano intorno a Stonehenge hanno rilevato un tesoro costituito da un gran numero di sconosciuti tumuli sepolcrali, cappelle, santuari, pozzi – e più notevole di tutti – un enorme monumento megalitico costituito da più di 50 pietre giganti sepolte a formare un recinto a forma di c lungo 329.80 metri.
Questa notizia è surreale – e sta resettando praticamente tutto quello che pensavamo di sapere su Stonehenge. Appena una settimana dopo aver scoperto che Stonehenge era una volta un cerchio completo, gli archeologi delle università di Birmingham e Bradford, assieme a quelli del Ludwig Boltzmann Institute di Vienna, hanno cancellato per sempre l’immagine che avevamo di Stonehenge come luogo desolato e solitario.
E poi c’è questo nuovo e sconosciuto “super henge”, un monumento situato a soli due chilometri da Stonehenge. Le scansioni suggeriscono che ogni pietra sepolta è di circa tre metri di lunghezza e 1,5 metri di larghezza. Le pietre sono posizionate in orizzontale, non in verticale, ma è immaginabile che in origine stessero in piedi come le altre pietre erette. Gli archeologi sospettano che fossero state collocate sul sito poco prima del 2.500 aC.
Ecco cosa dice The Indipendent:
La fila di pietre disposte a C – larga più di 330 metri e lunga oltre 400 metri – è rivolta direttamente direttamente verso il fiume Avon. Il monumento fu poi convertito da forma a C fino a diventare un cerchio chiuso, ora noto come Durrington Walls. Il più grande henge preistorico della Gran Bretagna, circa 12 volte la dimensione di Stonehenge.
Trattandosi di un complesso religioso, quasi certamente deve esserci stat una profonda connessione spirituale e rituale con il fiume. Ma la vera ragione resta un mistero, anche se è probabile che quel particolare tratto di mare fosse considerato come una divinità.
Come per gli altri santuari neolitici e dell’età del bronzo simili agli henge, le dimensioni erano comprese tra 10 e 30 metri di diametro. Le scansioni hanno rivelato circa 20 grandi pozzi rituali, ciascuno largo fino a cinque metri di diametro. Più di una mezza dozzina di tumuli di Bronzo sono stati scoperti, insieme a quattro santuari o tombe dell’età del ferro e una mezza dozzina di recinti probabilmente adibiti al bestiame, dell’età del bronzo e del ferro.
Sotto uno dei tumuli, i ricercatori hanno identificato un edificio in legno lungo 33 metri, datato a circa 6000 anni fa. Veniva probabilmente utilizzato per le sepolture rituali e varie altre pratiche ad esse correlate.
I monumenti e le strutture non furono tutti costruiti allo stesso tempo, per cui è deducibile che l’edificio non fosse stato concepito fin dall’inizio nel suo complesso. Ulteriori analisi riveleranno esattamente come il sito si fosse evoluto nel corso dei secoli.
Spunti GDR
Stonehedge ha sempre avuto un fascino incredibile nell’immaginario ruolistico. Druidi, antichi cavalieri, riti pagani dalla misteriosa natura… di tutto di più. Molti accomunano quel cerchio di pietre con la luna. Come mai?
Se non riconoscete questa immagine ci sono solo 3 opzioni:
- Siete molto giovani e non avete idea di cosa sia l’Amiga;
- avevate l’Amiga ma vi siete persi uno dei giochi più belli della storia;
- siete solo smemorati o avete scarso spirito d’osservazione e non stare riconoscendo….
Moonstone! Uno dei giochi veramente più strepitosi che siano mai stati concepiti. Per Amiga, in questo caso. Una vecchia console / computer a dischetti, per la quale erano usciti giochi tra i più memorabili della mia infanzia e di quella di molte altre persone attorno alla classe ’80.
In questo gioco, si vestivano i panni di un cavaliere mandato in missione dai Druidi alla ricerca della pietra lunare, che avrebbe dovuto essere riportata a Stonehenge. Il livello di splatter in questo gioco era spaventoso: ci si terrorizzava davvero, giocandoci. Mostri d’ogni genere: troll, esseri simili ad alberi, uomini bestia e strane creature.
La mappa del mondo era bellissima, gli incontri casuali, ogni scenario poteva contenere un numero differente di mostri terribili. Si poteva giocare persino in 4, come in un GDR a turni. L’atmosfera del gioco era pazzesca e possiamo trarne ispirazione per le nostre avventure.
Intanto, vi serve un setting in cui ogni luogo sia estremamente pericoloso e permeato di creature abominevoli. Caratteristica di Moonstone era proprio che per spostarsi da un posto all’altro era necessario passare attraverso svariati checkpoint pericolosissimi. Il Buio di Etherna farebbe al caso vostro: un mondo congelato invaso dai Mostri, spesso Titanici. Per sconfiggere uno di essi, probabilmente potrebbe essere necessario un qualche oggetto magico da recuperare chi sa dove!
Ed i Personaggi potrebbero proprio essere un gruppo di persone scelte da una qualche setta di stregoni, o di Druidi, se preferite. Chiaro che un’avventura del genere si presta perfettamente anche a Pathfinder o a D&D, e visto che da poco è uscita la versione 5… insomma, cosa succederà lungo questo viaggio? Quali creature mostruose e quali pericoli dovranno affrontare i Personaggi?
E se poi, dopo tutta l’immane fatica, dovessero scoprire che l’oggetto magico non serviva ad altro che a portare ulteriore scompiglio nel mondo, oppure che si trattava di uno strumento malefico da consegnare nelle mani di una setta di pazzi cultisti, scambiata inizialmente per un gruppo di mistici in grado di salvare il mondo dalla sciagura? Un’avventura piuttosto libera, sandbox. Con colpo di scena finale, che non guasta mai.
Oppure, possiamo passare a qualcosa di molto più sinistro e relativo ad antichi culti ormai defunti, da diversi millenni, sepolti nelle profondità della terra. Ma fate attenzione, perché non è morto ciò che sogna in eterno! Ebbe si, un classico twist Lovecraftiano, con creature dormienti all’interno di antichi templi, risalenti persino all’età della pietra, ormai sepolti sotto terra, attorno a Stonehenge.
Perché in fondo non sappiamo a cosa servissero quei luoghi di culto e perché i monoliti fossero così giganteschi. A chi servissero, come fossero stati realizzati… e non si parla forse del mare, adorato quasi come una divinità? No, c’è un errore. Inizialmente i Personaggi conosceranno questa versione, magari perché entrati in possesso di un’antica tavola di pietra incisa decifrata male…
Ma più avanti nella storia, al prezzo della loro sanità mentale, i PG affronteranno apparizioni di creature orribili che lasciano dietro di sé scie di acqua salata. E spariranno alcuni archeologi, nel sito. Altri si suicideranno o finiranno per diventare pazzi… poiché la vera traduzione della lapide dice che gli antichi adoravano l’antico Dio del mare, non l’antico mare come fosse un Dio. Dagon.
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