Questa settimana torniamo alle recensioni, e lo facciamo in grande stile con il mio personaggio preferito tra quelli partoriti dalla penna di Robert E. Howard (per chi non lo conoscesse bene, l’autore di Conan il barbaro eKull il conquistatore): Solomon Kane.
Titolo: Solomon Kane
Autore: Robert E. Howard
Formato: 256 pagine
Prezzo: 4,90 euro
Editore: Newton Compton
Struttura: La “saga” di Solomon Kane è composta da brevi racconti, frammenti postumi e poesie, che insieme ripercorrono le gesta del protagonista, svelando pian piano i suoi scopi e il suo particolare carattere; il primo e l’ultimo racconto breve invece sono invece due opere di Gianluigi Zuddas, tese a completare e integrare l’epopea.
– L’isola del serpente piumato
– Teschi sulle stelle
– La mano destra del giudizio
– Ombre rosse
– I neri cavalieri della morte
– Lo scricchiolio delle ossa
– Il Castello del Diavolo
– La luna dei teschi
– L’unica macchia nera
– Le lame della fratellanza
– Le colline dei morti
– Hawk di Basti
– Il ritorno di Sir Richard Grenville
– Le ali notturne
– I passi all’interno
– I figli di Asshur
– Solomon Kane ritorna a casa
– La corona di Asa
L’ambientazione: la saga si svolge alla fine del XVI secolo, riprodotto qui come un’epoca di violenza, miseria, sfruttamento e lotte religiose. L’eroe viaggia per tutto il nostro mondo, dalla sua Inghilterra fino ad isole inesplorate del Nuovo Mondo, in una versione ancora più oscura di quei tempi bui, governati dalla paura e dalla superstizione.
La trama in breve: Solomon Kane è uno spadaccino puritano inglese dall’oscuro passato, sorretto da una fede incrollabile e da un odio spropositato per le forze del male; giudice, giuria e giustiziere, Solomon dedica la sua vita a combattere gli agenti di queste forze oscure, siano esse rappresentate da demoni o spettri, che da comuni furfanti da osteria.
Il protagonista: Kane è una figura molto intrigante; come ho già detto, è in assoluto il mio personaggio preferito tra quelli descritti da Howard. Non è guidato da Dio, o dalle forze del bene di cui si è quasi eletto a portavoce, ma solo dal suo istinto, da ciò che lui stesso crede sia giusto.
Armato fino ai denti, si fa largo tra file di nemici, fino ad eliminare il suo obiettivo, dovesse navigare dalla Francia all’Africa per raggiungerlo. Questa determinazione non fa di lui un personaggio completamente positivo, anzi in alcuni punti dell’opera fa dubitare persino della sua bontà, ma forse è questo uno degli aspetti che lo hanno reso così famoso, nel suo ruolo di eroe/antieroe.
L’adattamento cinematografico: Lo scorso anno è uscito nelle sale l’omonimo adattamento cinematografico, diretto da Michael J. Bassett, con un ottimo Solomon interpretato da James Purefoy. Pur non essendo un capolavoro e presentando diverse differenze, non la ritengo una brutta pellicola; la trama è molto intrigante, ed il ritmo è stato ben studiato.
Le uniche critiche che si possono muovere sono appunto sul personaggio del protagonista che è stato molto modificato, a mio parere, per poter essere presentato sul grande schermo; ne risulta un Kane inizialmente più sanguinario che, dopo diverse disavventure (e attimi di scoramento che poco si addicono al personaggio letterario), riesce a mutare in un vero e proprio eroe del bene.
Spunti per il gioco di ruolo: Questa opera è molto diversa dalle altre due famose opere di Howard, i fantasy eroici Conan e Kull, e si discosta dai racconti cappa e spada che hanno poi caratterizzato in seguito il genere. A mio avviso, questa ambientazione potrebbe essere utilizzata soprattutto nei giochi più narrativi, liberi da vincoli e da regole da adattare.
Oggi mi voglio sbilanciare a darvi un consiglio mirato: Ravendeath, gioco masterless basato sul tema della vendetta; provate a inventare un’avventura con Solomon Kane come protagonista, teso a vendicare un innocente, disposto a tutto pur di confrontarsi con gli antagonisti!