Anche quest’anno è finita. Lucca Comics&Games ha fatto incetta come sempre di visitatori e ora tutto si è calmato in previsione dell’evento dell’anno prossimo.
Ma i nostri inviati, che hanno praticamente vissuto nel padiglione Carducci (quello dedicato ai giochi, per capirsi), hanno potuto vivere l’esperienza a fondo. Per cui com’è stato questo Lucca Games? Soddisfacente? Questo sarete voi a deciderlo…
220 mila spettatori e più
Il dato preciso non è ancora confermato, ma è indubbio che la fiera sia stata il consueto successo. Forse un po’ meno dei 250.000 spettatori della scorsa edizione, dovuto principalmente alla nuova politica organizzativa. Come tutti voi ricorderete, quest’anno era stato fissato un limite massimo di 80.000 biglietti rilasciati al giorno, per evitare folle ingestibili, specialmente il sabato e la domenica (ed evitare altri rischi, ché alla fiera dell’anno scorso si è corso il rischio che ci scappasse il morto).
Vale lo stesso per Lucca Games. Dopo le situazioni insostenibili raggiunte l’anno scorso – fino a due ore di coda per entrare al padiglione Carducci, gente che stava male e fin troppi che rinunciavano a entrare- , gli organizzatori hanno preso le loro precauzioni. Prima hanno spostato altrove la torma di giocatori di League of Legends (mossa astuta!), sollevando così il padiglione dal peso di migliaia di spettatori entrati solo per assistere alle partite e dalla conseguente ressa; insomma, hanno ascoltato le annose proteste degli espositori. Poi hanno optato per stabilire, sabato e domenica, il numero chiuso di 4000 ospiti presenti nel padiglione contemporaneamente (mossa un po’ meno astuta…).
Come risultato, questo è con ogni probabilità il primo Lucca Games in cui è stato più facile girare di sabato e domenica che non di giovedì e venerdì. Peccato che la situazione per gli espositori non fosse esattamente delle più rosee quanto a clienti paganti… al punto che, già alle due di sabato, alcuni espositori hanno protestato fortemente con l’organizzazione, per via di una carenza di pubblico veramente insostenibile.
Ma delle polemiche sulla gestione del pubblico parliamo in un articolo a parte…
Le Novità e non solo
A proposito della Giochi Uniti, la casa editrice si riconferma tra gli stand di punta del padiglione, anche in ambito GdR. Preferendo come sempre puntare più sui nuovi prodotti che sulla pubblicità, anche quest’anno ha portato a Lucca titoli di tutto rispetto.
Oltre a presentare Gran Burrone, il nuovo supplemento del pluripremiato L’Unico Anello, la Giochi Uniti porta in tavola anche una tripletta di nuovi titoli italiani per Pathfinder, attualmente saldamente in prima posizione come GdR più diffuso.
- Guida alle Razze (Advanced Races Guide), con più di trenta nuove razze giocabili;
- Guida all’Equipaggiamento (Ultimate Equipment), con centinaia di oggetti magici e comuni pronti per essere usati;
- Il modulo d’avventura L’Ira dei Giusti (Wrath of the Righteous), il cui successo in America aveva portato anche a una sua trasposizione in gioco di carte, qui proposto in un singolo volume.
La Giochi Uniti ora distribuisce anche la nuova collana della Fantasy Flight, insieme agli RPG di Warhammer 40K: ovvero la nuova incarnazione ludica della saga di Star Wars, dopo che nel 2010 erano scaduti i diritti della Wizards of the Coast per Star Wars Saga Edition. Come per gli altri titoli della Fantasy Flight, anche questo Star Wars ha una struttura modulare (diversi RPG interconnessi, ciascuno focalizzato su un singolo aspetto del mondo di gioco). Alla fiera si sono visti Age of Rebellion, incentrato sull’Alleanza Ribelle, e Edge of the Empire, sull’esplorazione dei confini dell’Impero Galattico. Per ora sono tutti solo in inglese.
Se si parla di nuovi titoli, però, il primato spetta indiscutibilmente alla GGStudio, che come di consueto lancia sul mercato una quantità sterminata di materiale, in gran parte opera inedita di autori italiani.
Oltre al pezzo forte del 2015 Kata Kumbas, realizzato col benestare dell’autore originale Massimo Senzacqua (trovate qui l’intervista all’autore), le novità per Savage Worlds non si contano. Un nuovo supplemento a testa per Ultima Forsan, per Beasts and Barbarians, l’ambientazione/avventura I Cavalieri di Basilea per Freak Control, Cor, l’ultimo dei tre supplementi di Nemezis dopo Ash e Bariz, il nuovo post-apocalittico Broken Earth, il militaristico M.E.R.C.S. e il demenziale East Texas University. Ultimo il Compendio di Fantascienza, unico supplemento a non essere legato a un setting.
Ma la novità inaspettata della GGStudio è stata l’edizione di Man, Myth&Magic, il gioco di ruolo opera di Herbie “Alla Corte di Re Artù” Brennan, proposto per la prima volta al pubblico italiano in una fedele versione all’originale, realizzata col patrocinio di Lucca Games in onore all’ospite e presentata anche alle Ruolimpiadi. Oltre al rispetto dell’opera dello scrittore irlandese, la traduzione in italiano è stata un lavoro sopraffino, degno delle più alte lodi; il fatto che il traduttore del gioco sia lo stesso autore di questo articolo non pregiudica minimamente l’obiettività di quest’ultima frase… o sì?
A proposito di ospiti, alla Wyrd Edizioni avevano le loro buone ragioni per gongolare. Non solo Numenera ha vinto il Gioco di Ruolo dell’Anno 2015, non solo è andato esaurito (dopo che lo stesso autore Monte Cook aveva lodato la qualità dell’edizione italiana), ma al loro padiglione era presente Bruce Cordell, storico autore per D&D, che presentava The Strange – L’Anomalia, sua ultima opera realizzata con Cook. Potete leggere la sua intervista sempre sulle pagine di GdRItalia.
Oltre alle novità per il Cypher System, La Wyrd proponeva anche l’annunciato La Guardia dei Topi, seconda edizione di Mouseguard, per la prima volta in italiano. Un gioco decisamente particolare, basato sull’omonimo fumetto, che sfrutta il sistema di Burning Wheel per creare un regolamento insolito, ma suggestivo.
E la novità più attesa? Finalmente, dopo due anni di ritardi (dovuti a questioni decisamente serie), la Raven presenta uno dei manuali più bramati della storia. Uno dei giochi più amati del vecchio World of Darkness, che era riuscito a conquistarsi una bella fetta di appassionati persino nella poco anglofona Italia degli anni ’90, ora in edizione di lusso per il ventennale. Signore e signori, in mano al boss della Raven Roberto Petrillo, per la prima volta in italiano Licantropi: L’Apocalisse!
Ovviamente non l’avevano neanche comprato che alcuni avevano già cominciato a lamentarsi… ma ne parleremo in un altro articolo.
Sempre allo stand della Raven, sotto lo sguardo di Joe Dever, vendevano Lupo Solitario – Il Gioco di Ruolo, terza e ultima incarnazione GdR del più famoso eroe dei librogame. Aspettatevi una recensione in tempi molto brevi, perché qui in redazione abbiamo dei veri fanatici della serie del Cavaliere Ramas (che ora ha ripreso il nome originale “Kai”), i quali non si sono fatti sfuggire l’occasione.
Altro stand, altro autore: alla Mini G4m3s Studio c’era come sempre Bigio, come sempre indaffaratissimo a firmare sia il gioco di carte di Drizzit, sia il secondo supplemento per il gioco di ruolo, Strade Perigliose di Gulfingar. Gli Autori Cialtroni proponevano invece un titolo del tutto nuovo che avevamo già annunciato, Walkthrough, un GdR volutamente ispirato alle atmosfere e alle meccaniche dei videogiochi giapponesi in stile Final Fantasy, Dragon Quest e Suikoden, nel consueto stile spiritoso degli autori. Da quello che abbiamo avuto modo di vedere sembra un titolo promettente, oltre che indiscutibilmente curato.
In un solo stand potevamo ammirare le produzioni di ben quattro editori:
- la Dreamlord Press proponeva il secondo supplemento di FATE, Strumenti del Sistema, oltre a Echi Oscuri, nuovo supplemento dello studio Black Box per la suggestiva ambientazione Evolution Pulse;
- La Wild Boar presentava Apocalypse Slayers, il primo gioco a sé che sfrutta il sistema di Dungeonslayers, che non aveva fatto in tempo a uscire per il Modena Play 2014 . Per farsi “perdonare”, era assieme al primo supplemento, Slayers of Angels, scritto nientemeno che dal romanziere Luca Tarenzi e ispirato a fumetti del calibro di Lucifer e Preacher;
- La Coyote Press resta fedele alla sua filosofia di produrre giochi di piccolo formato, presentando Chronicles of Skin , ambientato nella preistoria, COMA altro titolo sulla falsariga delle tematiche “impegnate” , Hell 4 Z e il fantasy On Mighty Thews: Racconti di Spada e Negromanzia;
- La Alepthar Games, dopo che la Chaosium ha ripreso i diritti di pubblicazione di Runequest, vendeva le copie in esaurimento, oltre al suo titolo Gatthulhu.
Passiamo invece alla nuova arrivata… almeno come marchio:
Serpentarium, la casa editrice appena fondata da Matteo “Curte” Cortini e Leonardo Moretti, acclamati autori di Sine Requie. E, tanto per cominciare come si deve l’avventura editoriale in solitario, inaugura una “doppietta” presentando due nuovi giochi: Alba di Cthulhu, di cui vi parlavamo già qualche tempo fa, e il nuovo Sine Requie: Il Paese dei Balocchi. Un gioco che mantiene esattamente quel che promette il titolo: il mondo dei balocchi viventi, parallelo a quello di SR. Regolamento in stile narrativistico (una sola statistica espressa in cifre) e un setting a sé, blandamente collegato alla collana madre. A breve la recensione.
E, tanto per non farsi mancare nulla, il Curte faceva anche da padrino all’iniziativa Anime e Sangue : la Strada per Casa, probabilmente il primo caso di web serie basata su un gioco di ruolo. La risposta del pubblico è sembrata ottima: la presentazione, avvenuta domenica mattina, è stata seguita da più di cento persone, buona parte delle quali si sono fermate dopo la proiezione per saperne di più sul progetto e di come lo staff intende portarlo avanti . A breve sarà pubblicato il video. Vi terremo informati.
E gli altri autori ? Ce n’è per tutti i gusti.
Limana Umanità portava a Lucca la cagnolina Penny, la vezzeggiata mascotte del padiglione Carducci. Oltre a lei, portava anche Brass Age Italia, nuovo supplemento del GdR vittoriano-steampunk, questa volta ambientato nella penisola; ma bisogna rispettare gli ordini d’importanza, no?
Dopo essersi appoggiato per un annetto allo stand GGStudio, quest’anno il Team Acchiappasogni si presentava a Lucca con uno stand tutto suo. Oltre a I Segreti del Chi, la prima espansione per il gioco di combattimenti Musha Shugyo, è riuscita a stampare in tempo per la fiera anche la sua ultima fatica Darkmoor: un GdR che sfrutta sempre lo stesso sistema di gioco di Musha Shugyo per creare mosse speciali da videogioco, il tutto pervaso da un umorismo di fondo in un mondo fantasy. Niente male, considerando che il kickstarter è finito poche settimane prima della fiera. Ed è uscito persino in due versioni: base e di lusso.
Lanciatissimo lo staff di Urban Heroes, ormai una realtà nel panorama GdRistico italiano, che si appresta a sfondare anche nel mercato americano dopo il kickstarter. Suo vicino di stand, lo staff di Nameless Land, che sfornava il suo ultimo supplemento Schiavi delle Maree. Due titoli partiti come autoprodotti (o “indie”, se vi piace la nomenclatura in stile hipster) ora giunti a un meritato successo. Vedremo che cos’avranno in serbo per noi.
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Non Solo GdR
Lucca Games aveva anche svariate novità, non strettamente correlate al gioco di ruolo, ma certo degne di nota.
Certo, trasformare una campagna decennale di D&D in un libro è il sogno nel cassetto di parecchi giocatori, ma c’è chi ce l’ha fatta. Il risultato è Luce di Ninfa, il fantasy che non risente del passaggio dalla 3.5 alla 5a edizione, in bella posta ai tavoli delle Ruolimpiadi.
Sempre ai tavoli delle Ruolimpiadi c’era un’ “operazione nostalgia” degna d’ogni lode: non solo Mondiversi proponeva un torneo della prima edizione di Dungeons&Dragons, ma era presentata anche un’avventura inedita del GdR rimasto nei cuori di due generazioni di giocatori.
Addirittura l’avventura è stata realizzata in formato double-face (da pronunciarsi rigorosamente “double-fàs”, per calarsi al massimo nello spirito degli anni ’80), per poterla giocare sia come avventurieri legali, sia come avventurieri caotici.
Ma, come sempre, le Ruolimpiadi sono uno spettacolo a sé. Vent’anni di appuntamento fisso, al solo scopo di promuovere il gioco di ruolo. Per inciso, il gruppo vincitore di quest’edizione sono stati I Guardiani del Warp.
Il nostro Gott ha avuto anche l’onore di partecipare alla traduzione del librogame 29 della collana di Lupo Solitario, presentato a Lucca da Joe Dever dopo diciassette anni. In concomitanza con l’attesissima uscita, la Vincent Books presenta anche la ristampa del numero 1 di Guerrieri della Strada, la serie di librogame post-apocalittica di Dever.
E, a proposito di libri, come sempre gli stand erano numerosi, a partire da quello della Mondadori. Certo, l’eccessiva vicinanza al settore dei videogiochi ha scoraggiato molti dall’avvicinarsi, vista la ressa infernale che vi regnava nei paraggi.
Spostandoci più sul settore giochi da tavolo, non si può non citare Bruti, il gioco di carte di “botte medioeval-fantasy” ideato e illustrato da Gipi, di cui ci siamo occupati più volte. Sembra che la risposta del pubblico sia stata ottima. Noi l’abbiamo provato e il gioco sembra abbastanza facile, con regole che non s’impiegano più di una decina di minuti ad assimilare.
Vogliamo concludere la panoramica con un progetto che, nato e sviluppato in sordina, ha riscosso nel suo settore un incredibile successo. Stiamo parlando di Board of Dreams, un gioco da tavolo basato sul baseball. Tutto qui, dite? Mica tanto. A Lucca si è tenuto il torneo ufficiale, presenziato nientemeno che dal presidente della Federazione Italiana Baseball. E il vincitore ha avuto in premio un viaggio a Tokyo.
Gli Autori
Come sempre il parco ospiti era fornitissimo. Oltre a Joe Dever e a Bruce Cordell, di cui abbiamo già parlato sopra, era presente anche Robert J. Kuntz, storico autore di D&D, giunto a Lucca con una collaborazione tra la Wild Boar e Mondiversi, pronto a firmare le ristampe di una delle sue avventure più famose.
Mark Rein-Hagen, che abbiamo intervistato qualche tempo fa, presentava invece in anteprima I Am Zombie, il suo nuovo gioco di ruolo. Rein-Hagen ha lasciato trapelare di avere un piano a lungo termine ben preciso per i prossimi anni: far uscire un nuovo gioco all’anno, per ventun anni, tutti legati da un filo conduttore. Conoscendo il tipo, non solo è realmente intenzionato a onorare l’impegno, ma ha anche abbastanza idee per farcela sul serio.
Ma il posto d’onore spetta forse a Herbie Brennan, che, nonostante i problemi di salute, ha saputo catturare l’attenzione di tutti, sia nella conferenza sul gioco di ruolo da lui tenuta, sia nella conferenza pubblica. Ma su di lui c’è tanto da scrivere… per cui se ne parlerà in un prossimo articolo.
Ci vediamo nel 2016, Lucca Games.
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