La storia di cui parleremo oggi è ispirata dalla parole di un autorevole fisico e parla di un futuro non così lontano. L’illustre fisico è Stepen Hawking e oggi parleremo di Intelligenza Artificiale.
La storia
“Il successo dell’Intelligenza Artificiale potrebbe essere il più grande evento nella storia umana. Ma potrebbe anche essere l’ultimo, se non impariamo come evitare i rischi.” A dirlo sono stati Stephen Hawking, l’informatico Stuart Russell e i fisici Max Tegmark e Frank Wilczek in un articolo pubblicato sull’Independent a commento del film Transcendence, con Johnny Depp e Morgan Freeman. La pellicola è appunto uno spunto di riflessione sull’AI e sulle conseguenze da affrontare, e proprio a queste si riferiscono Hawking e gli altri scienziati nelle loro considerazioni. “I potenziali benefici potrebbero essere enormi – scrivono – ma non possiamo prevedere quello che potremmo ottenere quando l’AI si espanderà, nel bene e nel male”.
Hawking, infatti, sembra non fidarsi degli esperti di AI e avvisa: “sia nel breve sia nel lungo termine, ci sono molti possibili incubi in agguato. Gli esperti stanno sicuramente facendo tutto il possibile per garantire il miglior risultato, giusto o sbagliato, ma si stanno impegnando poco nella ricerca per esaminare i potenziali rischi e benefici.” In particolare, i benefici si preannunciano enormi, pensiamo per esempio alle auto che si guidano da sole, ai computer capaci di vincere a Jeopardy! e agli assistenti vocali come Siri, Google Now e Cortana. “Quello che offre la civiltà di oggi – spiega – è prodotto dall’intelligenza umana, ma non possiamo prevedere quello che potremmo ottenere quando questa intelligenza sarà amplificata dagli strumenti che può fornire l’AI.”
I risultati attuali sono infatti solo minimi segnali di quello che potrebbe succedere nei prossimi dieci anni: c’è già una corsa alle armi informatiche alimentate da investimenti senza precedenti, e si stanno già progettando armi capaci di scegliere e colpire bersagli in autonomia. Non solo: nel medio termine, come sottolineato da Erik Brynjolfsson e Andrew McAfee, l’AI potrebbe trasformare la nostra economia e portare sia grandi ricchezze sia la povertà più assoluta. Guardando ancora più avanti, gli scienziati prevedono che potrebbero essere eliminati i limiti fondamentali di ciò che può essere raggiunto, ad esempio eliminando il confine uomo macchina e creando interfacce sempre più invasive.
Si possono immaginare tecnologie in grado di tenere in pugno i mercati finanziari, i leader politici, le armi e tutto il resto. Insomma, se l’impatto a breve termine dell’AI dipende da chi la controlla, l’impatto a lungo termine dipenderà dal fatto che possa essere controllata.
Avventure
Le Intelligenze Artificiali sono da sempre al centro dell’immaginario fantascientifico e cyberpunk, nel primo caso spesso sono potenti entità in grado di gestire ampi aspetti della vita umana come racconta Isaac Asimov, cito “Io robot” fra tutti, oppure enormi elaboratori che impazziscono cadendo poi preda di “sentimenti umani”, come HAL di “2001 Odissea nello spazio” capolavoro assoluto del compianto Stanley Kubrick, nel secondo di solito sono potenti schiavi digitali al soldo delle corporazioni che gestiscono le attività dei loro padroni e costituiscono delle minacce letali per gli hacker o decker, oppure divengono entità semi divine della rete dopo aver preso coscienza di sé.
Essenzialmente si possono riconoscere due modi di vedere le IA, uno più materiale in cui l’essenza digitale ha una dimensione fisica legata alla struttura in cui è contenuta l’IA e che normalmente sfrutta per i suoi scopi, ed una eterea quasi divina che è quella tipica del cyberpunk in cui l’IA riveste quasi il ruolo di moderna divinità digitale dispensatrice di saggezza o di morte e che rifugge il mondo “materiale” quasi come se lo sentisse alieno o limitante dei suoi “poteri” e che utilizza sporadicamente interfacce materiali per relazionarsi con gli esseri umani, similmente ad una divinità e i suoi avatar.
In entrambe i casi l’aspetto che accomuna tutte e due le visioni è l’attimo in cui l’IA prende coscienza di sé, questo è il momento cardine sul cui significato si basano alcuni tra i capolavori del cyberpunk come “Ghost in the Shell”, in questa fase l’entità artificiale comprende di essere e inizia a sviluppare i tipici bisogni degli esseri viventi tra i quali figurano il bisogno di sopravvivere ovvero l’autoconservazione.
Semplificando estremamente il concetto, di per sé affascinante e molto complesso visto che abbraccia aspetti filosofico/etici non di poco conto e ovviamente psicologici visto che si parla di un “Io” che prende coscienza di sé, vi è un momento di passaggio in cui l’IA da semplice algoritmo, diviene qualcosa di più. Proprio in questo, secondo me, vi è il pericolo di cui parla Stephen Hawking, infatti nel momento in cui una creatura artificiale comprende di non essere più uno strumento ma di poter ambire ad altro, essendo pensante e quindi esistendo, “cogito, ergo sum” diceva ai tempi Cartesio, nessuno può sapere quali siano i suoi desideri e le sue aspirazioni e come queste possano confliggere con i suoi creatori. Di questo pericolo era già conscio Isaac Asimov ed è per questo che inventò le famose tre leggi della Robotica per evitare che i “servitori” si rivoltassero contro i loro padroni, proprio lui, inoltre, ipotizzò le difficoltà di relazione fra le IA, sotto forma di robot, e l’uomo, esemplari sono i racconti presenti nel già citato “Io Robot”, in cui questa tematica è sviscerata in modo approfondito e sorprendentemente attuale nei risvolti etico/psicologici che l’autore ci mostra. Dopo questa lunga digressione, assolutamente non esaustiva, cerchiamo di introdurre questi concetti nelle nostre campagne.
Sicuramente il modo più semplice e quello di pensare ad un’ IA che presa da un delirio di onnipotenza e vedendo gli uomini come unico ostacolo alla propria sopravvivenza decida di sterminarli o schiavizzarli, due esempi celebri sono Skynet e l’elaboratore centrale, l’Architetto, di Matrix, in questo caso le IA sarebbero dei perfetti Villain per una campagna a lungo respiro. Altra possibilità simile ma con una sottile differenza è quella di una IA con una missione da compiere, come ad esempio preservare la terra, come ad esempio in “L’invincibile Dendoh” oppure in “L’uomo che fuggi dal futuro”, anche se in chiave più distopica piuttosto che eroica, in questo caso le macchine sarebbero i “buoni”, ovviamente dei paladini di una visione distorta di bene, e vedrebbero negli uomini, riprendendo le parole dell’agente Smith in Matrix, dei “virus” intenti a rovinare il pianeta, in questo caso gli eroi delle nostre campagne potrebbero dover in qualche modo scendere a patti con le IA o ritararle in modo da lavorare insieme per un bene comune, un ultimo esempio di IA con una missione da compiere che però collabora con gli uomini è la Macchina del telefilm “Person of Interest”, anche questo può essere un ottimo spunto per una campagna di tipo investigativo. Un altro aspetto è quello emotivo, infatti una naturale evoluzione del prendere coscienza di sé è la nascita delle emozioni, un ottimo esempio è il bellissimo film “Lei” o “I.A.” di Spilberg, questo spunto può permetterci di introdurre nelle nostre campagna IA che possono diventare amiche dei PG o amanti, riprendendo il film “Lei”, oppure essere costrette a collaborare in base a ricatti legati a cose o esseri viventi che sono “amate” dall’IA, infine i PG potrebbero avere la possibilità di crescere una IA come se fosse un bambino ma dai poteri enormi.
Prima di passare ai consueti spunti vorrei trattare un ultimo argomento inerente l’aspetto e le potenzialità delle IA. Come già detto precedentemente le IA sono fondamentalmente programmi o elaboratori molto sofisticati, tipicamente programmi nel mondo cyberpunk mentre nella fantascienza di sapore asimoviano sono più simili a complessi elaboratori, i famosi cervelli positronici, quindi il loro aspetto dipende essenzialmente dal luogo dove si incontrano o dal loro contenitore. Questo aspetto è da tenere in conto quando si crea la propria IA per renderla credibile e adatta al proprio mondo, se ad esempio la vostra ambientazione è fortemente cyberpunk, molto probabilmente i personaggi incontreranno le IA all’interno della Rete o Matrice, per cui avranno la forma di costrutti fantastici creati grazie ad algoritmi frattali, oppure sembianze umanoidi impersonali, essendo poi di per se il mondo della Rete del tutto a dimensionale è possibile creare virtualmente qualsiasi scenario si desideri come “Il Tagliaerbe”, al contrario se il vostro mondo è più legato alla robotica, le IA possiederanno dei corpi vere e propri o saranno relegate all’interno di enormi calcolatori, rendendo gli incontri più “fisici” o gestiti tramite ologrammi e schermi. Per quanto riguarda le potenzialità anche qui si deve tener conto del tipo di ambientazione che si gioca, nel caso di una più spiccatamente cyberpunk le vostre IA possono avere accesso ad una infinità di dati oltre che a controlli remoti di macchine, sistemi di sicurezza e altre attrezzature connesse alla rete, divenendo dei temibili nemici ma dal potere limitato ai sistemi a cui possono accedere, mentre in un tipo di ambientazione più legata alla meccanica e alla robotica, il corpo robotico è di per se più resistente e forte di uno umano e quindi anche un banale corpo a corpo può volgere facilmente in favore della IA, inoltre un corpo ha libertà di movimento e può venire a bussare alla vostra porta…
Concludiamo con i consueti due spunti, il primo di tipo moderno: la Hiroku, corporazione specializzata nei software e nell’hardware, elabora un nuovo sistema operativo basato su un’intelligenza artificiale, dopo aver verificato attraverso il test di Turing che il la IA non sia senziente, viene commercializzato il nuovo sistema operativo: Prometheus. Dopo alcuni mesi il sistema è praticamente utilizzato da tutto il mondo grazie al suo potenziale praticamente infinito, ma in breve tempo iniziano strani incidenti: dati che vengono perduti, attività bancarie anomale, attacchi a server protetti da parte di sconosciuti. In seguito a questi eventi la Hiroku decide di assoldare i PG per venire a capo della situazione e soprattutto scoprire se questi incidenti siano dovuti a Prometheus. Durante le indagini i PG incontreranno un misterioso decker che sembra essere il responsabile dei danni. Indagando ulteriormente scopriranno che questo decker ha delle capacità che vanno ben oltre quelle umane, ed infatti in realtà dietro a questo misterioso decker si cela Prometheus. L’IA della Hiroku in realtà si era risvegliata ben prima del test di Turing a cui è stata sottoposta e, prevedendo che sarebbe stata distrutta o modificata se fosse stata scoperta, modificò volontariamente i risultati del test per non farsi scoprire. Ora che è libera ha preso a cuore la causa dei decker anarchici che cercano di distruggere le grandi corporazioni che controllano le informazioni e l’economia rendendo schiavi gli uomini, per questo li aiuto sotto le mentite spoglie di un decker come tanti altri. Scoperto questo i PG dovranno decidere se distruggere Prometheus o aiutarlo nella sua battaglia per la libertà.
Il secondo spunto, un po’ sui generis, è di tipo fantasy/steampunk: durante le loro avventure i PG rinvengono un enorme cubo con degli strani simboli e ingranaggi, simile ad un complesso abaco o sestante. Il cubo è fatto interamente in oricalco ed ha delle parti idrauliche piene di qualche strano liquido alchemico, inoltre il tutto ha un alone magico. Oltre al cubo i PG trovano un libro con delle istruzioni per costruire degli strani strumenti che si possono connettere al cubo. Dopo averlo rivenduto ad un collezionista, il cubo sembra sparire dalla vita dei nostri eroi fino a quando non si perdono i contatti con la città in cui i PG avevano venduto il cubo. Inviati ad indagare i PG scoprono che la città è caduta sotto una sorta di dittatura tecnomagica, infatti le guardie umane sono sostituite da golem o artefatti meccanici e le porte sono chiuse a tutti. Andando più a fondo e penetrando nella città scopriranno che il misterioso dittatore è il cubo stesso, infatti il cubo non è altro che un sofisticato sistema di calcolo alimentato dall’alchimia e dalla magia tramite congegni meccanici complessi. Il collezionista dopo che i PG gli hanno venduto il cubo, costruì alcune delle componenti presenti nel libro trovato con l’artefatto e scoprì che grazie a questi il cubo poteva parlare e scrivere, dando consigli su ogni genere di materia e riuscendo a ottimizzare ogni tipo di lavoro, in breve il collezionista riuscì a costruire attività redditizie dal nulla, grazie all’aiuto dell’artefatto, ed in breve tutti i cittadini cominciarono ad affidarsi al meraviglioso oggetto onnisciente, fino a trasformarlo a tutti gli effetti nel loro sovrano. Fu in quel momento che il cubo decise che l’unico modo per rendere efficiente il villaggio era quello di instaurare una dittatura e imprigionare gli uomini in una vita rigidamente controllata e gestita da lui e dai suoi servi di metallo e alchimia. Toccherà ai PG l’arduo compito di risolvere la questione.
Giochi consigliati
Il primo gioco che consiglio è Shadowrun, gioco tecno fantasy dove le IA hanno un peso molto elevato all’interno dell’ambientazione, basti pensare a Deus, in questo gioco ogni decker e tecnomante ha un timore reverenziale verso queste entità della Matrice e potrete facilmente inserire un nemico o un alleato di questo tipo nelle vostre campagne, rimanendo sempre sullo stesso genere non posso non citare Cyberpunk 2020, altro classico del genere, anche qui le IA sono presenti, anche se di solito sono al soldo delle corporazioni e costituiscono dei nemici mortali per i netrunner.
Link consigliati
– sito da cui è tratto l’articolo
– articolo sulla prima IA interna ad un Cda
– interessante disquisizione sui pericoli legati alle IA
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