il nostro Grande Antico preferito è sempre protagonista! Gli Eoni passano, ma lui è sempre li, pronto a farci giocare.
Nel giro di pochissimi mesi abbiamo avuto modo di parlarvi sia dell’italiano “l’Alba di Cthulhu”, sia dell’imminente settima edizione di “Call of Cthulhu”… e ora tocca a “Cthulhu Tales“!
Di cosa si tratta? ancora non sono in grado di dirvelo con troppa precisione, a occhio e croce mi è sembrato un gioco in scatola/di carte che mi ha ricordato un po’ una versione “nera” di Si, Oscuro Signore… ma ora provo a mettere insieme e informazioni che sono riuscito a raccogliere online:
prima di tutto gli autori! Tiriamo fuori il tricolore perchè gli autori di Tales of Cthulhu saranno gli italianissimi (arci-noti e uber-apprezzati nel nostro settore) Marco Maggi e Francesco Nepitello!
Andiamo avanti. Chtulhu Tales SEMBRA riprendere la struttura e le meccaniche di un altro gioco avente gli stessi autori e la stessa casa editrice: Hobbit Tales. E qui purtroppo mi devo fermare perchè non conosco affatto questo titolo, ma cercherò di dirvi quello che sono riuscito a capire, leggendo i comunicati sul sito ufficiale:
in Chtulhu Tales ogni giocatore interpreta un personaggio che è stato rinchiuso contro la sua volontà in un manicomio (Arkham? beh, si, se volete….)
o scopo del gioco è convincere gli altri (e voi stessi) che voi non dovreste essere li, che voi siete sani di mente. Racconterete quindi le vicende che vi hanno portato in quella gabbia di matti utilizzando delle carte.
Il ruolo del “Narratore” gira tra i vari partecipanti, ognuno racconta la propria storia utilizzando le proprie carte come guida, mentre gli altri sono tenuti a utilizzare le carte in proprio possesso per “contaminare” le storie altrui, riempiendole di orrori lovecraftiani che porteranno gli altri personaggi alla follia.
Durante la fase di “Accusa“, al Narratore vengono mosse (indovinate?) delle accuse relative alla sua follia, alla sua incarcerazione e a punti oscuri del proprio racconto. Gli verranno quindi attribuiti (non ho capito con quale meccanica) dei “token” che rappresentano trattamenti psichiatrici di cui il personaggio sarà vittima (e il termine “vittima” non è usato a caso visto che i trattamenti di cui parliamo non faranno altro che danneggiare la salute mentale del personaggio).
Quando tutti hanno raccontato la propria storia, il gioco finisce. Vince chi ha collezionato meno “token”
Il gioco si presenterà come uno boxed set (e questa sarà la scatola)
contenente:
132 carte in “formato tarocchi” con artwork realizzato da Scott Purdy, Jon Hodgson e Sam Manley
• un tabellone da utilizzare per dirigere la narrazione della storia
• un manuale di 16 pagine a colori
• un dado da 12 facce
• un set di “token” che indicano i trattamenti psichiatrici
Chi è l’editore? quando potremo averlo?
L’editore sarà Cubicle7 e a brevissimo dovrebbe partire la campagna di crowdfounding su kickstarter.
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