Oggi vi raccontiamo una storia presumibilmente avvenuta nel 1994, niente di così antico, dunque. Protagonista di questa storia è un uomo con la passione per la fotografia, Rory O’Donoghue. Proprio questa sua passione, tuttavia, lo coinvolgerà in una storia spettrale davvero terrificante.
All’età di 68 anni, per passione, O’Donoghue rileva una piccola bottega di fotografia nella periferia di Cork. Il laboratorio era rimasto chiuso per cinque anni, senza che nessuno se ne prendesse cura, ma O’Donoghue lo rimette a nuovo, ristrutturandolo tutto da solo. Quando la bottega apre, dopo un periodo un po’ faticoso, gli affari cominciano a girare ed i clienti passano spesso dal laboratorio, chiedendo lo sviluppo di foto, ingrandimenti vari ed altri lavori.
Una sera, però, O’Donoghue trova nel laboratorio, spostando una pesante attrezzatura, la confezione abbandonata di un vecchio rullino di proprietà, presumibilmente, dei vecchi gestori del luogo. Una pellicola Agfa Isopan Record sulla cui scatola vi era una semplice scritta: Luglio 1965 (July ’65). Incuriosito, O’Donoghue sviluppa la pellicola e ne esce un solo fotogramma, in bianco e nero, rappresentante un paesaggio rurale con un vecchio cottage al centro.
Eseguito un ingrandimento della foto è ormai sera ed O’Donoghue è stanco ma nota un particolare che fino a quel momento gli era sfuggito: una donna è presente nell’estrema destra della foto. Portata a casa la fotografia (che l’uomo sperava di regalare alla moglie dopo averla incorniciata), O’Donoghue si accorge che la donna si è spostata ed è ora strisciante nel prato, verso il cottage… le ore passano e la donna si sposta strisciando lungo il muro, poi entra dalla finestra e dopo qualche ora esce dalla porta del cottage con in braccio qualcosa…
Nel suo ultimo spostamento la donna si sta allontanando dal cottage con in braccio un fagotto che ha tutta l’aria di sembrare un neonato. Tutti i cambiamenti della fotografia sono stati documentati da O’Donoghue tramite altrettante foto che potrete vedere nel video. Il finale non ve lo sveliamo, date piuttosto un occhio al filmato.
Sembra piuttosto evidente che abbiamo a che fare con una Ghost Story che porta quasi la firma dell’illustre Edgar Allan Poe. Un indizio, magari, su qualcosa che gli investigatori di un racconto o di un’avventura ad un GDR dovranno scoprire, per riuscire a capire quali siano gli inquietanti dettagli del passato nascosto da una famiglia in difficoltà. Ma potremmo anche spingerci più in là: film come The Ring ci insegnano che gli spettri nelle foto o nella TV possono anche finire per uscire dalle immagini che li rappresentano ed apparire nel mondo reale.
Potremmo dunque scrivere, senza molto sforzo, un’appassionante avventura in cui i PG, investigando un mistero spettrale, entrano in possesso di una foto maledetta, o di un quadro, in continuo mutamento. Ci sarà un tempo limite entro il quale lo spettro o la “cosa”, qualunque essa sia, finiranno per raggiungere il mondo reale… ma, durante questo periodo di tempo, nella foto o nel quadro cambieranno anche altri dettagli che, forse, forniranno ai Personaggi indizi sufficienti a tirarsi fuori dagli impicci!
Un’avventura indicata per…
Naturalmente, il Richiamo di Cthulhu, ma anche il Mondo di Tenebra della Whitewolf è perfetto per questo genere di storie, o anche Monster of the Week ed altri GDR di ispirazione fantasmagorica 😉
Scrivi