Cinquant’anni di Lucca Comics. Quest’ultima edizione si è rivelata la più colossale di tutte. Si parla di qualcosa come 500.000 spettatori, quasi il doppio dell’edizione precedente. Probabilmente dovuto alla lunga durata della fiera -cinque giorni-, ma resta un risultato da record. E non solo per il numero dei partecipanti…
Cinquant’anni e (finalmente!) sentirli
Dopo le annose proteste di espositori e spettatori, questa volta l’organizzazione dell’evento ha davvero superato se stessa. In parole povere: la fiera di quest’anno è risultata molto più vivibile e ordinata. Molto più personale pronto a intervenire, barriere per indirizzare il pubblico, traffico di auto e di persone più guidato e meno congestionato.
Anche al padiglione Napoleone, sede degli stand delle case editrici, i due tendoni che occupavano la piazza sono stati accorpati in uno solo, con tanto di statua&lampioni della piazza nel bel mezzo del padiglione; con il graditissimo risultato di decongestionare la ressa.
L’aspetto generale è una Lucca più ordinata e curata in ogni dettaglio, comprese le statue in finto marmo dei personaggi dei fumetti (non vi siete persi Rat-Man, vero?).
Paura che l’affluenza incontrollata potesse causare tumulti? Probabilmente sì: ma l’importante è che abbia funzionato. Insomma, un bel restyling per una fiera ormai diventata tra le più importanti al mondo, che correva seriamente il rischio di crollare su se stessa.
Un Games mai così in forma
Per la prima volta dopo anni, finalmente il Padiglione Carducci era transitabile e piacevole da visitare. Merito della nuova gestione degli spazi: spostati altrove youtuber e tornei di videogiochi, dopo anni di proteste, gli spazi aperti tra uno stand e l’altro sono stati tutti allargati, permettendo così al pubblico di visitare agevolmente anche l’area giochi.
Un Games che ha visto anche la premiazione di Alba di Cthulhu come Gioco dell’Anno 2016, battendo gli agguerriti concorrenti Lupo Solitario e Mouseguard. La Serpentarium non si è esattamente riposata sugli allori in quest’ultimo anno: per l’occasione ha sfornato il nuovo L’Ultima Torcia, che promette un fantasy vecchio stile e una mortalità elevatissima per i giocatori sprovveduti. Di certo è “un gioco del ca**o“. In redazione non l’abbiamo ancora studiato bene, ma, se a definirlo così è l’autore stesso Matteo Cortini, sarà sicuramente un gioco del ca**o. Oh, noi ci fidiamo del giudizio del Curte…
Un anniversario eccezionale anche dal punto di vista del settore giochi di ruolo, che quest’anno ha visto la pubblicazione di una straordinaria quantità di titoli. Inutile elencarli tutti: cercheremo di analizzarli separatamente nelle prossime settimane.
Citiamo tra tutti il boom della neonata Kaizoku, che sfrutta l’attuale moda dei supereroi per piazzare sul mercato Mutants&Masterminds, il più famoso GdR supereroistico. La risposta del pubblico è stata più che calorosa… ma non c’è da stupirsi, vista l’immane quantità di cosplayer vestite da Harley Quinn.
Tra le novità meno pubblicizzate sui canali principali vale la pena di segnalare: Ab Urbe Condita, della Limana Umanità, che ha segnato il tutto esaurito; e 1300 per la Mini G4m3s, noto per essere il gioco di ruolo più annunciato sui social network grazie agli incessanti sforzi dell’autore Cristian Papi. Ma sembra sia valso la pena. Degno di nota che entrambi questi giochi, che hanno riscosso un ottimo successo, hanno entrambi solide basi storiche. Segno di una nuova tendenza?
La GG Studio propone come sempre una baraonda di titoli nuovi: questa volta però, dopo il pienone delle scorse fiere, diversifica il suo parco titoli anche con giochi non correlati alla sua punta di diamante Savage Worlds. Degni di nota Fiasco, uno dei più famosi giochi narrativistici se non il più famoso, e The Warren, che sfrutta il sistema di Apocalypse World. Nuovo di zecca invece Symbaroum, un altro fantasy vecchio stile che promette molto bene.
Sempre allo stand GG Studio erano presenti i “libri-gioco di ultima generazione”: primo fra tutti Il Cavaliere della Porta, per Kata Kumbas, scritto da Umberto Pignatelli. Per gli amanti dei vecchi gamebook della E.Elle, la Vincent Books presentava il primo volume della miniserie Oberon. Sì, proprio il giovane mago nato come spin-off di Lupo Solitario.
La Vincent Books si appoggiava allo stand della Raven Distribuzioni, che presentava il primo supplemento dedicato al gioco di ruolo di Lupo Solitario. Ma, soprattutto, una nutrita quantità di manuali per l’attesissima settima edizione de Il Richiamo di Cthulhu. Purtroppo l’edizione deluxe non è stata stampata in tempo per la fiera.
Allo stand dell’altro finalista al gioco dell’anno, Mouseguard, la Wyrd Edizioni ha presentato una robusta quantità di supplementi per Numenera e The Strange: ma soprattutto il Cypher System, ovvero il sistema dei due giochi sopracitati, elevato a sistema generico. E anche l’atteso 13th Age, che non fa mai male!
Il team Acchiappasogni, invece, continua a usare il sistema di Musha Shugyo per proporre nuove ambientazioni, come Rotten Core e Noi/Loro.
Ma in realtà è stata un’annata indimenticabile per tutti al Padiglione Games. L’afflusso di visitatori, specie il venerdì, è stato inaspettatamente alto. Ben altra cosa rispetto al 2015, in cui il tetto massimo di 4000 visitatori al padiglione -compresi i clienti dell’area ristoro e gli spettatori dei tornei di videogiochi- avevano rappresentato un duro colpo specialmente per gli editori più piccoli.
Quest’anno invece i soliti furbetti si sono distinti meno al consueto assalto al Discount Giochi Uniti. Forse perché le giacenze di magazzino Stratelibri si stanno esaurendo? O perché continuiamo a pubblicare la lista di tutti i titoli che continuano a comprare a 5 euro e che vorrebbero rivendere al quintuplo? Ai clienti l’ardua sentenza.
La proposta dell’anno scorso di tenere gli stand aperti fino a mezzanotte non è stata invece messa in atto… con sommo sollievo di tutti gli espositori. Provateci voi a reggere cinque giorni di fila con sveglia a ore antelucane.
L’Ultimo Saluto
Un pochino meno invece gli ospiti, dopo il pienone dell’anno scorso. Joe Dever, presenza fissa ormai da anni al Games, ha dovuto dare forfait per ragioni personali. Gli appassionati di fantasy si sono potuti consolare con nomi del calibro di Terry “Shannara”Brooks, Steve Reeve, Steven Erikson e soprattutto l’intramontabile Larry Elmore.
Il leggendario illustratore di Dungeons&Dragons e Dragonlance, dopo trenta e più anni passati a far sognare due generazioni di giocatori, ha annunciato che questo sarà il suo ultimo viaggio in Europa. Gli appassionati hanno potuto consolarsi acquistando all’asta i suoi disegni originali.
Insomma…
La Lucca Games più in forma della storia, che ha imparato dai propri errori e si appresta a diventare ancora più grande.
Come scrive Zerocalcare: auguri per i tuoi primi cinquant’anni, Lucca C&G.
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