Bene ragazzi è con piacere che vi presento una bellissima intervista realizzata da nostro buon Kirlian (che ultimamente è un po’ assente) a Rafman che molti di voi già conosceranno per averlo visto scorrazzare anche qui sul nostro forum se proprio non per aver ancora letto il suo ottimo gioco: OSOK ovvero One Shot One Kill.
Vi avverto che l’intervista non è per cuoricini teneri e boy scout che vendono i biscotti porta a porta… è una intervista “cazzuta” come la definisce il buon Rafman… ma contiene anche un sacco di verità e un sacco di notizie che faranno sicuramente piacere sia agli appassionati di OSOK sia a chi ancora non sa nemmeno che cavolo sia questo gioco.
Bene non mi resta che lasciarvi al nostro Kirlian e a Rafman.
Nadir
Intervista a Raffaele Rafman Vota, autore di OSOK raccolta da Kirlian
Quest’anno avete ritrovato la carcassa di Babbo Natale legata all’albero?
I vostri vicini di casa sono stati ritrovati dai RIS soffocati dallo zucchero filato?
Il vostro cane da barboncino ricchione è improvvisamente diventato un cazzutissimo bull dog?
La vostra Duna a metano adesso sembra una macchina uscita da Mad Max?
La spiegazione è una sola: vostro figlio ha acquistato OSOK! Il Gioco di Ruolo dei Veri Duri!!!
Qualche giorno fa sulla mia scrivania è comparso un nuovo dossier, è un caso difficile, impegnativo, la redazione poteva incaricare soltanto me, anche perché il criceto è in vacanza…nella mia carriera da giovane reporter di giorno e di notte imitatore di Superman in uno Zelig clandestino di gente strana ne ho conosciuta parecchia, di casi tanto intricati da mettere in difficoltà Colombo ne ho risolti a centinaia, ma questa volta, questa fottutissima volta, il gioco è diverso, nemmeno io sulle prime sono riuscito a capire bene di cosa si trattasse, ma ora che ho tutto chiaro in mente so come muovermi, so cosa fare e chi cercare…quello che non so è dove cercarlo…
Mi metto in moto, sveglio i miei contatti, un losco individuo conosciuto dai più come Il Male mi indica una pista, è l’unica strada che mi si apre davanti, è ora di muoversi. Carico il lancia fiamme sulla mia Panda special, tanto special da non essersi ancora estinta, ricarico le batterie del mimetizzatore fotocromatico, faccio partire la radio a bomba sparando dalle casse tutta la discografia di Elvis in MP3 e mi metto in marcia per raggiungere il mio obiettivo…
Quando, ormai allo stremo, decido di lasciare il caso un indizio mi rimette in carreggiata, delle tracce di sangue mi guidano fin davanti ad una porta, sento delle voci…azz…fallimento critico, mi squilla il cellulare!!!
Dopo mille peripezie finalmente sono qui, al mio PC per rimettere assieme dei ricordi, flashback ed immagini per potervi offrire un’intervista unica al Boss Rafman.
– Ciao, passate bene le vacanze natalizie? Come si è comportato Babbo Natale in casa tua?
Vacanze? Stai scherzando? Sono troppo impegnato a raggranellare il mio primo miliardo per poter anche solo pensare di andare in vacanza! Per quel che riguarda il ciccione di merda, invece, come ogni anno se l’è dovuta vedere con i miei due gemellini.
Anche questa volta è riuscito a portare a casa la buccia, ma non preoccuparti: i piccoli killers stanno crescendo a vista d’occhio, ed imparano in fretta. A tal proposito: chiedi a “Daigoro” Manuel che fine ha fatto la cavia peruviana che io e mamma abbiamo regalato a lui e alla sorellina; ti stupirai nello scoprire quanto sono resistenti quelle infide e paffute creaturine. Ora capisco perché sono così “ricercate” nei laboratori di sperimentazione genetica…
– Passiamo ad argomenti più seri, ci racconti la genesi di OSOK, la sua storia, le curiosità ed i retroscena che hanno portato un’idea raccolta in una pubblicazione on-line alla carta stampata di un manuale della Rose & Poison?
Hai già fracazzato in partenza, uomo! OSOK non è mai stato pubblicato on-line. La storia della sua genesi la potete leggere tutti a pag. 5 del manuale base, così magari la smettiamo di sparare come al solito cazzate, chiaro? CHIARO!? Bene, non avevo sentito. Vuoi qualche aneddoto? Qualche minchiata di curiosità capace di strappare uno o due sorrisini dai volti inebetiti dei vostri lettori? Niente di più facile, eccoti servito.
1. All’inizio in OSOK si tiravano da 1 a 6D6. Ora se ne tirano due se sei abbastanza Duro, uno se sei una merda, e tre se fai il Duro con un certo STILE.
2. Boosterchris, che un tempo era il co-autore delle prime due versioni del gioco, oggi è un rinnegato di merda; non solo non ha contribuito minimamente a questa terza edizione, ma non ha nemmeno comprato il manuale! Se lo vedete siete autorizzati a sparargli a vista. E’ vestito come Don Vito Al Caprone.
3. OSOK è nato parallelamente con la versione Live, il cui regolamento è presente nel manuale base. Invece di tirare i dadi ci si insulta, e gli Effetti Speciali in Real-Time vanno MIMATI per procurare una sonora figura di merda al bersaglio.
4. OSOK è stato unanimemente riconosciuto come il miglior GdR Vercellese di sempre.
5. A Lucca Games OSOK si è piazzato appena dietro a Nephandum, il che è un GROSSO successo. Un po’ perché il GdR degli amici Mario Pasqualotto e Max Bianchini se lo merita, ma soprattutto perché così sarà più facile colpire il nemico, che dovrà continuamente guardarsi le spalle…
6. Luca Giuliano, autore dell’intramontabile On Stage! (e co-autore dei Cavalieri del Tempio, di recente ristampato nella seconda edizione dalla Rose & Poison) ha contribuito alle prime versioni del gioco dandomi dei preziosi consigli su come impostare lo STILE della narrazione. Forse si aspettava un po’ meno parolacce, ma OSOK verrà citato nel suo prossimo libro.
7. La pagina più bella di OSOK è la numero 1. Tutto il resto potete bellamente bruciarlo o darlo in pasto ai roditori.
8. Il manuale della terza edizione doveva contenere un soggetto extra: “Robot Merdocaust”, poi censurato da me stesso (con il consenso del mio braccio sinistro “Il Pulitore”) perché faceva veramente SCHIFO anche per la media delle avventure più schifose mai scritte per OSOK.
9. Quello in copertina non sono io, ma la mia controfigura lautamente ricompensata per le acrobazie compiute.
– Ormai che tutti si sono resi conto dello stile geniale di OSOK puoi svelarci un po’ di segreti…a cosa ed a chi ti sei ispirato per i tuoi testi, come mai hai fatto quella scelta di grafica (foto al posto di immagini) e dove hai trovato il coraggio di sottoporre all’attenzione di un editore un gioco così fuori dalle righe?
La domanda è dannatamente lunga, quindi avrai una risposta dannatamente lunga. Anzi, farò di più e ti spezzetterò la domanda, altrimenti la risposta non la leggerà mai nessuno!
ISPIRAZIONI (FILM)
Se davvero come dici “tutti” si sono resi conto dello STILE geniale di OSOK potrei pensare di lavorare ad una conversione OSOK/D20. In realtà penso che OSOK sia si un prodotto abbastanza originale (almeno per quel che concerne il panorama italiano) ma allo stesso tempo destinato ad un pubblico che sappia, appunto, come affermi tu stesso, leggere e giocare “fuori dalle righe”.
Gli stessi generi cinematografici che mi hanno ispirato prima e durante la sua progettazione sono prodotti conosciuti magari anche da molti, ma apprezzati in pieno quasi esclusivamente dai veri appassionati di b-movies e cinema spazzatura (e non sempre l’uno è sinonimo dell’altro). Quel VERO genio di Quentin Tarantino, con le sue citazioni e l’amore dichiarato per i film di genere (per esempio le vecchie pellicole ingiallite made in Hong Kong o i film polizieschi italiani degli anni ’70) ha sicuramente risvegliato l’interesse generale di molti cinefili, ma chi può dire di aver visto e apprezzato davvero, con tutto il suo stomaco (perché ce ne vuole di stomaco, credimi!) “filmacci” quali: Ninja Terminator (omaggiato più volte nel manuale), Venus il Ninja (sbagliato persino nell’ortografia del titolo italiano!), i Predatori dell’Anno Omega, Robot Holocaust, Tetsuo (che COMUNQUE è un capolavoro indiscusso), Scannati Vivi, La Treccia Assassina, Il Violento del Karate, ed altre gioiose porcate di questo tipo?
Con ciò non voglio dire che OSOK piacerà a pochi, ma che sicuramente va in controtendenza al comune senso del giocare di ruolo e del buon gusto. OSOK e il cinema trash, insomma, vanno vissuti per quello che sono, cioè prodotti sinceri, che sanno prendere e prendersi per il culo, scorretti quanto basta e dannatamente divertenti nella loro non-pretenziosità.
ISPIRAZIONE (GIOCHI)
Per i sistemi di gioco ispiratori voglio fare una premessa (la mia solita…): il GdR in generale (e con “in generale” intendo anche i regolamenti che si spacciano come narrativi mentre in realtà lo sono “solamente” nei consigli validi per la progettazione e conduzione della storia) sono LENTI. TUTTI.
Si inizia a giocare, si recita, si sparano molte battute, la trama si dispiega più o meno velocemente nella testa dei giocatori, e fin qui tutto bene; è compito di ogni buon Master, infatti, quello di giostrare efficacemente con i ritmi della narrazione per raccontare una buona storia, ed il regolamento non c’entra ancora un cazzo. Poi però, tac! iniziativa! Ecco il primo combattimento, ecco i primi eccessivi e a prima vista inevitabili rallentamenti: tiri, contro-tiri, consultazione di tabelle, lanci di dado e, citando un forumista del sito Rose & Poison che a suo tempo mi mostrò come anche OSOK non era del tutto esente da tali problemi, un’infinità di altri “sarcazzi” potenzialmente inutili.
Lo so che non sto dicendo nulla di nuovo, ma considerando anche il fatto che generalmente in OSOK non si sente mai il bisogno di dilungarsi eccessivamente sulla questione trama/storia (anche se poi, a modo mio, gli ho dedicato un intero capitolo) mi sono sentito in dovere di ispirarmi ai sistemi che, allora, consideravo più “snelli” e al contempo “efficaci”, ovvero FUDGE e On Stage! (poi ci arriviamo, tranquilli…).
Dico efficaci perché, secondo me, il regolamento deve in qualche modo essere il riflesso, se non dell’ambientazione, almeno dello STILE di gioco che l’autore vuole far emergere dalla sua opera. La questione che ho più volte cercato di far capire tra gli amici e nei vari forum di appassionati era appunto che una cosa non deve escludere l’altra.
Avete presente il vecchio GiRSA? Vi sembra un sistema capace sul serio di far emergere, con le dovute proporzioni, quel senso di meraviglia proprio del capolavoro di Tolkien ANCHE attraverso le meccaniche di gioco? Cuberpunk? Ci ho speso intere nottate a giocarci ma ancora di più a scrivere tutte le inevitabili home rules del caso. In totale: ottima ambientazione, SCHIFO di sistema.
Cazzo! Non so voi ma io i manuali LI PAGO, quindi perché dopo le prime partite devo sentirmi costretto a tagliare e/o modificare intere sezioni del regolamento? E’ davvero così impensabile cercare di realizzare il sistema ideale, ovvero un motore di gioco capace di venire incontro alle esigenze di una particolare ambientazione senza perdersi in cose non strettamente necessarie?
Analizziamo On Stage!: un VERO gioco di narrazione. Quello che potremmo definire il corpus “classico” delle regole si impara in cinque minuti cronometrati, ma Luca Giuliano è stato capace di vedere oltre spostando il concetto di meccaniche di gioco ad un livello squisitamente narrativo; da qui l’idea delle Frasi Fatte, della possibilità da parte dei giocatori di “allestire” personalmente la scenografia e scegliere il cast dei Personaggi presenti in scena, ecc. ecc.
FUDGE invece è più classico, ma è facilmente adattabile a qualsiasi ambientazione e le regole sono facilissime e ben spiegate.
Contro: On Stage! È mooolto esclusivo; molti lo adorano letteralmente, mentre altri, pur apprezzandolo, si limitano a quelle due-tre partitine riempitive all’anno.
FUDGE è validissimo, ma richiede una certa dedizione da parte del Master, che deve metterci del suo (tempo, passione, energie). Non è insomma la classica “pappa pronta” da rifilare ciecamente ai giocatori.
OSOK ha preso spunto da On Stage! per ciò che riguarda gli interventi diretti dei giocatori atti a modificare trama e situazioni: le Frasi Fatte sono diventate Effetti Speciali da b-movies quali: “Controfigura”, “Doppiaggio Errato”, “Segreto Inenarrabile”, e via dicendo. Il “contributo” di FUDGE è stata invece la quasi completa libertà di personalizzazione dell’alter ego.
Ovviamente OSOK vale molto di più della somma delle singole parti, quindi abbiamo concetti “esclusivi” del gioco quali: la possibilità di innalzare l’indice di gradimento del pubblico accumulando Punti Share, la difficoltà direttamente proporzionale alla spettacolarità dell’azione del Duro descritta dal giocatore, la possibilità di guarire “miracolosamente” dalle ferite (“…è solo un graffio, tranquilli!”), l’interpretazione dei Tratti Distintivi, ecc. ecc.
SCELTA GRAFICA
L’idea delle foto al posto delle illustrazioni è nata inizialmente sfogliando il manuale di Killer: li si parlava di “assassini”, di persone che facevano la parte dei duri prendendosi per il culo e “uccidendosi senza farsi male”, e quella particolare scelta grafica, con tutte quelle foto in B/N “trucido” al tempo mi aveva molto colpito, quindi per OSOK decisi che il manuale doveva avere uno STILE visivo molto simile.
Oltretutto, firmando tutte le deliberatorie del caso, la Rose & Poison è stata liberata dalla spesa delle illustrazioni. Okay, ci siamo divertiti un fottìo a scattare quelle foto, vestiti come si vestirebbe un cerebroleso in pieno Agosto e rischiando la vita ed una marea di denunce facendo i coglioni in giro per le zone più disastrate di Vercelli!
Per la cronaca: i fotografi che hanno eseguito gli scatti del Calendario delle Dure, i prodi GP e Teresa, collaboreranno anche in futuro per la R&P.
OSOK quindi è e sarà sempre sinonimo di “manuali fotografici”. Poi, come si sul dire, una cosa tira l’altra; per ulteriori dettagli vedi sotto.
CORAGGIO DI SOTTOPORRE OSOK ALLA R&P
Vedi domanda successiva.
– Come stai vivendo questa collaborazione con i ragazzi della R&P e come ti senti a stare dall’altra parte della barricata, nel lato di quelli che i manuali li scrivono?
Ma quale cazzo di barricata! Io sono innanzitutto un GIOCATORE, poi un Game Designer! Lavoro ancora in una grossa Corporazione alimentare spaccandomi il culo con turni massacranti, al limite del crimine contro l’umanità; ogni tanto fatico ancora a pagare le bollette ed ho una vicina di casa che, quando mi alcolizzo, mi verserebbe volentieri un barile di olio bollente in testa (meno male che abito io al piano di sopra e non viceversa!).
Diciamo che, semplicemente, ho avuto la fortuna di azzeccare l’idea giusta quando ve n’era bisogno e, soprattutto, di aver trovato chi questa idea ha avuto il coraggio di concretizzarla.
Ovviamente buttare giù un GdR fatto e finito è stato un lavoraccio; a parte l’idea serve una buona padronanza della lingua italiana, il saper strutturare il regolamento in modo che la lettura non risulti troppo pesante (per questo ho adottato un linguaggio in prima persona, pieno di parolacce e, spero, abbastanza accattivante) un GROSSO lavoro di editing e correzione (ringrazio ancora il buon Sergio Giovannini, costretto al tempo a rivedere più e più volte frasi e impaginazione), e tante altre cose di questi tipo. Insomma ancora una volta si parla di STILE oltre che di SOSTANZA.
I Ragazzi della R&P, Giacomo Sottocasa e Sergio Giovannini in primis, mi hanno sempre lasciato la più completa libertà, cosa che penso si veda raramente in altre case editrici. Questo perché anche loro sono PRIMA appassionati giocatori e POI editori di GdR, e tengono fede alla loro missione: quella di produrre giochi originali, ben fatti e a prezzo ridotto.
Sono sempre alla ricerca di qualche autore emergente: fatevi sotto, codardi!
– Come ti sembra la situazione del GdR in Italia, ci sono prodotti nazionali che ti ispirano fiducia, pensi che si stia muovendo qualcosa di nuovo nel nostro Paese un po’ disinteressato nei confronti del GdR?
Il nostro paese non è disinteressato al GdR, altrimenti non ci sarebbe questa continua fioritura di espansioni e nuovi manuali. Diciamo che lo zoccolo duro degli appassionati dei vari sistemi di gioco si fa sentire, e le case editrici ascoltano le loro voci, quasi sempre andando sul sicuro (cioè evitando di produrre giochi che non siano legati ai soliti nomi di richiamo) e per fortuna, altre volte, azzardando qualcosa di assolutamente imprevisto come OSOK.
D’altronde se un nuovo gioco o sistema è destinato a morire sul nascere non ci si può per ora far nulla, ma il fatto che comunque c’è gente che ci prova è senz’altro una cosa lodevole e assolutamente da incoraggiare.
Prodotti nazionali che mi ispirano fiducia? Cazzo, si! Adoro letteralmente Jhon Doe (edito dalla Raven e ispirato all’omonimo fumetto dell’Eura) per diverse ragioni: regolamento (Basic System), ambientazione ottima, possibilità di gioco pressoché infinite, ecc. ecc.
Nephandum è un altro prodotto tutto italiano ben riuscito perché nato come “ambientazione dinamica”, ovvero capace di inserirsi in qualsiasi altra ambientazione a sfondo D20. Originale.
La Rose & Poison ha pubblicato la seconda edizione dei Cavalieri del Tempio, che già all’epoca della prima edizione aveva una tematica di fondo molto originale, ben scritto e storicamente attendibile; forse come prodotto è ancora più di nicchia del solito, ma ben si accosta alle scelte editoriali di questa casa editrice. Gli autori sono all’opera sulle future espansioni, e spero che ottengano il meritato successo.
A Sine Requie ci ho giocato una splendida campagna ambientata qui da me (Vercelli e provincia) in quel passato alternativo che è ormai un marchio di fabbrica consolidato del gioco. Ci siamo tutti divertiti moltissimo e spero un giorno di poter contribuire anche io al giocone del Curte e del Leo: sarebbe fantastico.
Sempre in ambito R&P so che stanno vagliando altri prodotti nostrani, continuando nella loro ormai storica campagna pro-Italia. Ovviamente è presto per parlarne…
– Prima il Gioco poi il Calendario…ma tua moglie ancora non ti caccia di casa? Ooops, scusa volevo dire cosa hai ancora in serbo per noi appassionati?
Mia moglie la potete ammirare nel suo splendido completino rosso-vivo nella pagina di Marzo-Aprile del Calendario delle Dure. Cose in serbo ce ne sono tantissime! Infatti l’idea delle foto al posto delle immagini (riprendendo il discorso di prima) si è trasformata pian piano in un progetto “trasversale” nato per abbracciare media e settori di mercato che, fino ad ora, non avevano molto a che fare con il discorso GdR (almeno qui in Italia).
Per prima cosa è ancora aperto il Concorso Fotografico per comparire come PROTAGONISTI nel prossimo supplemento di OSOK: Trauma City Blues, che amplia l’ambientazione e propone nuove avventure. Aspettiamo le vostre foto! La lista dei Duri necessari la potete visionare nel forum ufficiale della R&P (www.roseandpoison.com) e, se non ricordo male, anche su GdR Italia. Poi, sempre riferendomi a Trauma City Blues, ecco lo scoop: posso ufficialmente comunicarvi che A SETTEMBRE (la data è stata purtroppo posticipata per ovvie ragioni tecniche) al supplemento sarà allegato UN CD O DVD CONTENETE LA COLONNA SONORA UFFICIALE DI OSOK, IL FILMINO DEL BACKSTAGE DEL CALENDARIO DELLE DURE e, ultimo ma non ultimo (anche se meno innovativo) LO SCHERMO DEL BOSS!
In particolare la colonna sonora sarà composta da un gruppo della mia zona, gli “Arkea”, specializzati in Ghotic Progressive Metal e capitanati dal mio vecchio amico Davide “Orso” Provera. Io e il buon Orso abbiamo iniziato a giocare di ruolo praticamente insieme, più di 15 anni fa, ed ha accettato con entusiasmo la possibilità di partecipare a questa iniziativa davvero fuori dagli schemi. Le sue esatte parole sono state: “sta tranquillo Raffa, e preparati ad ascoltare qualcosa di davvero… assurdo!”.
Speriamo vivamente che tra calendari, allegati, CD e quant’altro riusciremo pian piano a dirottare l’interesse della massa “ignorante” verso il settore dei GdR.
Ah, già, sono stato anche “scritturato” per realizzare la parte tecnica e di regolamento della seconda edizione di Angeli e Demoni, prevista per il 2007. E poi, se proprio vogliamo azzardare ancora di più… ci sarebbe questa ideuccia per un gioco di carte ispirato a OSOK…
– In molti si lamentano dei prezzi spropositati dei manuali, voi come fate a mantenere i prezzi più bassi del mercato? È vero che per risparmiare mangiate solo nei giorni dispari?
Solo in quelli pari. Scherzi a parte, evitiamo semplicemente di prendere per il culo i nostri clienti. Esempio veloce e chiarificativo: quanto sarebbe costato in più OSOK se avesse avuto: caratteri grandi (e quindi più pagine), molte più foto e copertina rigida?
Se poi alcuni pensano che: “è più figo Sotterranei e Dragoni perché è POMPATO e RIGIDO come per effetto del Viagra”… beh, cazzi loro! Possiamo benissimo fare a meno di questi convintoni, tanto sono dei casi persi… (SMILE).
– A quali titoli è legata la tua iniziazione al GdR, quali sono i tuoi giochi preferiti e qual è il manuale che vorresti aver scritto tu?
Primi titoli giocati: D&D scatola Rossa, Cyberpunk, Stormbringer e l’inossidabile Martelli da Guerra (ehm… bella la seconda edizione italiana, vero?). Attualmente sto arbitrando da anni il sempreverde Cthulhu e da poche settimane Lupi Mannari: i Rinnegati (vedete che critico critico ma poi in fondo apprezzo?) e sono affettivamente molto legato a La Leggenda dei Cinque Anelli (speriamo che la nuova edizione italiana veda presto la luce!) e, ovviamente, Cyberpunk 2020. Cosa vorrei avere scritto io? Che domanda: OSOK!
– Come immagini il giocatore medio di OSOK e come pensi abbia reagito un giocatore a cui il tuo manuale sia stato regalato per Natale?
OSOK va bene per tutti: nerd che si spacciano per Duri, Duri che si spacciano per nerd, nerd e Duri che spacciano e basta. Chissà se c’è anche qualche donzella che gioca ad OSOK a parte le Dure del Calendario (che ne dite di un mega-party di inaugurazione? Magari per il prossimo calendario?).
Il manuale è stato davvero regalato molto per Natale. Prima reazione? Sicuramente: “ma chi cavolo è quell’imbecille che digrigna i denti in copertina?”.
– Un maxi in bocca al lupo direttamente proporzionale al saluto finale che farai ai nostri lettori…ciaooooooooooo
Grazie per l’intervista cazzuta. Vi auguro tante calde notti di piombo e sesso. Tutto simulato, naturalmente, grazie ad OSOK!
Rafman
Scrivi