Noi lettori siamo fatto così: abbiamo una pila enorme di libri in attesa di essere letti sul comodino, ma non smettiamo mai di andare a caccia di novità letterarie; come scoiattoli che accatastano le noci per l’inverno, noi accatastiamo volumi su volumi in attesa dei meritati momenti di relax.
Questo è anche il mio caso: di tutti i libri in uscita di cui vi ho parlato nelle scorse rubriche ne ho letto soltanto il 10%, eppure navigo costantemente il web alla scoperta di nuovi romanzi e nuovi autori.
Così mi sono imbattuto nella recensione di un libro molto interessante scritto da un autore italiano (W IL MADE IN ITALY!) Luca Tarenzi, il quale ci ripresenta un “vecchio amico” d’infanzia ritinteggiato in toni cupi e sanguinari.
Il sentiero di legno e sangue ci presenta infatti un “Pinocchio” inedito e affascinante, le cui misteriose e coinvolgenti vicende porteranno a diventare sì umano, ma è veramente questo quello che vuole?
Vi lascio con una sinossi che mi ha veramente incantato e convinto ad acquistare il volume.
“Apre gli occhi nel cuore di un’immensa conchiglia. Ha un corpo di legno articolato e ingranaggi, e il cadavere del suo costruttore giace accanto a lui. Non ha un nome, non ha memoria, ma appena nato ha già mostruosi nemici che lo braccano e una missione che non ha chiesto né desiderato: diventare umano. Attorno a lui c’è un mondo che un’antica catastrofe ha trasformato nel sogno delirante di un folle, alle sue calcagna due Incubi, la Maschera e la Bestia, e davanti a lui un sentiero costellato di mutazioni, tribù selvagge, divinità del caos e giganti marini che lo condurrà verso un destino molto più incerto di quanto i suoi creatori avessero mai potuto prevedere.”
Che ne pensate?
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