Lo possiamo dire con certezza: il 2017 è l’anno d’oro di Dungeons&Dragons.
Prima l’agognato annuncio che la Quinta Edizione sarà tradotta in altre lingue: ora… questo. A dieci anni dalla chiusura ufficiale della collana, dopo altre due edizioni, arriva l’annuncio ufficiale dalla Wizards of the Coast:
Dungeons&Dragons 3.5 sarà nuovamente pubblicato
Non solo: dopo tre lustri abbondanti, gli autori hanno finalmente imparato dai propri errori. Questa nuova edizione conterrà tutte le modifiche apportate al regolamento dal 2000 al 2008, dando finalmente alla 3.5 una piena coerenza d’opera. Basta testi contraddittori e materiali di gioco incompatibili da un manuale all’altro, dunque. Tutto sarà rodato e utilizzabile.
Insomma, hanno copiato l’idea dalle edizioni ventennali di Vampiri: The Masquerade, Lupi Mannari e Maghi? Sì, ma non ditelo a voce alta.
“Ci siamo resi conto che l’effetto nostalgia tra i giocatori è molto più forte di quanto pensassimo. Le vendite della quinta edizione sono eccellenti, ma le quotazioni su eBay dei vecchi manuali 3.5 sono astronomiche e i compratori abbondano. Noi vogliamo venire incontro a questi appassionati e, ovviamente, dare ai nostri vecchi clienti quell’organicità d’opera per la quale avevano pagato dal 2000.”
-Mike Mearls
Basta quindi combinazioni assurde di talenti e inutili discussioni su quale materiale sia valido “anche se 3.0”. Tutto il materiale di gioco sarà pensato per essere utilizzato simultaneamente, dopo essere passato per uno scrupoloso betatesting da parte di giocatori di tutto il mondo. Le indiscrezioni rivelano che finalmente il talento Robustezza sarà pienamente integrato nel gioco.
Ritorno all’Ovile
I nomi tirati in ballo sono grossi: per l’occasione è stato invitato Monte Cook, che si è prontamente diviso tra la sua Monte Cook Games (quella di Numenera) e il lavoro sul suo vecchio amore.
“Numenera è il mio futuro, ma non dimentico che tutto è iniziato da D&D” commenta con un tono nostalgico. “È il momento di dare al mio Libro delle Fosche Tenebre (Book of Vile Darkness) l’unica cosa che gli è sempre mancata: il playtesting.” dichiara con una buona dose di autoironia. “E poi è sempre meglio tenersi buoni i vecchi amici che vendono più di te!”
Non è chiaro se interverrà sul restyling anche Bruce Cordell, ma il bisogno di dare altro materiale alla psionica 3.5 fa pensare che vorranno convincere a ogni costo lo sviluppatore degli illithid.
“Tornare al lavoro sui manuali è come una rimpatriata tra vecchi amici“, gli fa eco Sam Wood, il responsabile della veste grafica dei manuali 3.0 (quello che ha inventato il design dei draghi cromatici, per intendersi). “Finalmente ho il tempo di terminare tutti i disegni che avevo preparato per il Manuale dei Mostri, invece di passare i miei schizzi al primo illustratore che passa. Da anni volevo concludere la mia illustrazione della medusa, specie ora che è caduto il tabù del disegnare capezzoli“, scherza, alludendo alla sua famosa illustrazione della ninfa in 3.5.
Compatibilità
Ma, ora il gioco sarà bilanciato a prova di min-maxing, come la prenderanno i power-player? I virtuosi della super-build a tutti i costi? I fedelissimi che da anni spulciano religiosamente i manuali per cercare le “combo” di capacità speciali più invereconde? Voci di corridoio dicono che sarà disponibile anche il manuale di conversione ufficiale da Pathfinder alla Nuova 3.5, con regole apposite per creare i personaggi più allegramente sgravati mai visti.
Insomma: volete giocare di ruolo a D&D 3.5? Eccovi i manuali già pronti. Volete giocare invece a chi fa la scheda più eccessiva di tutte, col record mondiale di danni per round? Basta aggiugnere la patch. Immaginatevi assurdità come il barbaro Berserker Furioso Guerriero Orso mezzogre goliath, ma con le aggiunte di Pathfinder. Altro che maghi troppo potenti.
Ora che il gatto c’è…
La notizia del nuovo Dungeons&Dragons 3.5 ha suscitato subito un enorme scalpore. Soprattutto alla Paizo Publishing, che ha costruito tutto il suo successo proprio sull’assenza della 3.5. Insomma: ricordate come era stato presentato Pathfinder? La 3.5 “con le regole limate e più potere per tutti”. Il ritorno dell’originale, finalmente ripulito dagli errori di design e con tutto il materiale utilizzabile simultaneamente, toglie ogni ragione d’esistere al successore.
Sarà forse per questo che la Paizo ha deciso di spostare pesantemente l’acceleratore da Pathfinder all’imminente Starfinder? Tralasciare il fantasy per puntare tutto sulla fantascienza? In fondo è una manovra che ha funzionato benissimo nel campo dei wargame: la Games Workshop campa da anni con il solo Warhammer 40.000 a mandare avanti tutta la baracca. Lo stile “facciamoci la superbuild” del tipico giocatore di Pathfinder è più o meno lo stesso approccio al gioco. Evitare lo scontro diretto (e suicida) sarebbe l’unica possibilità per la Paizo…
…almeno finché la Wizards non decide di riesumare anche il d20 Modern e il suo osannato d20 Future, ovviamente.
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