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Come molti di voi avranno capito, sono un grande appassionato dei lavori di Neil Gaiman; in passato ho presentato in questa rubrica American Gods, Stardust e Odd e il gigante di ghiaccio.

Oggi invece punterò i riflettori su una delle opere che ritengo più geniali: Nessun Dove.

Titolo: Nessun Dove
Autore: Neil Gaiman
Formato: 336 pagine
Editore: Fanucci

 

“<<Porta!>> gridò Richard. <<Non farlo. Non liberarlo. Noi non contiamo!>>
<<In verità,>> disse il Marchese de Carabas <<io conto eccome. Ma devo comunque dirmi d’accordo. Non lo fare.>>”

 

 

La trama in breve: Il romanzo narra le vicende di Richard Mayhew, un normalissimo giovane trasferitosi a Londra per lavoro; qui comincia a costruirsi una buona vita composta da sicurezza finanziaria, una fidanzata, degli amici. Una sera però incontra sulla sua strada una ragazza ferita, sbucata dal nulla; Richard deciderà di aiutarla ma da quel momento per lui nulla sarà più come prima… neppure la stessa Londra.

L’ambientazione: Il protagonista si troverà a viaggiare per la “sua” Londra, quella conosciuta, e la Londra di Sotto, una specie di insieme di tutti i luoghi dimenticati dalla civiltà, persi nelle ombre della memoria e del mito. In queste lande vivono le persone “scivolate nelle fenditure della società”: quelli che ai nostri occhi sono pazzi e disadattati, qui sono i cittadini delle baronie, guidate da personaggi che ad uno sguardo approfondito hanno un non so che di fatato.

I personaggi: Tra tutti i romanzi di Gaiman, questo è quello in cui ho preferito i personaggi.  Lasciando da parte i protagonisti, che svolgono il loro ruolo in maniera eccellente, sono forse i personaggi secondari a lasciare maggiormente il segno nella memoria dei lettori: il Marchese de Carabas (che con il suo marcato sarcasmo risulta essere il personaggio preferito dai lettori di tutto il mondo), Old Bailey, Hunter, Mister Croup e Mister Vandemar ( nonostante il ruolo di antagonisti hanno raccolto un grande numero di fan), il Conte, Lady Serpentine e via dicendo.

Il ritmo: Il romanzo è ben strutturato e il ritmo è ottimo. Un volume che a mio avviso non annoia mai e che alterna scene “d’azione” a  momenti esilaranti, tutte in grado di far sognare il lettore a occhi aperti.

Consigli per giocare di ruolo: Mentre leggevo mi sono più violte soffermato a pensare (e prendere appunti) su come questo genere di ambientazione possa adattarsi perfettamente al nuovo mondo di tenebra, sia nella sua forma base (ovvero usando i mortali) che per Changeling: i perduti. Anche altre ambientazioni “simil moderne” possono trarre numerosi spunti, ad esempio Cold City e sistemi simili. Se avete idee a tal proposito e volete esporcele, siamo sempre in attesa dei vostri lavori!

 

 

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