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30 Novembre 1948. Somerton, Australia Meridionale. Sono le 19 ed una coppia sta camminando lungo la spiaggia. Sdraiato sulla sabbia con la testa appoggiata a delle rocce c’è un uomo ben vestito. Quando gli passa accanto la coppia vede l’uomo alzare un braccio e poi lasciarlo cadere fiaccamente a terra. Un’altra coppia vede l’uomo tra le 19:30 e le 20:00: il corpo immobile e con alcuni moscerini che gli ronzano intorno al volto. I due pensano sia addormentato o ubriaco e non indagano oltre. La mattina seguente viene trovato da un nuotatore, morto nella stessa posizione della sera precedente. Questi chiama la polizia e da inizio alle prime indagini…

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Tutt’oggi è molto poco quello che si è scoperto su quest’uomo. Il cadavere era ben vestito camicia con cravatta, pantaloni, scarpe lucidate, pullover e cappotto doppiopetto, sebbene i giorni scorsi fossero stati caldi. A tutti i vestiti era stata accuratamente asportata l’etichetta del produttore. Gli unici effetti personali trovati addosso all’uomo furono un biglietto dell’autobus usato da Adelaide a St. Leonards a Glenelg, un biglietto ferroviario di seconda classe non usato da Adelaide a Henley Beach, uno stretto pettine di alluminio americano, un mezzo pacchetto di chewing gum Juicy Fruit, un pacchetto di sigarette Army Club contenente sigarette Kensitas e un pacchetto di fiammiferi Bryant and May pieno per un quarto.  L’uomo non aveva nulla con sé che potesse aiutare ad identificarlo, il che , inizialmente, fece pensare ad un suicidio.

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L’autopsia stimò l’ora della morte intorno alle 2 di mattina del primo dicembre. Il medico legale scrisse:

“Il cuore è di dimensioni normali, e normale in ogni altro particolare… nel cervello si distinguono facilmente piccoli vasi congestionati non comunemente osservati. La faringe è congestionata e l’esofago è ricoperto da uno sbiancamento degli strati superficiali della mucosa con un patch di ulcerazione posto al centro. Lo stomaco è profondamente congestionato … Vi è congestione nella seconda metà del duodeno. Nello stomaco è presente sangue mescolato con cibo. Entrambi i reni sono congestionati, e nei vasi del fegato vi è un’eccessiva quantità di sangue …. la milza è sorprendentemente grande … circa 3 volte la dimensione normale … al microscopio si rileva necrosi al centro dei lobuli epatici …. emorragia gastrica acuta, vasta congestione del fegato e della milza, e congestione del cervello. “

Stabilito che non fosse morto di morte naturale, prese quindi piede l’ipotesi dell’avvelenamento, senza che però i medici riuscissero ad individuare il veleno utilizzato.

La polizia controllò le sue impronte digitali senza trovare alcun riscontro nei registri australiani, diffusero quindi delle foto dell’uomo. Molte persone riconobbero l’uomo della foto, ma quando poi si presentavano per l’identificazione ogni segnalazione finiva in un nulla di fatto. Poiché il corpo non venne identificato, il 10 dicembre successivo venne imbalsamato (la prima volta che una tale azione si rendeva necessaria, secondo la polizia).

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Successivamente Fu ritrovata una valigia marrone di produzione statunitense contenente una vestaglia a quadri rossi, delle pantofole di feltro rosso di settima taglia, quattro paia di mutande, pigiama, strumenti per radersi, un paio di pantaloni marrone chiaro con della sabbia nei risvolti, un cacciavite da elettricista, un coltello da tavola ridotto ad un corto strumento affilato, un paio di forbici a punta, un pennello da stencil e infine un rocchetto di filo cerato arancione di marca Barbour, di “un tipo insolito”, non in commercio in Australia; era lo stesso usato per riparare la fodera di una tasca dei pantaloni che l’uomo di Somerton stava indossando. Tutte le targhette identificative dei vestiti erano state rimosse, ma la polizia trovò il nome “T. Keane” su una cravatta, “Keane” su una sacca portabiancheria e “Kean” (senza la “e” finale) su una canottiera. La ricerca di persone scomparse con quel nome nei paesi di lingua inglese fu comunque infruttuosa. Vi erano inoltre nella valigià tre marchi da lavasecco, ma anche questa ricerca a livello nazionale finì in un nulla di fatto.

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Poco dopo in un taschino nascosto dei pantaloni venne rinvenuto un foglietto di carta arrotolato con la scritta Tamàm Shud. Vennero convocati i dipendenti della biblioteca pubblica per tradurre la scritta. Queste risultarono essere le parole conclusive del Rubʿayyāt, un’opera di ʿUmar Khayyām, aventi il significato di “finito”, “concluso”. Si passò quindi alla ricerca delle copie di quel libro con l’ultima pagina mancante e un uomo (che ottenne dalla polizia di rimanere anonimo) rivelò di aver trovato una prima edizione estremamente rara di una traduzione di Edward FitzGerald delle Rubʿayyāt pubblicata nel 1859 da Whitcombe and Tombs in Nuova Zelanda sul sedile posteriore della sua macchina, che aveva lasciato aperta in un parcheggio di Jetty Road (Glenelg) circa una-due settimane prima del ritrovamento del corpo. Egli non sapeva della connessione fra il libro e il caso di cronaca fino a che non lo aveva appreso dal giornale, il giorno precedente. Tramite analisi al microscopio, venne accertato che il pezzo di carta era stato strappato proprio da quel libro.

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Sul retro del libro c’erano delle leggere annotazioni a matita, costituite da lettere maiuscole disposte su cinque righe, di cui la seconda riga barrata. Dato che la seconda riga è molto simile alla quarta, si è ipotizzato che sia barrata in quanto errata, il che porterebbe a supporre che le lettere costituiscano un codice segreto. Le scritte sono:

WRGOABABD

MLIAOI

WTBIMPANETP

MLIABOAIAQC

ITTMTSAMSTGAB

Non è chiaro se la prima e la terza riga comincino per “M” o per “W”, ma in genere si tende a considerarla una W, data la differenza con le M della seconda e della quarta riga. Si nota inoltre una piccola “X” sopra la ultima “O” del codice, il cui significato non è però interpretabile. Inizialmente, si pensò ad un testo in qualche lingua straniera, ma poi l’ipotesi del codice acquisì più spessore. I crittografi convocati per decifrarlo non vi riuscirono.

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Sul retro del libro c’era annotato anche un numero telefonico appartenente ad un’ex infermiera ventisettenne che abitava in Moseley Street, Glenelg, circa 400 metri a nord di dove il corpo era stato rinvenuto, Jessica “Jestyn” Thomson. La donna disse che, mentre lavorava al Royal North Shore Hospital di Sydney durante la Seconda Guerra Mondiale possedeva una copia delle Rubʿayyāt che, nel 1945, al Clifton Gardens Hotel di Sydney, aveva regalato ad un luogotenente della Sezione Trasporti Acquatici dell’esercito australiano, Alfred Boxall. Quindi il detective Leane le mostrò il calco in gesso del corpo, “Jestyn” non fu in grado di identificarlo, né di confermare o escludere che si trattasse di Boxall.

La polizia credette che l’uomo trovato morto fosse effettivamente Boxall fino a che non lo trovarono vivo e vegeto, con ancora la sua copia delle Rubʿayyāt (un’edizione stampata a Sydney nel 1924) completamente integra; Boxall, che dopo la guerra aveva ripreso il suo precedente lavoro in un deposito di autobus di Randwick (Nuovo Galles del Sud), era completamente ignaro della connessione fra l’uomo di Somerton e sé stesso.

Molte ipotesi sono state fatte, ma fin’ora nessuno è stato in grado di risolvere l’enigma dell’uomo di Somerton. Forse un giorno ci riusciranno i vostri giocatori.

Spunti GdR

Abbiamo un cadavere di cui non conosciamo la causa di morte. Un biglietto in persiano nascosto addosso al morto. Il libro da cui è stato strappato il biglietto presenta un codice indecifrabile e dei riferimenti a una donna che abita in zona.

Ci sono suggestioni sufficienti per tingere questa vicenda con i colori cupi delle storie Lovecraftiane. Esiste un antico testo ricco di misteri esoterici in grado di risvegliare le terribili entità cosmiche pronte a annientare la nostra esistenza… o peggio.Questo tomo, custodito gelosamente da uno studioso di astronomia ed occultismo, viene rubato da un gruppo di cultisti senza scrupoli. Nel periodo in cui si svolge la cronaca si stanno per verificare le condizioni astronomiche favorevoli per l’evocazione di una Grande Antico (allineamento stellare, prossimità di una cometa, eclissi di sole). I cultisti vogliono usare il testo per scatenare il loro personale inferno sulla Terra.Lo studioso cerca di recuperare il tomo per impedire il disastro, ma questi viene scoperto dal culto ed ucciso. Il biglietto con Tamam Shud potrebbe essere un incantesimo letale  lanciato dai cultisti sul pover’uomo. Gli investigatori potrebbero essere esponenti delle autorità del luogo e quindi avrebbero accesso al corpo e agli effetti personali della vittima.

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Questi dovrebbero condurre gli investigatori sulla pista per trovare l’assassino, il quale potrebbe essere un esponete del culto che ha ricevuto l’ordine di uccidere mediante un messaggio in codice che i giocatori dovranno trovare e decifrare. Potrebbe essere interessante inserire all’interno del gruppo una componente di scetticismo. In modo da avere all’interno del gruppo due fazioni: una a sostegno dell’ipotesi da giallo classico “Furto su commissione di antiche opere d’arte e omicidio del vecchio proprietario per evitare di farsi denunciare, l’arma del delitto è una sigaretta avvelenata inserita nel pacchetto dello studioso a sua insaputa”; qualcosa di semplice da poter scrivere nel rapporto di polizia insomma. Mentre dall’altra parte la fazione che sostiene l’ipotesi paranormale sopra descritta.

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Mentre le indagini procedono, si avvicina sempre più il giorno propizio per l’evocazione e gli investigatori (che hanno magari catturato o ucciso l’assassino, ma non recuperato il tomo) a dispetto di qualsiasi cosa abbiano scritto nel rapporto devono decidere se continuare le indagini, risalire al culto e fermarlo… oppure no.

In questa avventura c’è di tutto: un omicidio da risolvere, teorie paranormali, enigmi, magia nera, profezie astrologiche, inseguimenti, sparatorie, sette segrete, fine del mondo.

Fonti

http://it.wikipedia.org/wiki/Caso_Taman_Shud

Storie di Immaginaria Realtà - Taman Shud: Il mistero dell'uomo di Somerton
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A proposito dell'autore

Attualmente Nosfigatu è articolista presso la rubrica "Storie di Immaginaria Realtà" di GDR Italia. Laureato in Scienze Statistiche a Milano, città nella quale vive dalla nascita. Appassionato di GdR fin dalla tenera età, ha provato a volte come giocatore altre come master diversi sistemi ed ambientazioni: D&D, Oriental Adventures, Cyberpunk 2020, Sulle Tracce di Cthulhu, Star Wars, Vampiri...

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