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E’ di questi giorni la notizia della pubblicazione da parte della Fazi Editore di un libro dal sapore esotico ad opera di un autore tutto italiano, sto parlando de: “Il Re Nero” il quale tratta un eroe atipico, di colore, fuori dai soliti schemi, saprà questo autore esordiente stupire anche i più smaliziati amanti del fantasy?
Segnalo inoltre che l’opera, è il frutto di anni ed anni di sessioni di gioco di ruolo…ma vi lascio al comunicato ufficiale il quale è carico di informazioni a riguardo.

Il mio nome è Manatasi.

Non lo troverai scritto sulla Ruota del Fato, sacerdote, accanto ai nomi degli altri eroi. Non troverai il nome di nessun principe del mio popolo, nè quello del mio popolo, se è per questo.

Ma io conosco il tuo. Ho ascoltato i racconti della tua civiltà dalla bocca di un mercante dalla pelle chiara, sceso nella giungla per commerciare in  pellicce e avorio. Mi ha parlato di una città sterminata che attende di essere popolata, una città costruita nel mezzo delle Pianure di Cenere, con templi maestosi per la tua e per altre divinità. Ma non per la mia. Il mercante dice che la città aprirà per la prima volta i suoi cancelli la prossima primavera: carovane di ogni contrada, famiglie che hanno perduto ogni cosa nelle guerre, curiosi di imperi e regni distanti, girovaghi e viaggiatori si sono già accampati intorno alle sue mura, aspettando questo momento.

Dice che sarà l’inizio di una nuova epoca.

Gli ho domandato il nome di questa nuova città, e di questa nuova epoca. Poi ho chiamato il mio sciamano e mi sono messo in viaggio.

Il mio nome è Manatasi, ti ho detto.

E voglio che tu lo ricordi bene, perchè se è vero che tu, o il tuo Dio, sapete scrivere il destinto, allora presto dovrete scriverci dentro il mio nome con il fuoco.

Non senti i miei passi, sacerdote?

Sto arrivando. Sto correndo da te.

E vengo a riprendermi ciò che è mio.”


Concetto

Un ciclo fantasy, ambientato sul continente di Valdar, un mondo fantastico ricchissimo di miti e di storie. L’avventura segue in particolare l’ascesa e il declino di un principe Warantu (una razza di colore delle giungle del sud del continente), che desidera che il suo nome sia iscritto nella Ruota del Fato, la leggendaria ruota del Dio Dayros, ove ogni elemento del destino è già stato  scritto. La storia del principe Warantu si intreccerà con quella di numerosi altri personaggi e avrà come sfondo il risveglio di un’antica divinità, e la lotta del potere di diverse corone, per il dominio dell’intero continente.

Note particolari

È il primo romanzo fantasy che abbia come protagonista un uomo di colore.

Propone un bel mix tra elementi fantasy tradizionali (le razze “tolkeniane”) con divinità e semi-divinità che intervengono (di stampo greco classico), magia africana di tipo sciamanico e demoni infernali (decisamente malvagi).

La ricchezza di informazioni sul mondo consente di creare appendici al libro, con informazioni etnologico-geografiche e gestire comunità di appassionati su internet, nonché di sviluppare giochi e attività collaterali.

Rispetto al fantasy tradizonale, si perde il dualismo tra bene e male. Tutti i personaggi hanno le loro motivazioni, ma è sempre molto chiaro che i protagonisti sono eroi, e che nonostante tutti i piani degli avversari, la loro condotta trionferà.

L’autore

Marco Menozzi, 1974, è un idraulico e un elettricista. Ha frequentato con successo la IV ginnasio, prima di inventare gli Elfi di Valdar e approfondire le loro  tradizioni anziché studiare latino e greco. Al secondo tentativo con la V ginnasio, ha inventato i goblin e i Gyksh, nonché l’impero Arqueostiano. Prudentemente spostato all’Istituto Tecnico I.T.I.S, ha iniziato a raccontare queste avventure come Master in una compagnia di giochi di ruolo, ogni venerdì sera. Le avventure si sono intrecciate tra loro per diciassette anni, creando un mondo di incredibile ricchezza. E ora, dopo tanto parlare, finalmente, ha deciso di cominciare a scrivere.

Valdar

L’intera vicenda si svolge nel continente di Valdar, vero e proprio protagonista insieme ai protagonisti. E’ un continente fantastico, culla di molte razze antiche, di grandi civiltà e terra di magie potentissime.
Cinque sono le sue razze civilizzate: oltre agli uomini, divisi in molte etnie e nazioni diverse, ci sono i Nani, gli Elfi, i Goblin e i Gyksh (pronunci Gyksh).
I Nani sono abitatori delle montagne e sommi nelle scienze e nell’arte della guerra.

Gli Elfi, eternamente giovani, sono i custodi delle tradizioni del continente, maestri di magie antichissime e amanti della vita, anche se fra di loro ci sono gli Shaziri, Elfi malvagi che usano la magia per dominare le altri genti. I Goblin sono senza dubbio i guerrieri più forti, hanno un aspetto bestiale e minaccioso ma sono una razza civile, anche se facile alla guerra, e possiedono un particolare codice d’onore basato sul senso del valore e l’onestà guerriera. I Gyksh hanno pelle grigia e lineamenti grezzi: sono stati creati dalla magia di un dio malvagio di nome Tarkaan. Si sono liberati dalla schiavitù del loro creatore e adesso vivono in perenne ricerca della libertà cercando di farsi accettare dalle altre razze come loro pari. La vita di ogni singolo membro di ognuna di queste razze, così come quella delle altre creature, anche quelle divine, è controllata dalla Ruota del Fato, un oggetto voluto da Dayros, il dio creatore di Valdar e Custode del Fato. La Ruota del Fato è un artefatto favoloso su cui è scritto il destino di tutti gli abitanti di Valdar, nessuno escluso, il suo lento ed inarrestabile ruotare segna lo scorrere del Tempo e il dipanarsi del Destino. Su Valdar tutti sono a conoscenza Ruota del Fato e alcuni desiderano controllarla per essere padroni del proprio e dell’altrui Destino. Per arrivare a questo scopo le leggende dicono che vi sia un modo solo: diventare dominatori di tutto il continente e sottomettere al proprio comando tutte le terre e le genti di Valdar.
Questa storia ruota intorno all’ennesimo tentativo di diventare Signore di Valdar.

PERSONAGGI  PRINCIPALI

Manatasi: il nostro eroe. Principe dei Warantu, uomini dalla pelle scura, Manatasi è un guerriero valoroso, animato dal desiderio di diventare un eroe di tale grandezza da vedere il proprio nome inciso da Dayros in persona sulla Ruota del Fato, in modo da essere ricordato per sempre e fare dei Warantu un popolo rispettato e potente. Decide di girare il mondo come prova di iniziazione al compimento della maggiore età. Anche se (pare) che il suo nome non sia scritto sulla Ruota, lo è di certo quello della bambina in cui si imbatte: Kestel, che prende sotto la sua protezione e che sarà uno degli elementi principali della vicenda. Manatasi è deciso, quasi cocciuto, ha una determinazione e una forza di volontà assolute. Non si arrende davanti a niente, non sembra provare timore e se decide una cosa non c’è nulla che lo possa fermare. E’ carismatico, un leader nato ed ogni sua azione è destinata alla grandezza.

Sirasa: migliore amico di Manatasi, suo fedele compagno di viaggio e giovanissimo sciamano Warantu. E’ l’ideale completamento del suo principe: là dove Manatasi sembra sempre sapere cosa fare, lui appare come un uomo normale, prigioniero delle sue debolezze e dei suoi limiti. Sirasa è burbero, scontroso e animato solo dal desiderio di tornare a casa. Cerca sempre di frenare l’irruenza del suo principe, senza riuscirci. Inizialmente pare contrario ad aiutare Kestel e Kade. In realtà, Sirasa ha un cuore d’oro e si affezionerà alla bambina e a sua madre. Ironico e intelligente è in realtà un appoggio indispensabile per Manatasi.

Gulneras: fratello maggiore di Kenna, è uno Shaziro Redento, cioè un Elfo malvagio che ha deciso di liberarsi dai suoi peccati. Per fare ciò indossa il Bracciale della Colpa, che lo guida sulla retta via e lo spinge a compiere azioni buone; quando il bracciale, da nero, diverrà candido e cadrà, Gulneras diverrà una persona nuova. Mago assai abile, è un maestro nel controllare le forze elementali e in particolare i fulmini e i venti, ma è anche spadaccino impareggiabile. La sua condizione di rinnegato lo spinge ad essere cinico, sagace e decisamente scostante. Ogni tanto sente riaffiorare la sua parte oscura, che cerca di soffocare.

Kenna: è l’opposto del fratello maggiore, un perfetto rappresentante degli Shaziri. Kenna corre pericolosamente sulla sottile linea che separa bene e male, è privo di scrupoli e incurante dell’altrui destino. Non crede di avere niente di cui redimersi, vuole vivere la sua vita in perfetta libertà ed è fortemente determinato a diventare il mago più potente mai esistito. Per questo motivo accetta di lavorare per i Goblin e cercherà di trovare per loro la bambina Kestel, di cui ha percepito i grandi poteri.  Anche se non lo ammette, ama il fratello più di ogni altra persona e, quando lo scontro diventerà inevitabile, dovrà fare i conti con la sua coscienza per decidere da che parte schierarsi. E’ È destinato a soccombere alla sua sete di potere e a contribuire al risveglio di Tarkaan, la divinità malvagia che sconvolgerà gli equilibri del continente.

Kestel: è solo una bimba meticcia di tre anni, dall’insolito e smisurato potere magico: la sua “forza” è l’Ajaran Arcobaleno o Magia dell’Inizio, ovvero la Magia allo stato puro, grezza e pressoché onnipotente. Ovviamente la bimba non è in grado di usare e di capire i sui poteri, ma sa di averli. Kestel è di buon carattere, gioiosa e dolce. Nonostante intorno a lei capitino spesso delle cose terribili, lei non prova paura (non è “impressionabile”) e non perde mai la capacità di sorridere. Per chi le sta vicino Kestel è una benedizione, scalda il cuore e dà coraggio.

A proposito dell'autore

Presidente dell'associazione culturale "GdrItalia" scopre il gioco di ruolo nel 1989 e da quel momento è scattato un colpo di fulmine che si rinnova ad ogni nuova sessione. Il suo gdr preferito è certamente il caro vecchio Martelli da Guerra, ma ama anche Exalted ed ogni tipo di gioco con cui poter creare una bella storia.

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