La giuria del Gioco dell’Anno 2014 ha fatto la sua prima cernita: dei quindici giochi di ruolo partecipanti al concorso (presentati in questo articolo), poi ridottisi a 13 per l’esclusione di FATE Core e FATE Accelerated, ne sono rimasti in lizza solo tre:
In ordine alfabetico:
– Dungeon World, edizioni Narrattiva. Omaggio alle prime edizioni di D&D, reso famoso in Italia da una raccolta fondi online di successo, che sfrutta il sistema rimaneggiato di Apocalypse World;
– Savage Worlds, edizioni GG Studio (Jollytroll). Sistema generico corredato da numerose ambientazioni, tra cui il celeberrimo Deadlands, che vanta una gran quantità di materiale prodotto qui in Italia;
– Tre Sedici, edizioni Coyote Press. Gioco dalle meccaniche estremamente semplici e immediate, dove i PG sono militari che affrontano orde di alieni.
Due nomination non suscitano molto stupore: Savage Worlds è sempre stato in alto nei pronostici, e anche Dungeon World ha una considerevole base di appassionati. Davvero inaspettato invece Tre Sedici, un gioco dal taglio decisamente minimalista rispetto agli altri due, che si è imposto su titoli senza dubbio più quotati. Una vera sorpresa, oltre che motivo d’orgoglio per i curatori dell’edizione italiana.
Nonostante l’ottimo successo del fumetto omonimo, il GdR di Dragonero non si è rivelato un prodotto abbastanza supportato per partecipare in finale. I FATE, altri due titoli favoriti , sono stati esclusi all’ultimo momento per non aver fornito il materiale in tempo.
Indipendentemente dalla validità dei titoli rimasti, la scelta lascia l’amaro in bocca: tutti i finalisti sono giochi stranieri, in un’edizione del Gioco dell’Anno in cui nove giochi su tredici erano di autori italiani. Il mondo del Gioco di Ruolo nostrano non fa una buona figura e alcuni titoli di riconosciuto valore hanno perso l’occasione di ottenere un po’ di meritata notorietà.
Al di là di tutto, come sempre, vinca il migliore.
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