Oggi parliamo di un gioco di narrazione che sicuramente per chi di voi ha divorato il ciclo della Torre di Nera di Stephen King o ha amato alla follia il film di Blade Runner di Ridley Scott, non potrà che piacere. Per tutti gli altri, questo regolamento merita di essere scaricato e usato almeno una volta in quanto permette di giocare e far vivere ai propri giocatori situazioni che ritengo siano veramente al limite. In “Fino alla Fine del Mondo” l’autore del gioco, Gabriele Pellegrini, presenta un regolamento molto snello che permette a chi si accosta a questo manuale, di riuscire a interpretare il ruolo di un gruppo di sopravvissuti che cerca di rimanere unito mentre il loro mondo sta arrivando al collasso.
Andiamo a vedere la struttura del manuale di questo gioco.
1. Ambientazione:
Qui più di mille parole mi permetto di citare l’incipit dell’opera:
“Cosa fareste se il vostro mondo fosse inevitabilmente sull’orlo della distruzione?
Quali speranze potrebbero nascere senza un futuro?
Come reagireste in un mondo condannato?
Avrebbe ancora senso resistere fino alla fine?
Qualcosa a cui aggrapparsi…
E’ quando siamo condannati che scopriamo se c’è un motivo per vivere e non
impazzire.
C’è una ragione per cui il pensiero della morte non vi attanaglia ancora il cuore e il
cervello. Quella ragione è il gruppo.“
Credo che da queste parole si capisca immediatamente sia lo scopo del gioco che del gruppo che si appresta a giocare con questo manuale. L’idea è veramente ben fatta e l’ambientazione poi potendo essere scelta dal Master permette di creare la propria Apocalisse personale. Quante volte avreste voluto far giocare il vostro gruppo in situazioni estreme, e mettendoli davanti a scelte molto particolari? Ora con questo gioco finalmente potete!
2. Regolamento:
Il regolamento è interpretativo, sfruttando le carte da ramino (si tutte e 108!!!) è possibile sfruttare le fasi di gioco per avere un’immediata comprensione di quello che accade, il tutto sapientemente illustrato e miscelato con la possibilità di spendere punti fortuna o altre tipologie di punti che possono andare a cambiare l’esito dell’estrazione della carta dal mazzo. Ancora una volta ci troviamo davanti a un gioco semplice, ma di sicuro impatto.
Durante lo svolgimento delle avventure è possibile che un personaggio si “perda” e questo sicuramente è l’aspetto che più caratterizza questo manuale. Perdersi significa in termini di gioco che ben quattro sfide sono andate perse e si hanno totalizzato quattro punti sfiducia, è possibile recuperarli, magari facendo uso dell’oggetto di fiducia (non vi spieghiamo di più perché speriamo così facendo di invogliarvi a scaricarlo…), ma se non fosse più possibile usarlo allora il personaggio ha perso la sua voglia di combattere, di continuare a cercare una salvezza che forse non esiste neppure.
3. Conclusioni:
A differenza di altri giochi Fino Alla Fine Del Mondo, incentra tutte le sue dinamiche narrative, sullo scopo, sull’unità del gruppo, ma soprattutto sui sentimenti, e sulla volontà di persone che sono costrette a vedere tutto quello che amano di più sgretolarsi senza possibilità apparente di influenzare le cose. Il gioco, che si trova su questo sito, potete scaricarlo direttamente a questo link, mentre la scheda potete trovarla anche qui.
Crediamo che una serata spesa nel giocare una situazione del genere meriti. Fateci sapere su quale mondo è stata ambientata la vostra personale avventura.
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