Le campane che suonano a morto per tutta la città di Roma sono così cupe e pesanti da far scomparire tutti i rumori tipici di una mattina di settembre del 1590. Tra i sette colli tutti sono in attesa dell’inizio del nuovo conclave, il secondo in appena due mesi dato che Urbano VII è morto dopo appena tredici giorni di pontificato. All’interno del Vaticano, coperti dal rumore sordo e continuo delle campane aleggiano i passi di un uomo vestito di porpora che sorride sicuro del fatto che presto sarà eletto al soglio pontificio. Lo dice una profezia antica, riscoperta da pochissimi giorni, scritta da San Malachia di Armagh e riguardante tutti i papi della Santa Romana Chiesa.
La profezia riguardante il prossimo papa recita: Ex Antiquitate Urbis
Il porporato è Girolamo Simoncelli, viene da Orvieto – Urbs Vetus – a buon diritto una delle città più antiche d’Italia e grazie a lui questa profezia ha iniziato a girare per tutte le coorti romane.
Non sarà mai Papa.
Ma la profezia gli sopravviverà e si ingrandirà sempre di più, fino ad arrivare ai giorni nostri.
Breve Storia della Profezia di Malachia
Nel 1595 Arnoldo de Wyon, monaco benedettino, pubblica il Lignum Vitae, una cronologia delle più grandi opere del suo ordine all’interno della quale sono raccolte le storie dell’ordine dei benedettini e i più grandi successi dei singoli appartenenti all’ordine. All’interno del Lignum Vitae è presente per la prima volta la Prophetia Sancti Malachiae Archiepiscopi, de Summis Pontificibus di San Malachia di Armagh, un benedettino irlandese morto nel 1190 al quale sono stati attribuiti numerosi miracoli e storie ai limiti del leggendario. E’ una raccolta di criptici motti latini che dovrebbero rappresentare tutti i papi dai tempi di Malachia fino all’ultimo papa e alla convulsa e terribile fine alla quale secondo l’autore è destinata la chiesa cattolica. All’interno della profezia sono contenuti i motti descrittivi di 111 papi più un’epigrafe finale che parla del centododicesimo ed ultimo Papa e della sua rovinosa caduta. Alcuni motti sono terribilmente precisi, soprattutto quelli riguardanti ai papi precedenti al 1590; altri invece sono quantomeno approssimativi.
Alcuni esempi di inquietante verosimiglianza con le storie dei Papi
Gens Perversa ( Lett. Stirpe Perversa ) – E’ il motto latino accostato a Paolo V, nato dalla potente famiglia senese dei Borghese. Fu un grande mecenate, fece ergere numerose basiliche e terminare lavori cominciati più di mezzo secolo prima rendendo di fatto Roma una delle città più grandiose d’Europa ma al contempo favorì terribilmente la sua famiglia donando a piene mani dagli scrigni papali per arricchire la potenza dei suoi parenti ed elargendo doni e posizioni di potere a coloro che gli erano più vicini. In poco meno di un decennio i Borghese controllavano di fatto l’intero Stato Pontificio ed avevano accentrato nella famiglia tutte le cariche importanti del vaticano.
Religio Depopulata ( Lett. La religione devastata ) – E’ il motto latino accostato a Benedetto XV, eletto al soglio pontificio poco dopo lo scoppio della Prima Guerra Mondiale e fermo sostenitore della pace. Durante il suo pontificato si adoperò più volte per portare le nazioni coinvolte a vari tavolati di pace e quando finalmente la guerra terminò egli si disse convinto che una pace imposta in modo tanto crudele – riferendosi ai trattati di Versailles – non potesse durare a lungo. Si adoperò anche per difendere gli armeni, in quel periodo vittima di uno dei genocidi più silenziosi e terribili della storia per mano dell’Impero Ottomano, ormai vicino al collasso.
De medietate Lunae ( Lett. Della metà di una luna ) – E’ il motto latino accostato a Giovanni Paolo I che morì di infarto miocardico dopo appena trentatré giorni di pontificato e dopo un conclave parecchio difficile. Giovanni Paolo I prometteva di essere un papa rivoluzionario e con una visione incredibilmente avanti con i tempi rispetto alle posizioni della chiesa del 1978 ed era inviso a molti negli ambienti più conservatori della chiesa, tanto che qualcuno poco dopo la sua morte vociferò di un possibile assassinio.
Dubbi sull’autenticità della Profezia
Malgrado l’enorme fortuna che la profezia ebbe fin dalla sua prima pubblicazione da subito vennero sollevati dubbi sulla sua autenticità. Nella biografia di San Malachia scritta da Bernardo di Chiaravalle, suo coetaneo e grande amico, non appare alcuna menzione a questa profezia e lo stesso vale per tutti gli scritti che parlano di San Malachia fino al 1590, anno in cui per la prima volta inizia a circolare per la prima volta la notizia che San Malachia aveva predetto il futuro della chiesa. Un’altra motivazione che solleva dubbi sull’autenticità della profezia è il fatto che mezza dozzina di motti si riferiscono agli stemmi dei vari Papi e che questi stemmi vengono riportati in maniera errata, come li conoscevano nel XVII secolo gli storici: in altre parole Malachia avrebbe non solo previsto il futuro dei papi, ma fatto gli stessi errori araldici che avrebbero fatto gli storici del XVII secolo, vissuti parecchi secoli dopo la sua morte. Infine poco prima della prima apparizione della profezia negli annali della storia a Roma era presente un grande truffatore di nome Alfonso Ceccarelli; questo individuo, storico eclettico, astronomo e archeologo avrebbe falsificato alcuni tra i documenti più importanti della storia del XVII secolo tra i quali nientemeno che la Donazione di Costantino e, ovviamente, la profezia di San Malachia. Ceccarelli era molto legato alla famiglia del cardinale Simoncelli e secondo molti fu proprio quest’ultimo a commissionargli l’opera. L’unico neo in questa ricostruzione è che Ceccarelli verrà alla fine processato e giustiziato nel 1583, cioé sette anni prima che si iniziasse a parlare della profezia. La veridicità della profezia verrà anche confutata dagli autorevoli Padri Bollandisti, che si occupavano proprio di stimare la verità di certe storie che circolavano sulla chiesa e dal gesuita Claude-François Ménestrie che nel 1689 pubblicò un’opera intera dedicata al dirimere la questione dal lunghissimo e pretenzioso titolo di Refutation des prophéties faussement attribuées a s. Malachie sur les elections des Papes.
La profezia come arma politica
Malgrado per la chiesa la profezia non sia considerata né attendibile né scritta da San Malachia, nel corso dei secoli molti aspiranti papi cercarono di utilizzare la profezia di Malachia come arma propagandistica per accaparrarsi il soglio pontificio, con risultati più o meno seri e più o meno buffi a vedersi. Una breve lista:
– Il Cardinale Girolamo Simoncelli, di cui si è ampiamente parlato prima, cercò di sfruttare il suo essere nato ad Orvieto – Urbs Vetus – per spingere l’elezione verso la sua persona.
-Nel 1958 , secondo Malachia, il papa sarebbe dovuto essere “Pastor et Nauta” ed il cardinale americano Francis Joseph Spellman cercando di farsi eleggere e di sfruttare la spinta propagandistica del motto latino si fece trovare a risalire il Tevere su una chiatta piena di pecore. Fortunatamente quest’individuo non fu eletto.
– Dopo “Il gran rifiuto” fatto da Ratzinger nel 2013 a Roma sono apparsi numerosi manifesti inneggianti l’elezione del candidato africano Peter Turkan che dichiarava di essere il Caput Nigrum, un motto non esistente nella profezia originale e aggiunto dallo scrittore Schmeig Maria Olaf nel 2001. Neanche lui fu eletto.
Spunti per il Gioco di Ruolo – Medioevo
Finalmente, dopo questa lunghissima e ancora incompleta analisi, dato che un argomento del genere meriterebbe libri interi per essere approfondito in maniera appena più che superficiale , possiamo passare al fulcro della rubrica, cioé gli spunti per il gioco di ruolo. Cominciamo con una proposta medievale e storica, giocabile con molti giochi ambientati nel nostro medioevo, ad esempio Mondo di Tenebra Dark Ages; Ars Magica o il meraviglioso Stupor Mundi, con il sistema di Runequest II.
Tutte le strade portano a Cluny
Sul letto di morte l’anziano Malachia consegna ad un gruppo di persone di provata fiducia, i pg – probabilmente fedeli cavalieri, giovani preti o menestrelli erranti in buoni rapporti con quest’uomo in odore di santità – , una copia delle sue profezie. Questa copia dovrà essere consegnata al suo amico Bernardino da Chiaravalle che si trova in Francia , nel monastero di Cluny. Purtroppo il maligno Cardinale Nicholas Breakspear, poi Papa Adriano IV, informato della profezia dallo stesso Malachia non vuole che giunga alle orecchie del clero e del popolo una profezia in cui si parla della fine della Chiesa e farà di tutto per fermare il gruppo di personaggi. Si tratta di un’avventura nel più classico dei canoni: un gruppo di persone deve portare in salvo un prezioso manoscritto che contiene il futuro del mondo scritto al suo interno ma un uomo malvagio vuole fermarli. Può essere giocata in maniera fracassona, con i personaggi che eliminano tutti gli sgherri del cardinale lungo l’interminabile strada che li porterà nel sud della Francia mentre il povero Nicholas sbatte i pugni sul tavolo urlando “NeinNeinNein” in maniera tarantiniana oppure può essere giocata in maniera subdola e terribile: un lunghissimo viaggio all’interno di territori costellati da fanatismo e roghi, attraverso l’Inghilterra flagellata da banditismo e guerre civili e attraverso la Francia attraversata da eresie e inquisitori. Magari un membro del gruppo potrebbe essere convinto che una profezia del genere deve essere cancellata per il bene dell’umanità, o forse di questo sarà convinto Bernardo di Chiaravalle una volta che i personaggi saranno giunti a Cluny obbligandoli ad uno scontro finale tra quello che un saggio uomo di chiesa loro alleato ritiene necessario e la promessa che hanno fatto ad un uomo morente.
Spunti per il Gioco di Ruolo – Medioevo Fantasy
Questo spunto può essere utilizzato con tutti i giochi fantasy, adattandolo alle varie ambientazioni di volta in volta. E’ possibile giocarlo con una qualsiasi versione di D&D, Pathfinder, Dungeon Worlds o perché no Runequest o Harnmaster
L’eletto
Un sant’uomo di una chiesa particolarmente fanatica, per esempio quella di Illmater dei Forgotten Realms o quella di Larani di Harn, prevede che dal male nascerà il prossimo araldo della Divinità. Nel frattempo un gruppo di eroi coraggiosi, i nostri pg, si ritroverà a dover salvare una fanciulla, figlia di un piccolo capovillaggio del luogo in cui giocano, dalle grinfie di Scortched Knight, un cavaliere rinnegato considerato da tutti “l’uomo più malvagio del Regno” a causa dei continui attacchi che porta ai danni della chiesa della Divinità nella regione.
Da una parte un cavaliere rinnegato che ha rapito per amore una fanciulla e che è ricercato dalla chiesa e dai genitori di lei.
Dall’altra una chiesa fondamentalmente buona comandata da un uomo che teme che il “prossimo araldo” sarà un ragazzino nato dal seme di un uomo malvagio.
In mezzo i personaggi.
Qual è la vera storia di Scortched Knight ? Per quale motivo ha rinnegato il suo ordine religioso e massacra i chierici un tempo suoi compagni ? E’ davvero innamorato o si tratta di un bieco rapimento ? Per quale motivo la chiesa teme il frutto dell’unione tra il cavaliere e la fanciulla ?
E cosa faranno i personaggi man mano che saranno infilati sempre di più all’interno di questa storia troppo grigia ?
Spunti per il gioco di ruolo – Vampiri the Masquerade
E’ il 1590 e due gruppi di vampiri anziani si contendono le elezioni del soglio pontificio ormai da generazioni. Colpo su colpo e senza esclusione di violenza o bassezze queste due coterie controllano letteralmente la chiesa ormai da parecchi anni; le due coterie hanno delle regole che si sono imposte nel corso del tempo per mantenere la copertura agli occhi dei mortali e le hanno sempre seguite. Una di queste due coterie è quella dei personaggi giocanti. Vampiri senza scrupoli, assatanati di potere temporale e maniaci del controllo si preparano all’ennesimo conclave quando dal nulla spunta la Profezia di Malachia e i loro giochi di potere saltano all’improvviso quando viene eletto un papa che nessuna delle due fazioni controlla. Comincia così un’escalation di violenza in cui i due gruppi si accusano a vicenda di aver barato mentre a Roma i rifugi di alcuni di loro iniziano a bruciare. Una terza fazione, un gruppo di inquisitori particolarmente fanatici e tenaci, ha scoperto il gioco dei vampiri e creato ad hoc la profezia per metterli uno contro l’altro mentre li cacciano senza pietà.
E’ una partita consigliata solo a giocatori esperti e maturi e a master esperti e maturi perché potrebbe facilmente degenerare in un massacro in cui non c’è nessun rispetto per i personaggi altrui e per il gioco altrui. Molto rinascimentale, no ?
Spunti per il gioco – Mondo Moderno
Entriamo nel mondo dell’orrore attuale con una serie di idee che potrebbe dar fastidio ai palati più delicati, quindi chi teme le blasfemie è meglio che interrompa qui la sua lettura. Sono giocabili con molti giochi horror ambientati nel mondo moderno, tra i quali Kult , Call of Chutulu o Over the Edge.
Multibus Tribulationibus
E’ il 28 febbraio 2013 e Benedetto XVI abdica, per la seconda volta nella storia della Chiesa, dal ruolo di Pontefice. Questo suo “Gran Rifiuto” porta ad una marea che è difficile da fermare e il mondo per un attimo trattiene il respiro in attesa di vedere chi sarà il prossimo papa. Il tredici marzo, al quinto scrutinio, non vince Bergoglio ma il cardinale Abraham Turkman, noto tele-evangelista americano che prenderà il nome di Pietro Romano. Quest’uomo è un grandissimo comunicatore e si accaparra immediatamente la simpatia delle folle per il suo modo di parlare vicino al popolo. In pochi giorni purga la chiesa dai suoi pesi “storici” occupandosi dello I.O.R. , della pedofilia della chiesa e di altri problemi pressanti e scottanti. Nel frattempo fa spericolate dichiarazioni in cui afferma che l’inferno non esiste e che il male è solo una metafora, scioglie l’ordine degli esorcisti e la santa inquisizione e apre la chiesa a gay, divorziati e persino atei o agnostici affermando che “Il bene può farlo chiunque, anche un non religioso.”
I personaggi sono tutte persone importanti della chiesa silurate dal nuovo papa. Potrebbero essere anziani prelati legati ai vecchi entourage, banchieri corrotti, vescovi in odore di mafia o di pederastia; potrebbero persino essere persone innocenti e accusate ingiustamente di crimini che non si sarebbero mai sognati di compiere. Queste persone, prima di lasciare il Vaticano, vengono a scoprire che cose oscure accadono nei corridoi della Santa Sede. Sembra infatti che di notte strani riti vengano compiuti all’interno della Basilica di San Pietro e che dalla camera del Papa sia possibile udire sussurri in un migliaio di lingue diverse. A questo punto inizierà un lento e costante delirio:
– Pietro Romano riforma completamente la liturgia religiosa e le folle sembrano completamente stregate da lui. Atti di isteria vengono compiuti in Piazza San Pietro.
– Pietro Romano si infiltra in profondità nella politica italiana e pilota con il suo parere le elezioni per far vincere un candidato che ha la sua benedizione.
– Apparizioni miracolose di Santi che piangono o sanguinano si verificano sempre più di frequente in tutta Italia, molte avvengono personalmente ai personaggi e dichiarano loro che il regno dell’anticristo sta arrivando e che solo loro possono fermarlo.
Questa partita andrebbe impostata come un continuo e costante delirio in cui i protagonisti, un pugno di vecchi corrotti e malevoli, si ritrovano loro malgrado ad essere degli eroi della cristianità nella quale probabilmente neanche credevano. Soli, abbandonati dai loro vecchi contatti e costretti ad affrontare una creatura tanto malvagia quanto carismatica saranno in grado di fermare colui che a tutti gli effetti sembra essere l’Anticristo o assisteranno impotenti alla fine della Chiesa così come la conoscono e all’inizio del regno del Principe del Male sulla terra ?
Quale che sia la fine, poco prima della convulsa scena finale il master probabilmente vorrà leggere ai suoi giocatori la parte finale della profezia di Malachia, la più contestata e terribile delle sue criptiche visioni:
In persecutione extrema Sanctae Romanae Ecclesiae sedebit Petrus Romanus, qui pascet oves in multis tribulationibus; quibus transactis, civitas septicollis diruetur, et Judex tremendus iudicabit populum suum. Finis. ( Lett. Durante l’ultima persecuzione della Santa Romana Chiesa siederà [un] Pietro [il] Romano, che pascerà il gregge fra molte tribolazioni; passate queste, la città dai sette colli sarà distrutta ed il tremendo Giudice giudicherà il suo popolo. Fine. )
Ps:
Grazie a Chiara per la consulenza storica e a Raffaello per la consulenza Forgotteniana.
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